Zheng Zhi: L’ultima battaglia del Capitano Eterno

“I will never say ‘no’ to the Chinese Team”

Zheng Zhi non è semplicemente il capitano della Selezione guidata da Marcello Lippi, è il simbolo di una generazione che, sportivamente parlando, non esiste più, che sfortunatamente non ha avuto modo di “godersi” pienamente certi risultati e determinate conquiste; figlia di un’altra epoca e di un’altra Cina.

Anche per questo il centrocampista centrale nato a Shenyang, nord-est della Repubblica Popolare Cinese, nel lontano agosto agosto dell’80’ vive quella che, molto probabilmente, sarà l’ultima avventura da capitano della Nazionale con un pizzico di malinconia ma soprattutto con tantissima voglia di stupire e far ri-innamorare una generazione che negli ultimi anni ne ha davvero viste di tutti i colori. Arrivato al Guangzhou Evergrande relativamente tardi è riuscito grazie a delle qualità calcistiche innate ed un’etica del lavoro invidiabile ad essere uno dei protagonisti principali dei 7 titoli di Chinese Super League consecutivi vinti delle “Tigri del Canton“.

Uno dei pochissimi calciatori asiatici ad avere ricordi tutto sommato positivi anche dell’esperienza Europea: 19 presenze con il Celtic, 58 con il Charlton Athletic condite anche da assist e gol importanti. L’età rimane per il 38enne un mero dato anagrafico: “If our next team qualifies for the World Cup and needs me, I will help even retired. At this point, I can not say no.” con la consapevolezza che non si può rimandare ancora a lungo un fisiologico ritiro.

Il centrocampo della Nazionale Cinese grazie alle sue geometrie è senza ombra di dubbio uno dei più interessanti del panorama asiatico: Piao Cheng e Chi Zhongguo si “limiteranno” a correre per lui rendendogli sicuramente più facile il lavoro. Pronto a tutto per la “causa” Zheng molto umilmente parla della prossima Coppa d’Asia come un occasione per stupire i numerosi scettici: “it’s hard to say if you can win, but you have to give it your all”.

E da tifosi, o semplici appassionati è ovviamente tutto ciò che volevamo sentirci dire…