La J-League è molto conosciuta in Asia per il suo alto livello di competitività. Non a caso, il campionato giapponese è stato spesso molto combattuto e fino alle ultimissime giornate è difficile prevedere chi possa laurearsi campione, salvo poche eccezioni come accaduto quest’anno. Fin dalle prime giornate infatti la J1 League 2020 ha visto il Kawasaki Frontale come chiaro dominatore del torneo, con i Delfini che sono partiti a razzo e non sono mai incappati in periodi no. La squadra allenata da Toru Oniki non ha lasciato neanche le briciole agli avversari e già un mese prima della sua conclusione si sapeva già che il Kawasaki Frontale sarebbe diventato campione di Giappone per la terza volta.
La matematica certezza del titolo è arrivata solo il 25 Novembre con un perentorio 5-0 al Gamba Osaka, ma era già chiaro a tutti che i Delfini avrebbero vinto il campionato. La differenza tra il Kawasaki e le altre squadre si è notata in modo lampante, con la J-League che mai era stata dominata in questo modo negli ultimi anni. Ciò che più stupisce di quest’annata del Kawasaki Frontale sono soprattutto i numeri dei Delfini che hanno dominato anche nelle statistiche, scopriamo il perché.
Una stagione da record
Una delle statistiche che più fanno capire il dominio del Kawasaki Frontale di quest’anno sono il filotto di 10 vittorie consecutive che i Delfini sono riusciti ad infilare da Luglio ad Agosto e di 12 vittorie consecutive da fine Agosto a fine Ottobre. Un vero e proprio record che mai nessuno in J-League era riuscito a fare, con il Frontale che dopo la vittoria contro la Tokyo per 2-1 nel Tamagawa Classico contava ben 17 punti di vantaggio sul Gamba Osaka secondo, ponendo già fine al campionato con due mesi di anticipo.
Terrificante positivamente parlando la striscia di risultati ottenuti al Todoroki dai Delfini che in tutto il campionato hanno perso solo contro il Consadole Sapporo in un match già ininfluente per le sorti del campionato e pareggiato ad inizio stagione contro il Sagan Tosu, restando a secco in entrambe le gare. Per il resto in 16 partite sono arrivate 14 vittorie, con il Nagoya unica squadra a tenere il passo in questa speciale classifica con 11 vittorie in 15 partite.
Il Kawasaki Frontale, oltre ad aver ottenuto grandi risultati, è stata anche una vera e propria macchina da gol ed attualmente a due giornate dal termine conta ben 81 gol segnati e solo 27 subiti, con i Delfini che sono dunque sia miglior attacco che miglior difesa. In casa, il Kawasaki ha segnato più di due gol in 10 occasioni su 14, mentre in trasferta ha fatto lo stesso in 8 partite su 15, dimostrando un potenziale offensivo senza pari e che ha fatto la differenza.
A due giornate dal termine per il Kawasaki Frontale manca solo il record di punti. Dovesse superare quota 78 punti, la squadra di Oniki batterebbe il record firmato dallo Jubilo Iwata nella stagione 1995, diventando la squadra con il maggior numero di punti conquistati in J-League. Un record che il Kawasaki ci terrà a raggiungere per rendere questa stagione ancor più straordinaria prima di dedicarsi alla Coppa dell’Imperatore per mettere a segno un double importante.
Gli uomini chiave: da Leandro Damiao a Kaoru Mitoma
Uno degli uomini chiave del successo del Kawasaki Frontale è stato il brasiliano Leandro Damiao. L’attaccante, cercato in passato anche da squadre italiane come Napoli ed Inter, rispetto allo scorso anno è riuscito ad essere maggiormente incisivo non solo con i suoi gol (12, tre in più della passata stagione ndr.), ma anche a livello tattico. L’ex giocatore dell’Internacional è migliorato molto nei suoi movimenti e non ha solo segnato, ma anche fatto segnare portando via difensori e non dando punti di riferimento.
In Giappone, Leandro Damiao ha ritrovato senso al suo essere giocatore e sta vivendo una seconda giovinezza. In due anni, il 31enne di Jardim Alegre ha realizzato un totale di 27 gol in 73 presenze e firmato 14 assist, potendo finalmente festeggiare il suo primo scudetto con i nerazzurri dopo aver conquistato la YBC Levain Cup lo scorso anno. Ma il brasiliano ora non è sazio e vuole anche la Coppa dell’Imperatore e la Supercoppa Giapponese, sperando di poter essere ancora decisivo.
