I campionati giovanili in Cina: una piccola Rivoluzione per le i club professionisti cinesi

Si vola nuovamente in Cina. Destinazione Qingdao, per iniziare la mia terza stagione in una delle squadre della città, il Qingdao Jonoon.

Città di Qingdao

Prima di trovarmi qui in questo momento, ho riflettuto a lungo. Dopo diverse considerazioni ho deciso di rinnovare l’accordo che da due anni mi lega al Qingdao Jonoon, storico club professionistico cinese, attualmente in China league two e continuare il mio progetto con i portieri delle giovanili . Le valutazioni da fare al momento della mia scelta non erano poche: provare una nuova esperienza, trovare nuovi stimoli altrove o continuare e portare a termine il progetto triennale stabilito con la società nel 2016 nonostante i cambiamenti avvenuti in corso d’opera?

Nonostante le difficoltà siano sempre dietro l’angolo in Cina più che altrove, la fiducia e la stima del club nei miei confronti e la possibilità di migliorare le buone cose fatte nei due anni precedenti, mi hanno portato a restare, a restare in questo paese dai mille paradossi, circondato da una cultura così diversa dalla nostra e cosi affascinante, da un modo di vivere differente e da mille altri aspetti ancora tutti da scoprire e che probabilmente non scoprirò mai. Un paese che dopo due anni mi lascia un sacco di punti di domanda aperti e mi sorprende, nel bene e nel male, ancora oggi, ogni giorno.

Un altro aspetto fondamentale che mi ha portato a restare al Jonoon ed accettare un nuovo anno di contratto erano state le voci circolanti a proposito di un grosso cambiamento riguardante i settori giovanili e le loro competizioni a livello nazionale, rumors che talvolta fuoriescono dalla CFA ma, che poi, non sempre trovano poi conferma.

Negli anni precedenti, le squadre delle nostre giovanili hanno sempre partecipato ai tornei nazionali organizzati in varie location della Cina nel corso dell’anno. Ogni generazione partecipava a 2, 3 o 4 differenti fasi, in diversi periodi dell’anno, scontrandosi con altre società professionistiche o selezioni della CFA. Alla fine dell’anno, in base ai risultati delle varie fasi, veniva stilata una classifica con le migliori e le peggiori squadre della nazione a livello professionistico giovanile.

Almeno per quanto riguarda il mio club, i tornei erano sicuramente qualcosa di interessante e stimolante, ma durante l’anno lasciavano grossi vuoti durante i quali non si giocavano affatto partite ufficiali: solo allenamenti, allenamenti e ancora allenamenti. Al termine della stagione le partite ufficiali erano 10, forse 15 in tutto, concentrate in circa una trentina di giorni.

L’anno scorso qualcosa è iniziato a cambiare grazie ai primi campionati nazionali (solo per alcune categorie) aperti a squadre di CSL e, a inizio 2018, si è iniziato a parlare di campionati giovanili nazionali su larga scala che permettessero a più squadre di partecipare e confrontarsi ogni settimana.

Ma cosa è successo effettivamente in questi primi mesi del 2018?

Fortunatamente le voci si sono trasformate in realtà. Il primo aprile abbiamo giocato la prima partita della Super League U17: Qingdao Jonoon-Tianjin Qanjian, terminata 2-0. Il nostro club partecipa oggi ai campionati nazionali per le categorie U19, U17, U15, U14 e io seguo da vicino le due selezioni più “grandi”.

Il campionato U19 è composto da due leghe diverse: la league A (con tutte le squadre del massimo campionato cinese) e la league B con tutte le squadre di China league one, più il mio club di league two, Evergrande FS, Luneng FS più un team dall’Inner Mongolia. Ogni settimana, solitamente di mercoledi o venerdì, si disputano le partite con le annesse lunghe trasferte in treno o aereo (per esempio Harbin e Shenzhen distano all’incirca 3500 km).

La città di Harbin nell’inverno, e la tropicale Shenzhen

Per quanto riguarda gli U17 invece il discorso è un po’ più complicato date le cinque aree geografiche e i nove gruppi diversi nei quali sono divisi i club di super league, league one e league two, più qualche squadra appartenente alla CFA. Le partite solitamente si disputano nei weekend. Il nostro gruppo è composto ad esempio da cinque squadre di “serie A” (Shandong Luneng, Hebei, Beijing Guoan, Tianjin Teda, Tianjin Qanjian), la selezione della CFA di Datong e squadre di “serie B” (Qingdao Huanghai e Beijing Beikong). Un girone niente male!

