In Malesia continua il dominio del Johor Darul Ta’zim FC

Anche questa stagione in Malesia è stata caratterizzata dal dominio del Johor Darul Ta’zim, vincitore di Campionato e Coppa. 

Nel 2019 per la prima volta una squadra malesiana ha disputato l’AFC Champions League. Risultato storico per il movimento calcistico locale, e soprattutto per lo Johor Darul Ta’im FC, che in veste di detentore del titolo nazionale ha rappresentato la Malesia nella massima competizione per club del continente.

Nonostante abbiano terminato il loro cammino con soli 4 punti nella fase a gironi (sempre meglio di Melbourne Victory [1 punto] e Sydney FC [3 punti]), le southern tigers hanno dato filo da torcere praticamente a tutte le avversarie (lo Shandong Luneng di Pellè, i giapponesi del Kashima Antlers e i coreani del Gyeongnam FC). Togliendosi anche la soddisfazione di battere i giapponesi campioni d’Asia in carica (1-0).

Se, dunque, la Champions League è stata per lo Johor FC una novità, un nuovo palcoscenico, in ambito nazionale, invece, i rosso-blu sanno bene recitare la loro parte, e sono ormai da 6 anni al dominio della scena locale, avendo vinto tutti gli ultimi campionati dal 2014 ad oggi.

Una squadra, un intero stato

Lo stemma dello Johor FC, rappresentante una tigre, simbolo che si ritrova anche nello stemma dello Stato dello Johor.

È sempre curioso e interessante vedere come lo sport va a intrecciarsi con la politica e la cultura del territorio che lo ospita e che lo crea. Spesso poi, più la pratica sportiva ha una rilevanza importante per la popolazione, più quest’aspetto è evidente. E ciò è ben visibile anche in Malesia nei confronti del calcio.

La piramide del calcio malesiano comprende due livelli professionistici (la Malaysian Super League, il primo, e la M. Premier League), entrambi sotto l’egidia della Malaysian Football League (l’equivalente della nostra Lega Serie A, nata nel 2015), organo privato gestito dai 24 club delle due rispettive leghe. Il fatto interessante è che ben 14 di questi club sono proprietà delle associazioni calcistiche che controllano il calcio nei rispettivi Stati della nazione.

Infatti, la Malesia è una monarchia federale, composta da 13 stati e 3 territori federali. Ed ogni territorio ha la propria federazione calcistica, la quale spesso possiede una squadra professionista, che va così a rappresentare l’intero Stato. Oltre a queste ci sono anche squadre direttamente controllate da agenzie governative (come il FELDA United, di proprietà del Federal Land Development Authority), oppure troviamo società private, come nel caso dello Johor FC, che rappresenta però un caso particolare.

La storia dello Johor Darul Ta’zim FC (Johor FC dal 1996 al 2013) inizia nel 1972, ma è solo di recente che il club ha iniziato a far parlare di sé. Dal 2012, infatti, il principe dello Stato di Johor, Tunku Ismail (TMJ), diviene presidente della Johor Football Association, che controllava il club. A questo punto TMJ decide di contribuire allo sviluppo calcistico locale concentrarsi soprattutto sul club, con l’obiettivo di far diventare la squadra un vero e proprio punto di riferimento per tutta la popolazione.

Per prima cosa chiude gli altri club della federazione che disputavano campionati nazionali, lasciando in vita solo i due principali, lo Johor FC e lo Johor FA, dalla cui fusione nasce proprio il club attuale. A questo punto il principe mette in atto una serie di iniziative assolutamente all’avanguardia: viene creato il primo Indoor Training Center (in linea con i criteri FIFA) di tutto il sud est asiatico; sviluppa per il settore giovanile collaborazioni e partnership con big club europei come Borussia Dortmund e Valencia. Inoltre, è in fase di ultimazione un nuovo stadio (il Sultan Ibrahim Stadium, con capienza di 40 mila posti) che dovrebbe aprire entro gennaio 2020, andando a far parte in futuro di una vera e propria città dello sport, che comprenderà anche impianti sportivi, un hotel e un centro commerciale.

Oltre a questo, il club nel 2016 è stato rilevato dal principe, dimessosi intanto dalla presidenza della Johor FA, divenendo così ufficialmente uno dei pochi club privati del paese. Club privato sì, ma con forte presenza “statale”, visto che TMJ è di diritto il successore al trono del Sultano di Johor, ovvero di suo padre, che ricopre la carica di capo dello Stato di Johor.

E inoltre TMJ sembra occupare un ruolo decisivo all’interno della società, visto che i direttori sportivi e gli allenatori cambiano con regolarità, al ritmo di quasi uno all’anno. Ma quello che sembra essere un vero e proprio cantiere a cielo aperto, la squadra continua a vincere, siglando ogni anno nuovi record.

Tra i trofei conquistati negli ultimi tempi, spiccano 6 Malaysia Super League, 2 Coppe di Lega, 1 FA Cup, 4 Supercoppe, e 1 AFC Cup (la prima squadra malesiana a riuscire a conquistare un titolo continentale).

TMJ quindi è riuscito ha creare un club all’avanguardia, in linea con gli ultimi sviluppi del calcio mondiale, e che al momento non trova eguali in patria. Quello che ora sembra preoccupare il futuro Sultano, però, è vedere se tutti gli sforzi economici che sta portando avanti, saranno ripagati. Infatti la non entusiasmante affluenza che il club ha registrato nelle ultime due stagioni (più bassa di circa 4-5 mila unità rispetto al 2017), nonostante le continue vittorie, preoccupa TMJ e tutta la società, soprattutto in vista dell’apertura del nuovo impianto, progettato per accogliere fino a 40 mila persone, quando l’affluenza degli ultimi anni si attesta sulle 12 mila unità!

Focus su giocatori e staff

 

I festeggiamenti di Leandro Velázquez dopo il gol del vantaggio nella finale dell’ultima Malaysia Cup, vinta 3-0 contro il Kedah, lo scorso 3 novembre.

Tra le figure più importanti all’interno dello staff tecnico troviamo l’australiano Alistar Edwards, direttore tecnico della squadra dal 2016, e responsabile dello sviluppo generale del club. Alistar è stato legato alla società malese fin dalla carriera da calciatore, durante la quale vinse con l’allora Johor FA sia il campionato che la coppa nazionale nel 1991, impresa storica per l’epoca.

A capo della squadra c’è una vecchia conoscenza del campionato italiano: Luciano Figueroa (al Genoa dal 2006 al 2010). L’argentino è divenuto allenatore nel 2019 dopo aver disputato due stagioni da calciatore con i rosso-blu, e al suo primo anno ha vinto quasi tutto (campionato, coppa di lega e supercoppa).

Sono molti i giocatori malesiani dello Johor presenti in nazionale, di cui la maggior parte non supera i 24 anni. Tra i principali menzioniamo: il ventitreenne jolly Adam Nor Azlin (centrale difensivo in nazionale e centrocampista avanzato con lo Johor), l’esterno alto Safawi Rasid (1997 con già 8 gol e 25 presenze), il trequartista Syafiq Ahmad (1995), e il centravanti Akhyar Rashid (1999).
Tra i giocatori stranieri, invece, segnaliamo su tutti l’attaccante brasiliano Diogo (1987, più di 20 gol in 23 partite nella passata stagione) acquistato dai thailandesi del Buriram, e il centrocampista argentino Leandro Velazquez (1989), a cui scadrà il breve contratto il prossimo 30 novembre.