Star straniere, capitali e la grande passione del pubblico: l’Indonesia è pronta ad emergere

L’Indonesia può essere una potenza calcistica pronta ad emergere in Asia? Una popolazione da circa 260 milioni di abitanti che ama il calcio e una potenza economica che, per GDP è la settima al mondo.

L’Indonesia nel 2015 è stata squalificata dalla Fifa per ingerenze del governo negli affari federali e per questo non ha potuto prendere parte alle qualificazione della coppa del mondo e i suoi club non hanno potuto qualificarsi alla AFC Champions League, ma ora, con la squalifica che è rientrata e alcune vecchie glorie del calcio europeo che stanno calcando i campi della Liga 1, quella dell’Indonesia può cominciare il proprio percorso di crescita

Un passato senza gloria

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La storia della nazionale indonesiana non è affatto gloriosa: ha partecipato ad un solo mondiale nel 1938, quando era un possedimento coloniale degli olandesi, perdendo al primissimo turno contro l’Ungheria per 6-0, poi finalista perdente contro l’Italia.

Poca gloria anche in Coppa d’Asia, dove nelle quattro partecipazioni non è mai andata oltre la fase a gironi. Nel 2007 l’Indonesia ha ospitato l’Asian Cup assieme a Vietnam, Malesia e Thailandia ed ha battuto il Bahrain nella partita d’apertura di fronte a 60mila persone, mentre nei successivi match, persi, contro Arabia Saudita e Sud Corea, si è fatto registrare il tutto esaurito al Gelora Burn karno Stadium, con 88mila presenti sugli spalti.

A livello di club si segnalano invece due terzi posti nella Coppa Campioni d’Asia, il Krama Yudha Tiga Berlian (club di proprietà di una compagnia automobilistica) nella stagione 1985/86 e il Pelita Jaya (oggi Madua United) nel 90/91.

La scissione del sistema calcistico

Nel 2015 è giunta la squalifica per l’Indonesia, il cui sistema calcistico stava vivendo un dualismo, da una parte l’Indonesian Premier League, mentre dall’altra l’Indonesian Super League, in una lotta fra la Federazione calcistica (PSSI) e le autorità governative per prendere il controllo del calcio.

La Fifa già nel 2011 aveva evidenziato la critica situazione della PSSI, la quale non era in grado di mantenere il controllo del calcio in Indonesia, perdendo qualsiasi tipo di credibilità. In un comunicato pubblicato il 4 Aprile, la Fifa sentenzia: “E’ fallito il tentativo di prendere il controllo della lega secondaria (Premier League), creata senza il consenso della PSSI”.

Con la consapevolezza che il perdurare della squalifica avrebbe causato un arretramento significativo del movimento calcistico, le autorità governative sotto forti pressioni hanno riabilitato la PSSI e la Fifa, nel 2016 ha riabilitato l’Indonesia, ma oramai, il treno per i Mondiali e per la Coppa d’Asia del 2019 è andato perso. Dopo l’unificazione delle leghe, avvenuta nel 2015, l’anno successivo la PSSI è stata sospesa dal Ministro dello Sport e della gioventù, a seguito di una disputa fra la Federazione e la Indonesian Professional Sports Agency (BOPI), un’associazione governativa.

La Fifa è intervenuta ammonendo il movimento calcistico indonesiano, ma il governo aveva oramai preso il controllo dell’apparato calcistico e lo stesso presidente della Repubblica, Jioko Widodo è intervenuto appoggiando il Ministro dello Sport, al fine di emarginare una Federazione sempre più debole e inefficace, ma il 30 marzo del 2015, la Fifa ha sospeso l’Indonesia da qualsiasi attività calcistica internazionale.

La passione del pubblico e le star straniere

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Nonostante la squalifica, il calcio in Indonesia è andato avanti, seppur fra mille difficoltà, Tom Byer, il guru del calcio giovanile in Giappone e ambasciatore della Chinese Football Association, negli anni scorsi ha accettato la sfida dell’Indonesia, ed è forse dalla sua academy che si struttureranno i giocatori della prossima nazionale: “La cosa buona a proposito dell’Indonesia, è che la gente è molto appassionata di calcio, i ragazzini amano giocare e la nazionale qua è molto popolare. Questi sono fattori molto importanti quando devi sviluppare calcisticamente un paese”.