E parlando di giocatori decisivi non possiamo non spendere due parole per Yu Kobayashi che a 33 anni si conferma al momento come miglior marcatore del Kawasaki Frontale con 13 reti. L’attaccante giapponese classe 1987 il vizio del gol sembra proprio non perderlo mai ed anche quest’anno sono arrivate reti molto pesanti che hanno permesso ai Delfini di vincere il terzo titolo della loro storia.
Altro fattore che ha fatto la differenza per il Kawasaki è l’aver mandato a segno più giocatori di tutti. Della rosa dei Delfini, ben 17 calciatori sono andati a segno e di ogni reparto, con il centrocampo che ha dato ancora una volta una grande mano e dove spiccano le 9 reti del solito Akihiro Ienaga che come Kobayashi, nonostante l’età (ha 34 anni ndr.), riesce ancora ad essere decisivo. Contro il Gamba Osaka, infatti, è arrivata una tripletta che ha lanciato definitivamente i nerazzurri verso il titolo. Ma se c’è stato un giocatore davvero decisivo a centrocampo, quello è stato il nuovo enfant prodige del Kawasaki: Kaoru Mitoma.
Il classe 1997, assieme ad Hatate, è il miglior talento del Kawasaki Frontale ed ha giocato una stagione strepitosa per essere la prima tra i professionisit. Per Mitoma sono ben 12 le reti in campionato e ben 10 assist, con l’esterno d’attacco letale segnando e facendo segnare. Ciò che più ha impressionato di Mitoma è stata l’esplosività che ha nelle proprie gambe che lo rendono un giocatore imprevedibile e difficile da marcare, oltre ad avere una velocità di dribbling fuori dall’ordinario (chiedere allo Yokohama F. Marinos per conferme)
Ora il Kawasaki deve fare di tutto per trattenerlo in modo da poter testare le sue capacità anche in ambito asiatico prima del salto in Europa che probabilmente il giovane Mitoma è destinato a compiere. Probabile anche che a Marzo arrivi la chiamata in nazionale da parte di Moriyasu che potrà aggiungere al suo arco una freccia davvero infuocata.
L’indimenticabile canto del cigno di Kengo Nakamura
Non si può non chiudere questo articolo che parlando di una leggenda come Kengo Nakamura. Il centrocampista classe 1980 ha annunciato il ritiro dal calcio giocato a fine stagione e ritirarsi con il suo terzo titolo con la maglia nerazzurra addosso è l’addio al campo più bello che lui potesse sperare. Ha dovuto superare un’infortunio terribile che lo ha tenuto fuori dai campi per 8 mesi, ma non ha pensato nemmeno per un secondo di lasciare i compagni a metà strada.
Ed anche quest’anno, pur se in piccola parte, Nakamura ci ha messo il suo zampino nel titolo conquistato dalla sua squadra segnando il 2-1 contro la Tokyo lo scorso 31 Ottobre, giorno in cui festeggiava il suo 40esimo compleanno. Un canto del cigno che sarà indimenticabile per Nakamura che ha vestito nerazzurro per tutta la sua carriera collezionando la bellezza di 672 presenze e con il giocatore che spera di chiudere con un altro trofeo, la Coppa dell’Imperatore prima di dire addio al prato verde.
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All the records of Kawasaki Frontale, the new champions of Japan
J-League is well known in Asia for its high level of competitiveness. It is no coincidence that the Japanese league has often been very hard-fought and until the very last few days it is difficult to predict who can become a champion, with a few exceptions as happened this year. Since the very first days, the J1 League 2020 has seen the Kawasaki Frontal as the clear dominator of the tournament, with the Dolphins who rocket off and never ran into periods not to do so. The team coached by Toru Oniki did not leave even the crumbs to the opponents and a month before its conclusion it was already known that the Kawasaki Frontale would become champion of Japan for the third time.
The mathematical certainty of the title came only on November 25th with a peremptory 5-0 at the Osaka Leg, but it was already clear to everyone that the Dolphins would win the championship. The difference between Kawasaki and the other teams was obvious, with the J-League having never been so dominated in recent years. What is most surprising about this year’s Kawasaki Frontal is above all the numbers of the Dolphins who also dominated in the statistics, let’s find out why.
