Lo sprint finale in Saudi Pro League: Al-Nassr vs Al-Hilal (e l’Al-Alhi?…)

Dall’inizio del campionato fino a due settimane fa, la Saudi Professional League, era apparsa come una lotta a tre, dove i maggiori club per storia e potere in campo asiatico erano i protagonisti. Ad undici giornate dal termine, la lotta al vertice, ha virato su una direzione ben precisa, ed ancora una volta, così come la passata stagione sarà un discorso che dovranno risolvere tra di loro l’Al-Nassr, detentore del titolo saudita e l’Al-Hilal che la passata stagione ha messo in bacheca l’AFC Champions League.

Cosa sta succedendo all’Al Ahli?

L’Al-Alhi l’ultima volta che sollevò al cielo il titolo era nel 2016, dove perse una sola partita (oltretutto contro il Najran già retrocesso); da allora iniziò la parabola discendente del team che non fu più in grado di vincere il campionato. Quest’anno, è particolarmente difficile, soprattutto per i tifosi, costretti a subire la troppa precisione della società e del presidente Al-Sayegh. Il modus operandi societario ha portato a far sedere sulla panchina il quarto differente allenatore: Ivankovic, Almohammedi e Christian Gross sono stati sollevati dall’incarico ed ora sarà il turno di Mazen Bakhali, manager locale di cui si sa veramente poco, ma capace di portare gli Al-Malaki alla vittoria in Champions contro l’Esteghlal Tehran, schierando una formazione composta per 10/11 da sauditi, lasciando fuori top players come il bomber Omar Al-Soma, la freccia Djaniny ed il rifinitore Belaili.

L’esordio in campionato, però, è stato disastroso e davanti al proprio pubblico è arrivata una brutta figuraccia contro l’Al-Fateh, squadra che lotta per non retrocedere, ma che difficilmente il prossimo anno militerà ancora nella maggiore serie. Tutto ciò suona male e l’Al-Alhi è in possesso di una buona rosa, non assolutamente all’altezza delle top Al-Nassr e Al-Hilal, ma comunque composta da i più grandi talenti locali del panorama saudita (Al-Hindi, Khabrani, Asiri…) e comunque da foreign players che se associati ad un contesto correttamente possono portare a buoni risultati. Quello che manca all’Al-Alhi è un ambiente sereno ed oggi a 2/3 del campionato già giocati, il vero miracolo sarà mantenere la terza posizione (ed un allenatore).

IL BOMBER: OMAR AL-SOMA

E’ difficile parlare di stile di gioco, visti i cambi di pelle che questa squadra ha avuto, ma una cosa è certa, tutto va sulle spalle di Omar Al-Soma, il 30enne, siriano, è uno dei migliori attaccanti in circolazione per quanto riguarda il continente asiatico, le sue caratteristiche, lo rendono un attaccante completo: con i suoi 192 cm è forte di testa, gran tiro, ambidestro e forte fisicamente, pecca in velocità, ma non è eccessivamente lento, una vera macchina da gol, capace di andare a segno per ben 11 volte in 12 partite iniziate da titolare. Omar è tornato da un lieve infortunio la scorsa settimana e se sta bene, può essere la chiave per la continuità che manca al club.

 

L’Al Nassr in cerca di conferme… con un occhio alla Champions

In cima alla lista degli obiettivi dei Faris Najd, come ribadito più volte dall’head coach Rui Vitoria, c’è la conferma in campo saudita. La realtà è che il portoghese sta mantenendo un profilo basso per quanto riguarda la Champions; la sconfitta contro l’Al-Sadd dello scorso anno non è stata ancora metabolizzata e quest’anno mirano a fare meglio ed è inutile negarlo, partono come una delle favorite per la vittoria finale come conferma il loro soprannome “Al Aalami” (gli internazionali).

Tolta questa piccola parentesi asiatica, in campionato l’Al-Nassr occupa la seconda posizione, nonostante la vittoria esterna, in rimonta per 1-2, nello scontro diretto contro l’Al-Hilal, disputato il 27 ottobre al King Saud.. La rosa dell’Al-Nassr presenta giocatori con esperienza europea come il portiere ex Liverpool, Brad Jones, il difensore Maicon ex Porto e Galatasaray, gli esterni ex CSKA e Watford, Ahmed Musa e Nordin Amrabat, il mediano ex Betis, Petros ed il centrocampista, tuttocampista Giuliano, passato per le file di Zenit e Fenerbahce. A questi va ad aggiungersi il record-breaker Abderazak Hamdallah, più volte cercato nella sessione invernale dall’Aston Villa.

Rui Vitoria è riuscito a creare l’equilibrio perfetto per il team: il 4-2-3-1 ormai omologato, funziona benissimo, con la spinta dei terzini bravi anche in copertura e dotati di buone qualità: i gran cross di Sultan Al-Ghannam, trasformato nel Joao Cancelo saudita e il gran mancino dalla distanza di Al-Obaid. A centrocampo la manovra è fluida anche grazie al gran lavoro e la gran corsa di Giuliano. In attacco invece Hamdallah e il giovane sostituto Al-Buraikan sono degli opportunisti, capaci di trasformare in oro tutto ciò che toccano.

La vetta della classifica è a 3 punti di distanza e con la gara di ritorno contro l’Al-Hilal davanti al proprio pubblico al Prince Faisal è tutto possibile; ma il vero problema dell’Al-Nassr sono i cali di concentrazione contro le piccole. Il secondo posto è frutto degli eccessivi pareggi come nelle ultime uscite con Al-Fateh e Damac, se si vuole raggiungere il titolo anche quest’anno, la chiave per le prossime 11 sarà di non buttare punti.

