AFC Cup 2019: alla scoperta delle 4 semifinaliste dalla Corea del Nord al Libano

Siamo arrivati all’atto finale dell’AFC Cup 2019, la seconda competizione asiatica per club, con sole quattro squadre rimaste a contendersi il titolo. Andiamo ad approfondire il torneo, attraverso una breve analisi sul formato della competizione, per poi spostarci sull’edizione corrente, concentrandoci in particolar modo sulle quattro semifinaliste.

Un torneo dal formato articolato

Iniziamo col dire che, a differenza che in Europa, in Asia c’è una (quasi) netta divisione tra le due competizioni per club. In sintesi, la Champions rimane una competizione molto chiusa, per i ‘soli’ top club, mentre l’AFC Cup è più inclusiva, e si pone l’obiettivo di traghettare le federcalcio minori o emergenti tra le migliori del continente. Con le riforme del 2015 (per la Champions) e del 2017 (per l’AFC Cup), in cui si è andati a dare la possibilità a un maggior numero di associazioni di avere una propria rappresentante nell’AFC Champions League e nell’AFC Cup (soprattutto), questa divisione è divenuta più elastica, ma rimane ancora molto rigida. Basti pensare che non ci possono essere squadre della stessa nazione in entrambe le competizioni: questo rimane probabilmente il difetto più significativo.

Ciò vuol dire principalmente due cose: primo, la formazione perdente il play-off di Champions non viene retrocessa in AFC Cup qualora si sia qualificata per la Champions una squadra proveniente dallo stesso campionato. Secondo, con questo meccanismo le associazioni minori non avranno mai la possibilità di potersi confrontare con i maggiori club del continente, e quindi di migliorare e crescere significativamente.

Con l’attuale formula quindi, mentre la distanza tra le squadre di terza e seconda fascia sta diminuendo all’interno dell’AFC Cup (grazie all’apertura del torneo a quelle federazioni che prima prendevano parte alla AFC President’s Cup, terza competizione per club eliminata nel 2014), il divario tra seconda e prima fascia sembra, ad oggi, quasi incolmabile. Ci auguriamo che l’AFC riveda presto le formule delle due competizioni; forse lo farà proprio in vista delle edizioni 2021 dei due tornei, in quanto l’attuale struttura organizzativa delle due competizioni vale fino al 2020.

Anche perché con le sue 46 associazioni, e con il gran seguito che il calcio sta avendo proprio in quelle nazioni considerate ancora indietro dal punto di vista sia del livello agonistico, sia organizzativo e strutturale (come Iraq, Turkmenistan, Tajikistan, Malesia, Indonesia e Vietnam ad esempio), l’Asia ha un gran potenziale calcistico ed economico ancora oggi perlopiù inespresso.

Il formato

Dal 2017, la competizione viene suddivisa in cinque zone, inizialmente l’una indipendente dall’altra, corrispondenti alle cinque federazioni regionali che si trovano all’interno della confederazione asiatica. Queste sono: west zone (al cui interno troviamo le squadre delle federcalcio facenti parte della WAFF), central zone (CAFA), south zone (SAFF), east zone (EAFF) e south east zone (AFF).

All’interno di ogni zona viene disputata una fase a gironi, organizzata diversamente dall’AFC a seconda della regione: ad oggi sia nella west zone sia nella southeast zone si disputa una fase a gironi (con sfide di andata e ritorno) composta da tre gruppi da quattro squadre, mentre in ognuna delle altre tre regioni prende parte un solo girone da quattro. In seguito la fase ad eliminazione diretta prende così forma:

– West Zone: dai tre gironi accedono alla fase successiva quattro squadre, ovvero le prime e la migliore seconda. Queste si affrontano in una semifinale e successiva finale, la cui vincitrice accederà direttamente alla finale dell’AFC Cup.

– South East Zone: stesso procedimento della West Zone, ma la vincitrice regionale accederà non alla finale dell’AFC Cup, ma ai play-off Interzona.

– Central, South e East Zone: la prima di ciascuno girone accederà ai play-off Interzona.

Play-off Interzona: ne prendono parte le vincitrici delle quattro zone, esclusa quindi la West. Le quattro squadre disputeranno una semifinale e successiva finale, la cui vincitrice andrà a contendersi il titolo contro la vincitrice della West Zone, in una sfida diretta di sola andata, che si disputa un anno in casa della squadra di West Zone, e un anno in casa della squadra proveniente dal Play-off Interzona.

Le quattro semifinaliste

Mentre l’AFC Champions League sembra non voler più tornare in medio oriente (l’ultima vittoria di una squadra di West Zone risale al 2011, con i qatarioti dell’Al-Sadd), in AFC Cup sta succedendo il contrario, ovvero delle quindici edizioni totali disputate, ben quattordici sono state vinte da formazioni dell’Asia occidentale, con i malesiani del Johr Darul Ta’zim che restano l’unica squadra ad aver portato il trofeo ad est, nel 2015 (in un’edizione in cui le due squadre dell’ovest arrivate in semifinale, entrambe provenienti dal Kuwait, furono eliminate a tavolino a causa dell’arrivo della sospensione FIFA alla federazione calcistica kuwaitiana).

Ma quest’anno crediamo possa esserci finalmente l’occasione per un cambio di rotta, in quanto le due squadre orientali arrivate fin qua, sembrano avere finalmente le carte in regola per spodestare il trono. Anche se in realtà, come si è detto poco fa, l’AFC non presenta una netta distinzione tra West ed East zone come nell’AFC Champions League.

