Il Re del Calcio Lee Wai Tong e gli altri pionieri di Hong Kong

16 ottobre 1905, una giornata storica per il calcio cinese e di Hong Kong. Quel giorno nasceva Lee Wai Tong, il Re del Calcio e il più importante e forte giocatore che abbia calcato i campi del continente asiatico, nonché punto di raccordo fra la Cina continentale, Hong Kong e successivamente Taiwan.

HONG KONG CULLA DEL CALCIO IN ASIA

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Lee Wai Tong

Nel 2015 Cina e Hong Kong si sono confrontate nel secondo turno di qualificazioni per Russia 2018, e spesso la stampa asiatica si è riferita all’ex colonia britannica come il “fratello minore” della Cina per quanto concerne il calcio, dopotutto Hong Kong non partecipa a competizioni ufficiali dagli anni ’60, mentre il dragone, pur essendosi qualificato a un solo mondiale, dal 1974 in poi ha sempre preso parte alle coppe d’Asia.

Eppure, come ha scritto il South China Morning Post, il giornale progressista di Hong Kong, l’ex colonia britannica non può essere definita come il fratello minore della Cina nel calcio, casomai è il contrario, dato che Hong Kong ha giocato un ruolo chiave nello sviluppo del calcio asiatico nei tempi pioneristici prima della guerra sino-giapponese e negli anni ’50 con la fondazione dell’AFC.

A testimoniarlo è proprio la grandezza di Lee Wai Tong, tanto che nel 1976 la FIFA lo inserì fra i cinque giocatori più forti e influenti fino a quel periodo storico, al fianco di mostri sacri come Matthews, Pelè, Di Stefano e Puskas.

SOUTH CHINA

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La nazionale cinese nel 1930

A Hong Kong nasce la prima competizione calcistica cinese,  il Challenge Shield, nel 1898, (la prima in Asia fu la Duran Cup in India nel 1888) dopotutto fu colonia britannica a seguito della Guerra dell’Oppio, e quindi ha subito maggiormente l’influenza culturale del popolo inglese. Se nella Cina continentale la prima federazione veniva fondata nel 1924 (poi trasferitasi in Taiwan), a Hong Kong fu istituita nel 1914, con i campionati che iniziarono a disputarsi nel 1908. In Cina si tenevano solamente i Giochi Nazionali ogni 4 anni, mentre per i veri e propri campionati bisognerà attendere il 1951.

La prima competizione per nazionali giocò nel 1913, i Far East Games, gli antenati dei giochi asiatici. La Cina affrontava le Filippine nell’unica partita del torneo, ma a dire il vero si trattava di Hong Kong, o meglio… più che un incontro fra nazionali era proprio una partita fra club. La Cina era rappresentata dal South China, il più famoso club nella storia di Hong Kong (41 titoli nazionali), mentre le Filippine dai campioni in carica del Bhoemian Club, che di filippino aveva ben poco, dato che la squadra era composta da americani, spagnoli e britannici. Tale incontro fu vinto dalle Filippine, ma fu l’unico passo falso della Cina (Hong Kong) in quegli anni.

La Cina, rappresentata per la stragrande maggioranza dai giocatori del South China Athletic Association di Hong Kong avrebbe vinto le nove successive edizioni dei Far East Games, rimanendo imbattuto per ben dieci anni, dal 1926 alle Olimpiadi di Berlino del 1936. Lee Wai Tong fece il suo esordio in nazionale nei Giochi del 1923 che si disputarono a Osaka contro il Giappone. Gli bastarono cinque minuti per mettere a segno tre gol.

I giornali di Hong Kong nel 1922 lo descrivevano come un atleta alto un metro ottanta, capace di andare al tiro da qualsiasi posizione, dotato di una agilità fuori dal comune, in grado di difendere e giocare il pallone a proprio piacimento. Non si hanno filmati che possono testimoniare la sua abilità, ma abbiamo i numeri, tanto che si parla di 1260 gol segnati in carriera, a cui si aggiungono leggende alquanto incredibili. Si narra che durante una partita di campionato con il suo South China abbia segnato otto reti sfondando addirittura la porta. Si dice anche che alcuni portieri poco temerari si spostavano dalla traiettoria del suo tiro per non subire il fortissimo impatto con il pallone.

L’intero calcio asiatico si interruppe bruscamente a causa della Seconda Guerra Mondiale e delle mire espansionistiche del Giappone. Dopo le Olimpiadi di Berlino nel 1936, Lee ricevette offerte da Arsenal e Red Star Paris, ma l’attaccante di Hong Kong rifiutò, per essere più vicino alla sua gente negli anni bui che sarebbero venuti, giocando partite di beneficenza una volta che il campionato si interruppe anche nella colonia per il conflitto sino-giapponese.