A record-breaking season
One of the statistics that most clearly shows the dominance of this year’s Kawasaki Frontale is the 10 consecutive victories that the Dolphins have managed to win from July to August and 12 consecutive victories from the end of August to the end of October. A real record that no one in J-League had ever managed to set, with the Frontal that after the victory against Tokyo 2-1 in Tamagawa Classico counted 17 points ahead of Gamba Osaka second, already ending the championship two months early.
Terrifying positively speaking, the strip of results obtained at Todoroki by the Dolphins, who lost only against Consadole Sapporo in a match that was already irrelevant for the championship and drew at the beginning of the season against Sagan Tosu, remaining dry in both races. For the rest, 14 victories were achieved in 16 matches, with Nagoya the only team to keep pace in this special classification with 11 victories in 15 matches.
Kawasaki Frontale, as well as having achieved great results, was also a real goal machine and currently, two days before the end, has 81 goals scored and only 27 conceded, with the Dolphins being both best attack and best defence. At home, Kawasaki has scored more than two goals on 10 out of 14 occasions, while away he has done the same in 8 out of 15 games, showing unparalleled offensive potential and making a difference.
With two days to go for the Kawasaki Frontale, only the points record is missing. Should they exceed 78 points, Oniki’s team would beat the record set by Jubilo Iwata in the 1995 season, becoming the team with the highest number of points won in J-League. This is a record that Kawasaki will need to achieve to make this season even more extraordinary before they go to the Emperor’s Cup to score an important double.
The key men: from Leandro Damiao to Kaoru Mitoma
One of the key men in the success of the Kawasaki Frontale was Brazilian Leandro Damiao. The forward, who was also sought after in the past by Italian teams such as Napoli and Inter, managed to be more incisive than last year, not only with his goals (12, three more than last season), but also on a tactical level. The former player of the Internacional has improved a lot in his movements and has not only scored, but also scored by taking away defenders and not giving points of reference.
In Japan, Leandro Damiao has regained sense as a player and is living a second youth. In two years, Jardim Alegre’s 31-year-old has scored a total of 27 goals in 73 appearances and signed 14 assists, finally celebrating his first championship with the Nerazzurri after winning the YBC Levain Cup last year. But the Brazilian is now not satiated and wants the Emperor’s Cup and the Japanese Super Cup as well, hoping to still be decisive.
And speaking of decisive players, we can’t help but spend a few words on Yu Kobayashi who at 33 years of age is currently confirmed as the best scorer of the Kawasaki Frontal with 13 goals. The Japanese striker, born in 1987, never seems to lose the vice of scoring and this year too, very heavy goals arrived that allowed the Dolphins to win the third title in their history.
Another factor that has made the difference for Kawasaki is that they have scored more players than anyone else. Of the Dolphins’ roster, as many as 17 players have scored and every division, with the midfield that once again gave a great hand and where the 9 goals of the usual Akihiro Ienaga stand out, who like Kobayashi, despite his age (he is 34 years old), still manages to be decisive. Against the Osaka Leg, in fact, came a hat-trick that definitively launched the Nerazzurri towards the title. But if there was a really decisive player in midfield, it was the new enfant prodige of Kawasaki: Kaoru Mitoma.
The 1997 class, together with Hatate, is the best talent at Kawasaki Frontale and has played an amazing season to be the first among the professionals. For Mitoma there are 12 goals in the league and 10 assists, with a lethal offensive exterior scoring and scoring. What impressed Mitoma the most was the explosiveness he has in his legs that make him an unpredictable and difficult player to score, as well as having a dribbling speed out of the ordinary (ask Yokohama F. Marinos for confirmation).
Now the Kawasaki has to do everything to hold him back so that he can test his skills in Asia before the jump into Europe that the young Mitoma is probably destined to make. It is also probable that in March Moriyasu will be called to the national team and will be able to add a really flaming arrow to his bow.
The unforgettable swan song by Kengo Nakamura
One cannot but close this article talking about a legend like Kengo Nakamura. The midfielder born in 1980 announced his retirement from football played at the end of the season and retiring with his third title with the black and blue jersey on is the farewell to the most beautiful field he could hope for. He had to overcome a terrible injury that kept him off the pitch for 8 months, but he didn’t even think for a second about leaving his team-mates halfway.
And again this year, even if in a small part, Nakamura had his hand in the title won by his team, scoring 2-1 against Tokyo on 31 October, the day he celebrated his 40th birthday. A swan song that will be unforgettable for Nakamura who has dressed in black and blue throughout his career collecting the beauty of 672 appearances and with the player hoping to close with another trophy, the Emperor’s Cup before saying goodbye to the green lawn.
