Wei Shihao – Sulle orme di Wu Lei

Wei Shihao, il talento del Guangzhou Evergrande al servizio di Fabio Cannavaro, è arrivato al momento della sua maturazione. Lo aspetta l’Europa?

Wei Shihao, ormai da anni, rappresenta la “Next Big Thing” del calcio cinese. Quella del ragazzo classe ’95, cresciuto nel florido settore giovanile dello Shandong Luneng, è stata però un’avventura ricca di imprevisti ed ostacoli che ne hanno rallentato la crescita e la definitiva esplosione. La negativa esperienza con la maglia del Beijing Guoan (2018), le  vicissitudini con i settore giovanili della nazionale cinese, il mancato trasferimento in Europa nella scorsa stagione (…) sono solo alcuni degli esempi più noti e di pubblico dominio. Le inadempienze caratteriali ed un’eccessiva consapevolezza nei propri mezzi invece rappresentano le “carenze” meno evidenti e conosciute ma dal peso sportivo innegabile.

Intervento in tackle scivolato che non necessita di particolari analisi e descrizioni

Negli ultimi mesi però, anche grazie alla guida del manager italiano Fabio Cannavaro, Wei Shihao è sembrato un calciatore totalmente ri-nato, dentro e fuori dal rettangolo di gioco; limitando “spigoli” del suo carattere che ne avevano complicato la crescita. Impiegato come seconda punta, affiancato dall’esperto Elkeson (compagno di reparto anche in Nazionale), nel 4-4-2 delle “Tigri del Canton“, è riuscito a trovare una nuova devastante dimensione calcistica. Rapidità e tecnica al servizio di un attacco che già lo scorso anno era sembrato, a tratti, indifendibile per buona parte delle difese di Chinese Super League.

I 6 gol realizzati, nelle prime 5 partite di campionato sono a testimonianza dell’ottimo lavoro svolto nelle ultime settimane e la conferma di quanto buono fatto vedere lo scorso anno, dove Wei Shihao è stato il miglior marcatore cinese della Chinese Super League con 11 gol a cui aggiungere 8 assist.

Bagaglio tecnico unico nel panorama sportivo asiatico

La doppietta realizzata partendo dalla panchina nell’ultima sfida di Chinese Super League contro l’Henan Jianye dimostra come attualmente sia decisamente complesso non considerare il classe ’95 un punto fisso all’interno dello starting eleven del manager italiano. La concorrenza per il posto da titolare (Aloisio, Fernandinho) oltre a non spaventarlo sembra averlo stimolato e responsabilizzato ulteriormente. I suoi “isolamenti” (decisamente cestistici) e le sue progressioni palla al piede rappresentano un’alternativa tattica valida e concreta alle giocate del duo brasiliano Paulinho/Talisca, rendendo anche più libero di svariare sul fronte d’attacco Yang Liwu, cresciuto esponenzialmente in questo inizio di stagione. L’intesa con il duo al centro del campo, l’eterno capitano Zheng Zhi ed il giovane Zhang Xiuwei (eclettico classe ’96) hanno migliorato sensibilmente il suo apporto in zona gol/assist: i suoi numeri parlano per lui.

I paragoni con Wu Lei, grazie alla costante crescita del livello delle sue prestazioni, sono all’ordine del giorno. Le similitudini tecnico/tattiche con la “Fenice di Nanchino” rendono il paragone più che mai appetibile e di facile comprensione. Diversi report di mercato vogliono infatti Wei Shihao in Europa già nella prossima stagione; accostato a realtà di differente livello: Wolverhampton, Granada, Espanyol… Cresciuto calcisticamente in Portogallo il ragazzo dovrebbe evitare, o quanto meno attutire, l’impatto negativo con la realtà, umana prima che sportiva, occidentale rendendogli decisamente più semplice l’ambientamento.

Il Commissario Tecnico Li Tie non ha mai nascosto la volontà di presentarsi ai prossimi impegni della Nazionale del Dragone sfruttando i processi di naturalizzazione di Alan, Fernandinho, Aloisio; l’augurio è che il loro impiego non rallenti e diminuisca l’utilizzo di Wei Shihao. Il diamante grezzo di Bengbu, città nel nord della provincia dell’Anhui, ha appena iniziato la sua corsa.

 

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