Ora il campionato ha una formula ben delineata e sembra essere stabile, con 18 squadre, la cui vincitrice può finalmente tornare a disputare la AFC Champions League. A due giornate dalla fine la lotta è molto accesa, con tre squadre a 62 punti, il Bali United, il PSM Makassar e il Bhayangkara. Il pubblico ha risposto positivamente, con una presenza media sugli spalti in forte crescita che si attesta sui 8.600 tifosi a partita, un numero importante, dato che è maggiore della Sud Corea 

Vi sono tanti giocatori stranieri che innalzano il livello della competizione: ha destato molto clamore il Persib Bandung, che ha ingaggiato due ex giocatori del Chelsea, Essien e Carlton Cole. Al Mitra Kukar invece milita Mohammed Sissoko, ex Juventus e Fiorentina. La vera star del campionato però è Sylvano Comvalius, attaccante olandese classe 1987, scuola Ajax, è un vero e proprio giramondo, ha giocato in Germania, Ucraina, Kakazistan e Kuwait, ed un anno anche in Cina al Fujian Smart Hero (oggi Shijiazhuang Everbright) e quest’anno è giunto al Bali United.

Prospettive di rinascita

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L’Indonesia presenta tutti i principali elementi per un rapido sviluppo calcistico: la diffusione del gioco fra le masse, un programma giovanile che si sta sviluppando e una lega professionistica che attrae star straniere e investimenti dalle ricche proprietà locali. Magari fra una decina d’anni sentiremo parlare dell’Indonesia come una buona nazionale asiatica e il suo campionato potrebbe aver raggiunto quelli di vertice nel continente.


Can Indonesia  become the next asian football power?

Can Indonesia  become the next asian football power? The country has a population of 260 million, they really enjoy football and Indonesia is a great economic power, the seventh in the world for GDP

Indonesia in 2015 was banned by FIFA for government interference in Football federation and it could not take part at the Road to Russia 2018, but now, with no more ban has and some old glories of European football that areplaying in the local league (Liga1), Indonesian football have the chance to become an important reality in football

A past without glory

The history of the Indonesian national team is not glorious: he took part at 1938 World Cup, when the country was a Dutch Colony, they lost the first match against Hungary 6-0.

No glory also in the Asian Cup, where in the four appareancethey never reached the knockout stage. In 2007, Indonesia hosted the Asian Cup with Vietnam, Malaysia and Thailand. They beat Bahrain in the opening match in front of 60 thousand people, in the next two matches, lost against Saudi Arabia and South Korea, at the Gelora Burn karno Stadium there were 80.000 people.

For two times, indonesian clubs reached the third place in the AFC Champions League: Krama Yudha Tiga Berlian (club owned by an automobile company) in 1985/86 and Pelita Jaya (now Madua United) in 90/91

The split of the football system

In 2015 Fifa banned Indonesia from all international competitions. In 2013 there were two National competitions: the Indonesian Premier League and the Indonesian Super League. There was a huge contreversy between the Football Association (PSSI) and government authorities to take the control of National football

In 2011 Fifa was worried about the critical situation of PSSI, which was unable to maintain the control of football in Indonesia, losing any kind of credibility. In a press release, published on April 4, FIFA says: “The attempt to take control of the Premier League, created without the consent of the PSSI, failed”.

Following the unification of leagues in 2015, the following year the PSSI was suspended by the Minister of Sports and Youth, following a dispute between the Federation and the Indonesian Professional Sports Agency (BOPI), a governmental association. The President of the Republic, Jioko Widodo supported the Ministry, but on March 30, 2015, Fifa suspended Indonesia from all international football activity.

After two years, Indonesian authorities  had rehabilitated the PSSI and then Fifa, in 2016, has rehabilitated Indonesia, but the country has lost the chance to play for Russia 2018 and the Asian Cup in 2019.

A good attendance and foreign stars: Liga 1

Despite the disqualification, football in Indonesia has continued to be a passion for people. Tom Byer, the Japanese youth football guru and ambassador of the Chinese Football Association, has accepted the challenge of Indonesia in recent years: “The good thing about Indonesia is that people are very passionate about football, kids love to play and the National team is very popular here. These are very important elements when you need to develop football in a country “.

Now there is only one championship in Indonesia, called Liga 1, with 18 teams, and the winner can finally return to the AFC Champions League. After 32 matches, the fight for the title is very intense, with three teams at 62 points, Bali United, PSM Makassar and Bhayangkara. The audience is very good fora n emerging league, with an average attendance of 8,600 fans per game, an important number higher than South Korea

There are so many foreign players who improve the level of competition: Persib Bandung signed two former Chelsea players, Essien and Carlton Cole. At Mohammed Sissoko, former Juventus and Fiorentina play for Mitra Kukar. The main star of the league is Sylvano Comvalius, a Dutch born in 1987, former Ajax player, he played in many countries: Germany, Ukraine, Kakazistan and Kuwait, even in China at Fujian Smart Hero (now Shijiazhuang Everbright) before his arrival at Bali United in 2017.

Perspectives

Indonesia has the main elements for a rapid football development: the game is very poupolar, there is the development of a youth system and the professional league attracts investemnts and foreign stars. Maybe in ten years we will hear about Indonesia as a good Asian country in football.

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