Dunque, andiamo al sodo e concentriamoci sulle quattro contendenti finali: Hà Nội FC (Vietnam), April 25 SC (Corea del Nord), Al-Jazeera Club (Giordania) e Al Ahed FC (Libano).

Hà Nội FC

Il movimento calcistico vietnamita è in forte crescita, e negli ultimi recentissimi anni lo si è potuto vedere grazie soprattutto ai risultati raggiunti dalla nazionale maggiore (primo posto nell’AFF Suzuki Cup 2018 e il raggiungimento dei quarti di finale nell’ultima Asian Cup) e dalla selezione U23 (secondo posto nell’Asian Cup U23 2018 e quarto posto agli Asian Games 2018).

Parte dei giocatori chiamati a rappresentare il proprio paese provengono proprio dall’Hanoi FC, squadra fresca vincitrice del titolo nazionale, con una media età piuttosto bassa. Tra i giocatori più interessanti troviamo il ventiduenne Do Duy Manh (centrale difensivo), Doan Van Hau, anch’esso difensore, classe 1999, e andato in prestito pochi giorni fa agli olandesi dell’Heerenveen.

Nella parte alta del campo, invece, troviamo il mediano Do Hung Dung (1994) e la stella del club e della nazionale, il ventiduenne Nguyen Quang Hai, esterno alto che ha collezionato ben 6 gol in quest’edizione di AFC Cup. Da segnalare anche l’esperto attaccante senegalese Pape Omar Faye (1987), a segno ben 12 volte nella V. League 1 2019.

April 25

La Corea del Nord negli ultimi anni sta scalando la classifica del ranking AFC per le competizioni continentali per club. A fine 2017 la nazione era posizionata trentesima, mentre oggi la situazione è cambiata sensibilmente; infatti nel ranking più aggiornato, la Nord Corea si trova in ventesima posizione, e decima tra le nazioni della East Zone. Questo vuol dire che, se le squadre di club continueranno a far bene in campo asiatico, la Nord Corea potrà ritrovarsi una formazione ai preliminari dell’AFC Champions League 2021 (a meno di drastici cambiamenti nella formula).

Il club che sta rendendo possibile questo importante traguardo è senza dubbio l’April 2015, che è ritornato a giocare fuori dai confini nazionali dopo ben 26 anni, nel 2017. In queste tre edizioni di AFC Cup (2017-2019) l’April ha sempre vinto il proprio girone durante la prima fase della competizione; persino quest’anno, quando ha avuto difronte le ben più quotate squadre di Hong Kong: il Kitchee e il Tai Po.

Tra i calciatori più rilevanti, troviamo il portiere An Tae-Song (1993), il terzino Kim Chol Bom (1994), e il mediano Pak Myong Song (1994), tutti e tre facenti parte della nazionale maggiore.

Al-Jazeera Club & Al-Ahed FC

In questi ultimi anni, la West Zone dell’AFC Cup ha visto come protagoniste soprattutto formazioni provenienti da Iraq, Kuwait, Siria e Giordania, ovvero quelle che potremmo definire le nazioni di seconda fascia della regione medio orientale. Tra queste l’Iraq è quella che sta provando, e ci sta riuscendo, a entrare nell’olimpo dell’AFC Champions League.

Infatti per quest’anno l’Iraq è riuscita a ottenere un posto nella massima competizione, con il conseguente abbandono dell’AFC Cup. Dunque, dopo tre anni di dominio dell’Al-Quwa Al-Jawiya, in questa edizione il trofeo sarà assegnato certamente fuori dai confini iracheni, e nella West Zone se lo contenderanno i giordani dell’Al-Jazeera e i libanesi dell’Al-Ahed. Sono ben undici anni che una squadra di entrambe le nazioni non riesce a raggiungere la finale dell’AFC Cup.

L’Al Jazeer presenta per la totalità calciatori giordani, schierati solitamente in un 4-2-3-1, i cui interpreti chiave sono: il terzino avanzato Feras Shelbaieh (1993), il trequartista numero 10 Samir Saleh (1991), e la punta centrale Abdullah Al Attar (1992).

L’Al-Ahed FC è invece la squadra che sta dominando il campionato locale da tre anni, e in campo continentale è l’unica squadra libanese che negli ultimi anni sta riuscendo a competere alla pari con gli altri avversari. In formazione sono presenti due stranieri, pedine fondamentali per il tecnico Bassem Marmar: il centrale difensivo siriano Ahmad Al Salih (1990), e il mediano ghanese Issa Yakobo. Tra i nazionali, spiccano il portiere Mehdi Khalil (1991), fuori per infortunio, il centrale difensivo Nour Mansour (1989), il giovane mediano Hussein Monzer (1997), e l’altresì giovane prima punta Mohamad Kdouh (1997).

Le semifinali

Al-Jazeera – Al-Ahed -> andata il 24/09 ore 18.30 italiane & ritorno il 01/10 ore 18

Ha Noi – April 25 -> andata 25/09 ore 14 italiane & ritorno il 02/10 ore 10.

Concludo con una curiosità: la “zona” con la più alta media spettatori è stata l’Asia Centrale, con una media di oltre 10 mila spettatori a partita (considerando i turni di qualificazione, la fase a gironi e la partita di casa del play-off interzona giocata dall’Altyn Asyr (Turkmenistan)).