K League: ricomincia il campionato della Sud Corea, fra poche compagini e un equilibrio economico precario

In contemporanea con la Chinese Super League si è ripreso a giocare anche in Sud Corea, con la K League 2017. Una stagione come lo scorso limitata a sole 12 squadre, che dovranno affrontare 38 turni di campionato. 33 partite di girone all’italiana, poi la suddivisione in due gruppi da 6, il primo per il titolo e la lotta Champions, il secondo per la retrocessione.

Nonostante il buon livello delle compagini e del calcio coreano in generale, quella della K League è una realtà precaria, che ha rinnovato il contratto di sponsorizzazione con la HanaBank che è diventato il title sponsor della solo pochi giorni prima dell’inizio del campionato andando a sostituire la Oil Bank. Il contesto coreano è caratterizzato da precarietà da parte dei club e da un mai risolto problema di combine e corruzione, che ha portato i campioni continentale del Jeonbuk a disputare quest’edizione della Champions League.

Eppure qualcosa si muove sul fronte degli spettatori, dato che la prima giornata ha fatto registrare un record di affluenza allo stadio, con 98.300 persone nelle sei partite disputate, il che annichilisce il record di 83.100 del 2015. La partita con la maggior affluenza di pubblico è stata quella al Seoul World Cup Stadium con 34.000 spettatori.

La prima giornata di campionato ha visto i campioni in carica del Seoul pareggiare per 1-1 contro il Suwon Bluewings. Entrabe le squadre erano reduci dal secondo turno di Champions League, con il Seoul che proveniva da una pesantissima sconfitta per 5-2 in casa dei giapponesi dell’Urawa, mentre il Suwon (detentore della Coppa di Corea), ha fermato sul proprio campo per 2-2 il Guangzhou Evergrande.

Parte con il piede giusto la grande esclusa dalla Champions, il Jeonbuk, che batte in casa il Jeonnam per 2-1, con la rete decisiva siglata al 90’ da Kim Shin Wook.
Risultati positivi anche per le altre partecipanti alla manifestazione continentale: il Jeju sconfigge in trasferta l’Incheon per 1-0 grazie alla rete nella ripresa di Cruz. La compagine dell’omonima isola viene da una roboante vittoria in Giappone per 4-1 contro il Gamba Osaka.
Tre punti conquistati anche dall’Ulsan Hyundai, che dopo aver sterminato per 6-0 gli australiani del Brisbane Roar, si prende lo scalpo anche della nobile decaduta Pohang Steelers (2-1), grazie alla doppietta del centrocampista Jung.

Inizia in modo opposto l’avventura delle neopromosse. Il Daegu cade sul campo del Gwangju, mentre il Gangwon a sorpresa sconfigge i vicine del Sangju per 2-1 in trasferta.

Si prospetta sempre una lotta a due, fra Jeonbuk e Seoul, come lo scorso anno, con Jeju e Ulsan Hyundai che possono giocarsi le loro carte per tentare l’assalto al titolo, nella speranza che le varie compagini, per il bene del calcio coreano, continuino a produrre giocatori di assoluto valore e a fare bene in Champions, dato che l’equilibrio della K League è alquanto precario in questo momento storico e può essere solo salvato da un interesse crescente da parte del suo pubblico.