Lo scenario in Thailandia: tra proteste popolari e una neopromossa in vetta

Nonostante le proteste popolari che in questi ultimi mesi stanno mettendo a dura prova il governo centrale, la Thai League continua a disputarsi regolarmente, in un’edizione tanto insolita quanto piena di sorprese. Facciamo il punto a quasi metà campionato.

Le proteste

Dallo scorso febbraio la Thailandia è scossa da una serie di proteste popolari pro-democrazia che stanno mettendo a dura prova il regime para-militare dell’attuale Primo Ministro Prayut Chan-o-cha. Iniziate come risposta all’ambigua dissoluzione da parte della Corte costituzionale del Future Forward Party, giovane partito progressista che stava ponendo alle strette l’operato di Prayut, le contestazioni sono riprese a metà luglio con l’attenuarsi dell’emergenza sanitaria e procedono tutt’ora. E mentre a febbraio il malcontento veniva espresso con manifestazioni che interessavano esclusivamente il mondo accademico e scolastico thailandese, da luglio le proteste si sono spostate nelle strade, dove lo scorso 14 ottobre si sono riversate oltre 200 mila persone.

La numerosa folla presente lo scorso 14 ottobre presso il Monumento della Democrazia, nel centro di Bangkok. Credit: theguardian.com/photograph: Diego Azubel/EPA

La ribellione pacifica non sembra avere un’unica leadership, ed è partecipata in stragrande maggioranza da studenti e dalle generazioni più giovani del paese. Ma sta riuscendo a raccogliere un largo consenso anche dalle altre fasce d’età della popolazione, probabilmente stanche dell’ennesimo governo para-militare (il dodicesimo dal 1932) che continua a restringere i diritti fondamentali. Ed inoltre per la prima volta dalla nascita del Regno di Thailandia (1932) i manifestanti stanno apertamente criticando la monarchia, ed in particolar modo il re Vajiralongkorn, nonostante sia in vigore una severa legge sulla lesa maestà.

Le richieste dei protestanti sono chiare: dimissioni del Primo Ministro, dissoluzione della Camera dei rappresentati, fine delle intimidazioni verso il popolo, la redazione di una nuova costituzione, e l’incremento dei diritti civili, economici e politico, primo tra tutti la legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso. A cui si sono aggiunti in seguito dieci punti su cui riformare la monarchia stessa (tra cui la revoca dell’immunità sovrana e della legge di lesa maestà).

Nonostante la fine del malcontento sembri ancora lontana, il governo sta prendendo sempre più tempo per dare risposte concrete alla popolazione. Fino ad ora, infatti, le uniche reazioni chiare sono state quelle di intimidire, arrestare e disperdere i manifestanti con gas lacrimogeni, e cannoni ad acqua caricati con sostanze chimiche non dichiarate, ma definite dalle autorità come conformi agli standard internazionali. Di seguito uno dei più duri scontri tra polizia e manifestanti, dello scorso 16 ottobre al distretto Pathum Wan di Bangkok.

Al momento l’unica certezza per i thailandesi rimane quella di avere in vigore fino ad almeno la metà di novembre lo stato di emergenza.

Una neopromossa in testa alla classifica

Veniamo ora alla Thai League, arrivata quasi al giro di boa. Come abbiamo anticipato nell’articolo di qualche settimana fa (che potete consultare qui), la Football Association of Thailand ha approfittato della sospensione dei campionati per riformare la prima divisione, cambiandone il formato da annuale (con inizio a febbraio e fine ad ottobre) ad europeo (settembre-maggio).

Vista dunque la nuova riforma, al termine del girone d’andata (previsto per metà dicembre) si decreteranno i partecipanti alla prossima AFC Champions League. E così solo per quest’anno i campioni d’”inverno” (necessarie le virgolette, visto che nel paese dell’estremo sud-est le temperature scendono al massimo fino ai 25 gradi) avranno un vero motivo per cui festeggiare: saranno infatti direttamente qualificati alla Champions 2021. Insieme a loro anche la momentanea seconda classificata avrà l’accesso diretto, mentre la terza e la quarta partiranno dai play-offs. Invece nel maggio 2021, al termine de giochi, la classifica decreterà chi prenderà parte all’AFC CL 2022.

La classifica attuale della Thai League 1. Credit: wikipedia.org

Attualmente in testa alla classifica troviamo inaspettatamente il BG Pathum United, neopromossa dalle grandi ambizioni che per la prima volta nella sua breve storia lotta per il titolo. Fondata nel 2006 dalla Bangkok Glass Public Company, tra le principali multinazionali di bevande del paese, dopo due anni bui (tra retrocessione e seconda divisone) i rabbits sono tornati in quella parte alta della classifica in cui siamo stati abituati a vederli.

Giocano le loro partite nel caratteristico Leo Stadium (10 mila posti), situato nella provincia di Pathum Thani (a nord di Bangkok). L’impianto è piuttosto insolito per la Thailandia, infatti invece della classica struttura ovale troviamo delle ripide gradinate poco distanti al terreno di gioco, che richiamano il modello inglese. E nonostante la sua giovane età il Pathum Utd è uno dei club con più seguito allo stadio, e mira a radicarsi sempre di più all’interno della provincia stessa, una delle più popolate del paese, divenendone così la squadra simbolo.

Il Leo Stadium, casa del Pathum United. Credit: twitter.com/bgpuofficial

Dopo undici giornate gli azzurri si trovano saldamente al primo posto, con almeno quattro punti dalla corrazzata del Port FC e a dieci distanze dal quinto posto. Al momento dunque la partecipazione alla prossima AFC Champions League sembra certa, ma con questo passo i conigli di Thailandia possono di sicuro puntare molto più in alto.

Il bottino attuale parla di nove vittorie, due pareggi e zero sconfitte, con soli sei gol subiti e altrettanti pochi realizzati: 18. La forza del Pathum sta proprio nell’essere una squadra cinica che concede poco all’avversario, giocando però a viso aperto contro qualunque squadra.

Partendo dalla porta, tra i pali troviamo il thailandese Chatchai Budprom (1987), finora miglior portiere dell’anno con ben sette partite concluse a rete inviolata. In difesa è invece presente il cuore pulsante della squadra: il venezuelano ex-Celta Vigo Andrés Túñez (1987) e il rigorista Victor Cardozo (1989, capocannoniere del club), che insieme hanno messo a segno ben sette gol (più di 1/3 del totale). Il centrocampo viene retto dal tutto-campista e capitano Thitiphan Puangjan (1993), vera anima della squadra; e ad affiancarlo c’è il più difensivo Sarach Yooyen (1992). Infine l’attacco, che vede la presenza del finora poco incisivo ex-Alavés Toti (1987, soli due i gol realizzati), e del regista Sumanya Purisai (1986).

In foto Túñez, il numero 30, suo il gol decisivo contro i plurivincitori del Buriram United lo scorso 10/10. Credit: bangkokpost.com

Il Pathum Utd. è una delle squadre con la più alta età media del campionato (28 anni), ma forse questo dato può giocare a loro favore, ed essere la chiave giusta per puntare a grandi risultati sul lungo periodo, viste soprattutto le numerose valide avversarie sul percorso. Di seguito gli highlights dell’ultima partita, lo scontro diretto contro i campioni in carica del Chiangrai United FC.

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