RE MIDA ABDERAZAK HAMDALLAH

Il marocchino 29enne acquistato per 6 milioni di euro nell’Agosto 2018 dai qatarioti dell’Al-Rayyan è sicuramente il top acquisto nella storia del club. Come il suo soprannome fa intuire, è il bomber per eccellenza in Asia: rapido, gran tiro, opportunista e vero rapace d’area, ha siglato il record della Saudi Professional League lo scorso anno segnando 34 gol in 25 partite. Non è stato un caso, infatti questa stagione è pronto a ripetersi, nonostante la difficoltà dell’impresa; attualmente sta guidando la classifica marcatori con 16 reti siglate in 17 partite.

I suoi numeri gli hanno permesso di acquistare notorietà in campo internazionale, tanto da essere cercato da diversi club, quali Aston Villa ed Hertha Berlino. Ci aveva visto lungo Cannavaro quando nel 2017 spingeva per averlo al Tianjin al posto di nomi importanti per l’epoca, come Kalinic.

 

Missione triplete per l’Al Hilal

La vittoria della Champions lo scorso anno ha fatto passare in secondo piano la sconfitta in campo locale degli Al-Za’im. Fino al 60esimo dell’ultima giornata di campionato la squadra di Razvan Lucescu poteva gioire, ma la gioia è stata spenta da Hamdallah e compagni che alla fine hanno avuto la meglio per un solo punto in più.

Quest’anno l’Al-Hilal, si trova in testa a 3 lunghezze di vantaggio dai rivali dell’Al-Nassr e i giocatori, molto presenti sui social network, hanno ribadito più volte le intenzioni per questa stagione, ovvero vincere tutto.Alle belle conquiste ha contribuito, sicuramente mister Lucescu, particolarmente abile nella gestione dei giocatori. Tanto da far trovare una grande stabilità difensiva, che era l’unico tassello mancante per rendere l’Al-Hilal un team completo, nelle ultime 4 gare è stata subita, infatti, una sola rete.

La rosa parla da sé, a centrocampo Cuellar e Carlos Eduardo sommati ad Otayf, Kanno ed il capitano Al-Faraj, fanno un grande blocco; anche la difesa, con gli acquisti del terzino Al-Olayan e la corretta integrazione nel gruppo del gigante saudita Al Hafith al centro della difesa, passato da oggetto misterioso a perno irremovibile anche quando in gerarchia c’è un veterano come Al-Boleahi, ha trovato stabilità. Il vero motore della squadra è, però, il terminale offensivo composto dal Tornado Salem Al-Dawsari, the Snake Carrillo ed il tandem vincente Giovinco-Gomis.

Il nostro Sebastian Giovinco, da poco 33enne, orgoglio nazionale, è la scintilla da cui viene innescato il fuoco della squadra. Lucescu varia a seconda del match il modulo di gioco che è sempre un alternarsi tra 4-4-1-1 e 4-4-2, dove la Formica Atomica sceglie se affiancarsi a Gomis o stare poco più dietro. Il lavoro di rifinitura è egregio, dovuto alle grandissime qualità di cui Sebastian è in possesso, ma anche dall’aiuto della rosa che finalmente ha inglobato dentro di sé il concetto di squadra. I lampi di genio di Al-Dawsari, gioiello locale con un passato al Villarreal e i grandi dribbling e movimenti di Carrillo, facilitano altrettanto le conclusioni di Bafetimbi Gomis, che oltre i suoi compagni può contare su se stesso, capace di inventare gol dal nulla, come la genialata al mondiale per club contro l’Esperance Tunis.

Quest’anno l’Al-Hilal, per il titolo, ad 11 giornate dal termine, è la favorita nonostante non sia riuscita a scappare. Tutte le gare sono fondamentali e sarà Lucescu a dover mettere il punto esclamativo, continuando con la sua gestione dei giocatori nelle competizioni, che fin qui è stata magistrale.

IL PANTERONE BAFETIMBI GOMIS

Il francese Bafetimbi Gomis non ha bisogno di presentazioni: diventato grande nel Lione ed affermatosi nello Swansea, l’attuale 34enne dopo un anno al Galatasaray è approdato all’Al-Hilal nell’Agosto 2018. Guizzi, lampi di genio, infallibile quando tira e forte fisicamente. Inoltre è un grande esempio a livello locale per il suo costante impegno in partita ed in allenamento.

L’anno scorso ha vinto e dedicato il titolo di miglior marcatore della Champions alla gente dell’Arabia Saudita. Questa stagione lotterà anche per il titolo di bomber del campionato, dove ha la stessa media di Hamdallah, in 15 partite ha segnato 14 reti. Occupa il secondo posto della classifica marcatori, ma si trova a sole due reti di svantaggio e come dice lui stesso nulla è impossibile.

# Club Matches +/- Pts
Al-Hilal Riyadh 19 31 44
Al-Nassr FC 19 22 41
Al-Ahli Jeddah 19 11 33
Al-Wahda Mekka 19 6 33
Al-Raed 19 -5 31
Al-Taawon 19 3 29
Al-Faisaly Harmah 19 1 28
Al-Shabab Riyadh 19 -1 28
Al-Feiha FC 19 -3 24
Abha Club 19 -7 24
Al-Ettifaq 19 2 23
Al-Hazm 19 -8 22
Al-Ittihad Jeddah 19 -6 19
Al-Fateh 19 -10 15
Al-Adalh FC 19 -15 14
Damac FC 19 -21 14