Seoul FC incontenibile, l’Asia ai piedi di Adriano

No, non si tratta dell’Imperatore, stiamo parlando di un altro Adriano, quello di Seoul, Corea del Sud.

Classe 1987, si tratta di un attaccante mobile, che in questo inizio di stagione sta giocando da seconda punta alle spalle del montenegrino Damjanovic nel 4-4-2 solitamente utilizzato dalla squadra coreana. Nel corso della sua carriera ha anche giocato nel ruolo di ala sinistra, senza ottenere gli stessi risultati. La sua caratteristica principale è quella della reattività all’interno dell’area di rigore, dove, grazie alla sua rapidità fugge alla marcatura dei difensori attaccandoli alle spalle.

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Adriano si trasferisce in Asia nel 2011, dopo una non brillante prima parte di carriera con le maglie del Bahia e della Fluminense. Per la cifra di 3.8 milioni di dollari si trasferisce al Dalian Aerbin,  che allora militava nella Chinese Super League, dove disputa due stagioni senza lasciare il segno, con sole trentaquattro presenze e sette centri. Un solo vero e proprio acuto per Adriano nella sua esperienza cinese: i 5 gol segnati in una partita di coppa nell’8-0 complessivo ai danni del Yanbian Baekedu Tigers, dove ha battuto il record di quattro gol segnati in un’unica partita detenuto da Wang Tao nel 1998.

Nel 2014, una volta terminata l’esperienza in Brasile in prestito all’Atletico Goianiense, Adriano si accinge a tornare in Asia, questa volta in Corea del Sud, con la maglia del Daejon Citizens. E’ qui che l’attaccante brasiliano trova finalmente la propria dimensione. Alla sua prima stagione vince il titolo di capocannoniere della K League, con 27 centri in 32 partite, che gli valgono le attenzioni dell’FC Seoul.

La squadra della capitale si aggiudica le prestazioni di Adriano nell’estate del 2015, dove con i suoi gol riesce a ottenere il quarto posto e l’accesso alla AFC Champions League, dove il brasiliano, al debutto si mette subito in mostra.

E’ in campo continentale che Adriano da il meglio di se, segnando ben quattro reti ai thailandesi del Buriram United. Un gioco da ragazzi verrebbe da dire, dopotutto i club thai hanno dimostrato di essere nettamente inferiori rispetto alle compagini delle nazioni più quotate. La vera consacrazione di Adriano avviene contro i campioni giapponesi del Sanfrecce Hiroshima, dove nel secondo tempo gonfia la rete per tre volte fissando il risultato sul 4-1. Sette gol nelle prime due partite di Champions… non male, ma c’è spazio per altri due centri, quelli messi a segno in casa dei cinesi dello Shandong Luneng, dove i coreani hanno dilagato strapazzando gli Orange Fighters per 1-4.

Il Seoul si pone come una delle favorite alla conquista del titolo, non solo per i gol della sua stella, ma per il gioco di squadra messo in mostra, estremamente rapido e ben congegnato dal giovanissimo allenatore Yong Soo Choi.

Lo scorso anno il capocannoniere della AFC Champions League fu ricardo Goulart del Guangzhou Evergrande, con otto centri segnati nell’arco delle quattordici partite. Adriano ha già frantumato tale record, e ha messo nel mirino un altro brasiliano del Guangzhou: Muriqui, che nel 2012 stabilì il record di gol segnati in una edizione della Champions, con tredici centri. Adriano è a sole quattro lunghezze dallo scrivere la storia del calcio asiatico.

 

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