Australia: La Hyundai A-League è vicina al giro di boa, facciamo un punto della situazione

 

PREMESSA: GLI INCENDI

London’s Burning cantavano 40 anni fa i Clash. La band di Strummer e soci cantava una Londra in subbuglio. Oggi l’Australia brucia ma non certo per motivi sociali. Dallo scorso ottobre un grande disastro ambientale ha colpito circa 8 milioni di ettari di territorio. Per fare un esempio che ci permetta di capire l’ordine di grandezza di quanto sta succedendo, stiamo parlando di una superficie che corrisponde ai 4/5 dei boschi italiani. L’Australia, per scelta del suo governo conservatore, ha deciso di non sottostare ai parametri di emissione mondiali di Co2 e così ci ritroviamo a osservare impotenti quanto sta succedendo. Le regioni particolarmente colpite sono quelle del New South Wales, Victoria, Sud Australia e Queensland. Tutto questo succede mentre siamo ancora all’inizio dell’estate australe.

Perciò si devono ancora presentare le temperature più pesanti e momenti climatici più aridi. E’ pur vero che questa tipologia di incendi in Australia si succedono da milioni anni e molte delle pianti presenti nel bush interessato dagli incendi attua una strategia di sopravvivenza che prevede l’autocombustione in presenza di semi che resistono al fuoco. Il problema è che stanno bruciando foreste verdi che solitamente sono estranee a questi eventi. Cercheremo di tenere alta l’attenzione seguendo l’evoluzione di quanto sta accadendo. Al momento possiamo solo segnalare la campagna lanciata dalle due leghe professionistiche australiane la Hyndai A-League e la Westefield W-League, e che trovate qui.

Questo è il banner della campagna delle due leghe professioniste in sostegno a chi è stato colpito dagli incendi
Questo è il banner della campagna delle due leghe professioniste in sostegno a chi è stato colpito dagli incendi

In maggio è previsto un incontro di beneficenza per raccogliere ulteriori fondi e che vedrà tra i protagonisti gli ex calciatori Mark Viduka, Harry Kewell e Tim Cahill.

LA HYUNDAI A-LEAGUE

Dopo questa doverosa premessa, pur con difficoltà, veniamo al calcio giocato.

La Hyundai A-League di quest’anno vede ai nastri di partenza 11 squadre. Infatti alle 10 franchigie già presenti si è aggiunto il Western United Football Club, squadra di Melbourne, dove si è accasato il “nostro” Alessandro Diamanti.

Simo praticamente al giro di boa del campionato che, per questa stagione, prevede 30 partite totali, con le squadre che si scontreranno tra loro tre volte ciascuna. Le prime 6 classificate alla fine della regular season accederanno ai play-off. La prima e la seconda si accomodano già in semifinale, mentre le altre si scontrano in un turno di quarto di finale.
Nel prossimo fine settimana si disputeranno i match della 14esima giornata.

In questo primo focus del 2020 sulla Hyundai A-League ci concetreremo su tre argomenti: la vetta della classifica, la situazione della classifica capo-cannonieri e la storia della franchigia neo-affiliata.

LA VETTA DELLA CLASSIFICA: UN FILM GIÀ VISTO? 

La classifica dopo 13 giornate

Partiamo da quello che, dopo le prime 13 giornate, appare come la cosa più scontata. La vetta della classifica saldamente in mano al Sidney FC, la squadra che è stata anche di Alessandro Del Piero. Prima della partenza del campionato i bookmakers avevano dato per scontato che la squadra della capitale dominasse il campionato così da cercare il suo primo back-to-back. Se guardiamo come stanno andando le cose nessuno può certo pensare che coach Steve Corica e i suoi ragazzi non riescano a garantirsi il primo posto nel seed la post-season, avendo già 9 punti di vantaggio sulla seconda in classifica, i Melbourne City FC.

Steve Corica

I play-off sono una lotteria che può riservare delle sorprese ma quest’anno pare particolarmente difficile che le cose non vadano come previsto. La rosa è la più competitiva e meglio attrezzata ma come si dice “il pallone è rotondo” e allora per non portare sfortuna a nessuno al momento non andiamo oltre con le nostre previsioni.

Quello che possiamo affermare con certezza è che il Sidney FC con grande probabilità vincerà la regular season e sarà la principale pretendente al successo finale. Ecco detta così non attireremo gli strali di nessuno.

 

I giocatori del Sydney FC che esultano dopo un goal

LA CLASSIFICA CAPO-CANNONIERI: DUE AL COMANDO

Due giocatori sono appaiati in testa alla classifica capo-cannonieri.

Degno di essere sottolineato è il cammino del giocatore più importante degli Sky Blues Adam Le Fondre, che è arrivato al ragguardevole score di 12 goal in 12 partite. Il britannico classe 1986 sembra non aver alcuna intenzione di svernare nel continente australe dopo una più che onesta carriera da mesteriante dell’area di rigore passata tra League two e Championship, con Cardiff e Bolton come squadre più importanti in cui ha militato. In Australia sta facendo la differenze al di là di ogni più rosea aspettativa.

Adam Le Fondre

L’attacante originario di Stockport si giocherà la classifica capo-cannonieri con Jami Maclaren, bomber austro-scozzese del Melbourne City FC. Anche l’attaccante australiano ha segnato 12 goal come Le Fondre ma giocando soltanto 9 volte. Non dimentichiamoci che stiamo parlando del bomber più prolifico ancora in attività della A-League perché in carriera ha già segnato 2 volte oltre 20 goal nel campionato.  Diciamo che è normale trovarlo così in alto a sfidarsi per questo importante titolo personale.

Jamie Maclaren

LA NEONATA FRANCHIGIA: UNA GRADITA SORPRESA

Last but not least ci piace sottolineare il cammino sorpresente del Western United Football Club. La franchigia, che ha sede a Melbourne, si affaccia quest’anno per la prima stagione in A-League. “Together we are united” è il motto della squadra che scende in campo in tenuta nero-verde. La divisa è molto simile a quella Sassuolo. Questo perché entrambe le società hanno come sponsor tecnico la Robe di Kappa.

Tifosi del Western United Football Club

Tra le sue fila troviamo un giocatore italiano che ha deciso di giocare gli ultimi scampoli della sua carriera in territorio australe. Come avevano fatto Ciccio Graziani e Alex Del Piero, tra gli altri. Stiamo parlando del fantasista Alessandro “Alino” Diamanti, nato a prato il 2 maggio del 1983. Molti lo ricorderanno nei suoi anni a Bologna, Livorno, Londra sponda West Ham, poi ancora Livorno prima di fare il salto in A-League. Al momento il calciatore toscano se la sta cavando molto bene visto che in 13 presenze ha già collezionato 3 goal e prestazioni sempre positive.  Gli auguriamo di proseguire così.

Alino Diamanti in maglia WSCF

Tornando al WSCF è chiaro che nessuno degli addetti ai lavori si sarebbe aspettato che una franchigia appena affiliato e con solo 8 amichevoli disputate alle spalle potesse essere in 5a posizione a questo punto del campionato e in piena corsa per i playoff. Che dire? Speriamo che questa bella favola continui e che il raggiungimento dei play-off diventi realtà alla fine della regular season.

[Se vi interessa essere aggiornati su tutto il mondo oceanico da un anno curo una fagina fb dal titolo emblematico: Calcio Oceanico]