DOPO LA GUERRA

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Cheung Chi, il primo giocatore cinese in Inghilterra

Mentre la Cina si chiudeva in se stessa dopo le Olimpiadi di Helsinki nel 1952, Hong Kong e altri 11 paesi asiatici fondarono l’Asian Football Confederation. La Repubblica Popolare rifiutava di partecipare a qualsiasi competizione dato che il Comitato Olimpico aveva riconosciuto Taiwan come membro valido, proprio l’isola al di la dello stretto di Formosa sarebbe stata la nuova casa di Lee.

Il Re del Football divenne l’allenatore della Cina Taipei, conducendola alla vittoria nei Giochi Asiatici del 1954 e del 1958, anche in questo caso la rappresentativa era composta da giocatori di Hong Kong per la maggior parte. Uno di questi, Cheung Chi, fu il primo giocatore di origini cinesi a calcare i campi inglesi, nel 1959 con la maglia del Blackpool, per poi proseguire la sua carriera in America ai Vancouver Royals nella North America Soccer League.

Si dice spesso che Giappone e Sud Corea sono stati due paesi precursori in Asia, con l’istituzione di leghe professionistiche e l’ingaggio di giocatori stranieri nel 1993, fenomeno che in questi ultimi anni sta coinvolgendo la Chinese Super League a suon di milioni, ma anche in questo caso, si impara dal fratello maggiore. Hong Kong infatti ha istituito la propria lega professionistica nel 1968, con l’ingaggio dei primi giocatori stranieri provenienti dall’Europa, soprattutto inglesi.

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Lee Wai Tong morì nel 1979. Dopo una grandissima carriera da calciatore e da allenatore, non poteva mancare il ruolo istituzionale. Il Re del football fu il primo cinese ad essere eletto vice presidente FIFA nel 1966. Da allora le cose non sono più state le stesse, dato che Hong Kong non partecipa a manifestazioni ufficiali da quasi cinquant’anni. L’ultima è stata la Coppa d’Asia disputata in Iran nel 1968, terminata ai quarti di finale.

Poche soddisfazioni dopo la competizione persiana. Dobbiamo tornare indietro infatti al 1985, alle qualificazioni mondiali che vedevano di fronte Cina e Hong Kong in una partita decisiva per il passaggio al turno successivo. Alla Repubblica popolare bastava un pareggio per confermare il primo posto nel girone.  Il rapporto fra i due paesi era abbastanza teso in quanto nel 1984 fu sottoscritta la dichiarazione congiunta fra Cina e Gran Bretagna per il trasferimento della sovranità di Hong Kong alla Repubblica Popolare cinese, a partire dal 1997.

Hong Kong si vendicò sul campo vincendo 2-1 allo Stadio dei Lavoratori di Pechino, estromettendo così la Cina dal mondiale. Al momentaneo vantaggio degli ospiti su un bellissimo calcio di punizione che si insaccò sotto l’incrocio dei pali, rispose il centrocampista Li Hui (Beijing). Il gol della condanna giunse nel secondo tempo con la firma di Kum Fam Kai, il quale approfittò dell’imbarazzante svista difensiva di Lin Lefeng, che concluderà quel giorno la sua avventura in nazionale. La disfatta porta vari nomi: il “519” o “l’incidente del 19 maggio”

ANCHE LE DONNE NELLA STORIA

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Le cose stanno cambiando dopo anni passati ai margini, dato che Hong Kong ha l’opportunità di tornare a disputare la manifestazione continentale nel 2019 negli Emirati. L’ex Colonia deve solamente affrontare l’ultimo turno playoff per potersi qualificare.

Una svolta radicale al modi di pensare calcio ce l’ha data lo scorso anno Hong Kong, in particolar modo il club campione della stagione 2015/2016, l’Eastern, guidato dall’allenatrice Chan Yuen Ting. Una donna alla guida di una squadra di calcio, ci aveva pensato negli anni ’90 Gaucci con Carolina Morace, ma l’Italia non si è rivelato essere l’ambiente giusto per questo tipo di esperimento, a differenza di Hong Kong, sempre all’avanguardia, considerando che Chan ha vinto il campionato a soli 27 anni.

Dalla Guerra dell’Oppio, passando per Lee Wai tong a Chan Yuen, Hong Kong è torna a far parlare di se e si pone nuovamente sulla cartina del calcio mondiale. Certamente i tempi sono cambiati, e ora la Cina economicamente detta legge nel calcio asiatico, ma dall’ex colonia britannica dobbiamo aspettarci nuove rivoluzioni, almeno fino al 2047