Inoltre si disputa anche la “China Cup”, molto simile ai tornei nazionali dello scorso anno: in una sede prescelta, in un paio di settimane, si scontrano squadre da ogni parte del paese. Con gli U17 abbiamo partecipato alla prima fase della China Cup in Yunnan (sud cina) confrontandoci con realtà davvero interessanti sotto diversi punti di vista (Xinjiang FA, Shangai Shenua, Beijing Rehe, Shangai Shenxin e Tianjian Qanjian).

Tutte queste novità non hanno fatto altro che convincermi che la mia scelta è stata quella giusta: nuove motivazioni, un modo di programmare gli allenamenti più “europeo” rispetto agli anni passati, una differente gestione dei giocatori e del tempo durante la settimana, partite ogni 6/7 giorni, game analysis e la possibilità di confrontarsi con realtà diverse e con altri allenatori in Cina, oltre che interessanti luoghi da visitare. Per ora il nostro cammino con i gruppi U17 e U19 è stato soddisfacente. Si poteva fare di più, ma siamo soddisfatti del percorso intrapreso fino a qui.

Interessante è vedere come un evento così importante per noi (finalmente un campionato vero e proprio, partite ogni weekend) abbia avuto reazioni diverse: per il club, i giocatori, gli appassionati e i genitori.

Una formula di campionato del genere pone le basi per una crescita esponenziale dei giovani calciatori, aspetto che nei primi due anni ci era mancato. La partita, la competizione adesso è posta al centro. Per quanto mi riguarda è davvero difficile pensare alla crescita di un giocatore senza partite di un certo livello, con l’esperienza che solo giocando si può acquisire. La partita del weekend, qualcosa di assolutamente scontato per noi italiani, era qualcosa di sconosciuto per i giovani giocatori cinesi, almeno per quanto riguarda la mia esperienza in questo club. Il torneo nazionale, qualche torneo scolastico, qualche gara amichevole e stop, nulla di più. Adesso le cose sono veramente cambiate.

 

Le mie aspettative sulle reazioni dei nostri giocatori erano diverse: credevo che le emozioni, la voglia di confrontarsi ogni settimana e di crescere come singoli e come squadra fossero maggiori, ma mi sbagliavo. Sicuramente qualche giocatore era entusiasta di questa nuova sfida ma un entusiasmo diverso, un entusiasmo più contenuto, quasi freddo.

Un paio di settimane fa abbiamo giocato con gli U17 il primo derby ufficiale giovanile di Qingdao: Huanghai vs Jonoon. Mi aspettavo genitori, la tv locale, qualche curioso o appassionato invece…niente, stadio vuoto e forse 5/6 genitori sulle tribune.

la tifoseria del Qingdao Jonoon durante il Derby con il Huanghai, nel campionato secondario (China League One) del 2015

Altro evento curioso è stata la partita giocata a Datong, città mineraria dello Shanxi, al confine con la Mongolia. Oltre alla tempesta di sabbia durante la partita, è stata incredibile la presenza della polizia: zero spettatori e quaranta poliziotti a presenziare.

Antico muro della città di Datong

Durante la partita a Pechino contro il Guoan invece erano presenti 5 ultras gialloverdi: un modo per mantenere alto il nome della loro tifoseria (probabilmente la tifoseria più organizzata in Cina) che hanno intonato cori durante tutti i 90 minuti. Pochi ma buoni.

Per quanto riguarda l’organizzazione della partita e l’importanza delle regole in Cina, curiosa è la riunione che si tiene sempre la mattinata della partita. 40 minuti con allenatori e accompagnatori delle due squadre insieme a terna arbitrale e rappresentanti della FA: ogni partita 40 minuti a parlare del rispetto delle regole in campo e controllo ossessivo di tutti i documenti relativi a ogni giocatore.

Un aspetto sicuramente positivo è la diretta televisiva o telematica (app sul cellulare) di alcune partite di tutti questi campionati giovanili ogni settimana. Tutti questi aspetti sono solo un piccolo stralcio della mia esperienza e di questa importante riforma che ha finalmente posto le basi per uno sviluppo più organizzato dei campionati e delle competizioni giovanili.

Queste competizioni non possono fare altro che migliorare il livello del calcio giovanile in Cina: un importante passo in avanti, probabilmente fondamentale, possibile turning point per tutto il movimento e la sua prospettiva futura.

Dimitri Ostorero