#RoadtoUAE2019 | La parola agli esperti (calcio iraniano): I ragazzi di Carlos Queiroz sognano l’impresa

Per la sezione:”Parola agli esperti”, nella Rubrica #RoadtoUAE2019, abbiamo contattato l’amico Saman Javadi, fondatore della pagina Calcio iraniano per scoprire qualcosa di più sulle ambizioni della rosa allenata da Carlos Queiroz.

Il “tuo” Iran, fra poco più di un mese, alza la coppa d’Asia e l’allenatore portoghese Carlos Queiroz marchia con un successo il suo ultimo torneo alla guida delle selezione Iraniana. Previsione realistica o sogno impossibile?

L’obiettivo mai nascosto di Carlos Queiroz e dei suoi ragazzi è di vincere la Coppa d’Asia, che manca da più di quarant’anni. Ci hanno provato nel 2015, uscendo ai rigori per 6-7 agli ottavi di finale contro l’Iraq, in un match segnato dall’espulsione dell’iraniano Pouladi sul finire del primo tempo, quando l’Iran stava vincendo 1-0 prima di farsi raggiungere. Il CT portoghese è ancora arrabbiato per quell’eliminazione, anche perché il Team Melli acciuffò due volte il pareggio durante i supplementari. Questa volta c’è una squadra molto più forte, come si è visto in Russia 2018, ma le difficoltà sono aumentate: le sanzioni di Trump, il cambio con il dollaro alle stelle e i problemi di visto non permettono di prepararsi come si deve, così le amichevoli sono poche e con squadre di livello medio-basso. Però Queiroz sente molto di avere addosso la responsabilità di rendere felice un paese di 80 milioni di abitanti. L’Iran vinse il trofeo tre volte (1968, 1972, e 1976) negli anni in cui il paese era in forte crescita economica e, guarda caso, ospitò le edizioni 1968 e 1976 vincendole in casa. In caso di vittoria Queiroz farebbe la storia non solo del calcio, ma dell’Iran.

Idee su quale può essere la stella della selezione? Che come non mai sembra ricca di talento e qualità.

Prima dei mondiali i riflettori erano tutti puntati sull’ala Alireza Jahanbakhsh, fresco capocannoniere di Eredivisie con 21 reti: passato al Brighton, sta giocando poco, partendo spesso dalla panchina. Per cui la stampa e la tifoseria si sta concentrando su altri giocatori offensivi come Saman Ghoddos e Kaveh Rezaei: il primo è stato ingaggiato dai francesi dell’Amiens dove si è inserito bene; il secondo è andato al Club Brugge, dove gli infortuni ne stanno rallentando il decollo. Fuori dal coro dico che la stella è il portiere Alireza Beiranvand, e non solo per la sua storia di ex pastore e autolavatore: nonostante le pressioni e le critiche gratuite in patria, ha zittito tutti parando il rigore di Cristiano Ronaldo, attirando l’interesse di alcuni club europei. 

Se, second te, la”selezione” può risentire, in qualche maniera, delle problematiche economiche subite da Persepolis e Esteghlal.

Più che dei problemi economici di Persepolis ed Esteghlal, la selezione rispecchierà i rapporti tra Queiroz e i rispettivi tecnici dei due maggiori club di Tehran. Sono quasi 2 anni che il CT portoghese è in guerra con il croato Branko Ivankovic, allenatore del Persepolis e soprattutto ex CT dell’Iran: sono stati annullati ritiri del Team Melli, esclusi giocatori, pubblicati attacchi e interviste al riguardo. Diverso il rapporto con Winfried Schäfer, tecnico dell’Esteghlal: Queiroz nelle ultime convocazioni ha chiamato in blocco il suo quartetto difensivo, elogiandone la qualità.

 

L’Iran è inserito nell’interessantissimo gruppo D, assieme ad Iraq, Vietnam e Yemen.