Ripartenza ok per il Giappone: prove autorevoli contro Camerun e Costa d’Avorio

Dopo oltre 10 mesi di assenza, il Giappone ha fatto finalmente il suo ritorno in campo nella sosta di Ottobre per le due prime partite del 2020. Rinviate causa Covid-19 le qualificazioni al prossimo mondiale dall’Asian Football Confederation, i Samurai Blue non hanno avuto intenzione di restare con le mani in mano fino al 2021, organizzando un tour europeo. Con il calendario così fitto e con così poco tempo a disposizione, però, la J-League non poteva permettersi il lusso di fermarsi ed alla fine la Japan Football Association (JFA) in accordo con il ct Hajime Moriyasu ha deciso di puntare solo sui giocatori giapponesi presenti in Europa.

Il tecnico giapponese ha così potuto puntare su tutta la qualità presente su suolo europeo, anche se non ha potuto convocare uno dei suoi pupilli vale a dire Kento Hashimoto. Il centrocampista ex Tokyo ed ora al Rostov, era impossibilitato a viaggiare poiché la Russia non fa parte dell’Unione Europea e ciò ha bloccato la convocazione. Stesso discorso per Takuma Asano che gioca in Serbie nel Partizan Belgrado e ciò ha portato a Moriyasu a fare altre scelte. Nonostante tutto, le partite giocate contro Camerun prima e Costa d’Avorio poi, entrambe disputate in Olanda ad Utrecht sono risultate davvero buone e considerato che i Samurai Blue non giocavano da 10 mesi non era affatto scontato.

Giappone-Camerun 0-0

Il Giappone è sceso in campo contro il Camerun nel primo pomeriggio (ore 14:00) di venerdì 9 Ottobre. Per la prima apparizione del 2020, Moriyasu non ha voluto fare esperimenti a livello tattico optando per il suo classico 4-2-3-1. Le novità di formazione più interessanti sono state due, con Koki Anzai della Portimonense come terzino sinistro in sostituzione dell’infortunato Nagatomo e con Yuta Nakayama del PEC Zwolle come mediano a sostituire Hashimoto. Per il resto è stato il solito Giappone di qualità, con la linea centrale di difesa  tutta “italiana” formata da Tomiyasu Yoshida e con Yuya Osako unica punta in attacco assistito alle spalle dal tridente Doan-Minamino-Haraguchi. In assenza di Shoya Nakajima, va sottolineato come ad indossare la maglia numero 10 sia stato proprio Minamino, un’investitura molto importante per il giocatore del Liverpool.

In questo match, il Giappone ha dovuto fare i conti con la fisicità della selezione camerunese, soprattutto nella prima ora di gioco. Sono stati pochissimi infatti i palloni toccati da Yuya Osako che ha avuto pochissime chance per mettersi in mostra e con il Giappone che ha creato problemi quando è riuscito ad effettuare un pressing efficace, rubando palla a centrocampo. Nel primo tempo ci sono state poche occasioni, con una sola occasione importante da una parte e dell’altra, con i Samurai Blue che hanno sfiorato la rete da corner con un colpo di testa di Yoshida.

Se in attacco si è creato poco, la difesa ha fatto il suo dovere, con il Camerun che pochissime volte è riuscito a superare la linea difensiva, sia centralmente che sulle fasce. Nella ripresa, Moriyasu ha mandato subito in campo Junya Ito e la velocità del giocatore ex Kashiwa Reysol ora al Genk si è subito fatta sentire, tant’è che dopo appena cinque minuti mette un cross perfetto per la testa di Minamino che però manda fuori. Passata l’ora di gioco, Moriyasu manda in campo anche Kubo e per poco il giocatore in prestito al Villarreal non serve l’assist per l’1-0 di Osako che non ci arriva di testa.

Nel finale dell’incontro è proprio Kubo a sfiorare la vittoria prendendo la traversa su calcio di punizione da posizione molto defilata. Al di là del risultato a reti bianche, il Giappone ha ben figurato contro il Camerun, con Gonda che non dovuto sporcarsi mai veramente i guantoni.

Giappone-Costa d’Avorio 1-0

Il Giappone esulta dopo il gol di Ueda (Foto di Dean Mouhtaropoulos/Getty Images)

Contro la Costa d’Avorio, gara disputata lo scorso martedì 13 Ottobre, pur essendo una selezione fisica come il Camerun, il Giappone ha sofferto di meno. Moriyasu a livello tattico ha puntato sempre sul 4-2-3-1, cambiando però sette undicesimi della formazione rispetto alla sfida di venerdì. In porta spazio lasciato a Schmidt, sulle fasce Sei Muroya e Nakayama hanno preso il posto di Anzai e Sakai, a centrocampo Wataru Endo ha fatto compagnia a Shibasaki in mediana, mentre in avanti Musashi Suzuki è stata l’unica punta con Ito, Kamada e Kubo alle sue spalle.

Rispetto ad Osako, Suzuki riesce a difendere meglio palla a livello fisico, facendo spesso e volentieri a spallate con i difensori ivoriani e proprio l’attaccante ex Sapporo ora al Beerschot non manda in gol Kubo dopo appena un minuto, ma Take manda alto. Nella Costa d’Avorio chi spaventava di più sulla carta era il giocatore dell’Arsenal Nicolas Pepé, ma Tomiyasu ha completamente annullato l’esterno ex Lille, mentre Yoshida ha tenuto a bada l’attaccante del Parma Gervinho.

Come contro il Camerun, anche il primo tempo conto la Costa d’Avorio non regala grandi emozioni oltre al tiro di Kubo, con il Giappone che spreca tantissimo a livello di cross, mentre la selezione africana conquista solo corner che non creano pericoli. La partita si accende nella ripresa ed è Yoshida a sfiorare la rete al 55′ con un colpo di testa di poco fuori da corner, mentre due minuti dopo Gbohouo salva due volte miracolosamente su Kamada, rispondendo alle conclusioni di Gervinho e Kessié di inizio secondo tempo.

Al 70′ è ancora il Giappone ad essere pericoloso con Minamino, entrato al 61′ al posto di uno spento Kubo, ma Gbohouo compie un’altra bella parata che evita l’1-0. I Samurai Blue continuano a spingere ed in campo entrano poi anche Doan, Haraguchi e soprattutto Naomichi Ueda, quest’ultimo all’89’. Il cambio di Moriyaus è efficace perché nel recupero è proprio Ueda a segnare il gol vittoria di testa su punizione splendida di Shibasaki per un gol tutto scuola Kashima Antlers, essendo i due ex giocatori della squadra di Ibaraki.

Una vittoria meritata per i Samurai Blue che nel secondo tempo sono venuti fuori e mettendo la Costa d’Avorio in grave difficoltà. In queste due amichevoli, il miglior reparto è stato sicuramente la difesa, con Tomiyasu e Yoshida sugli scudi e per il futuro questo è un segnale molto positivo. L’altro lato della medaglia è l’attacco, con un solo gol arrivato su palla inattiva in 180′ e ciò rimarca l’unico vero neo, forse, della nazionale giapponese: la mancanza di un bomber.

I prossimi impegni

Il tour europeo del Giappone non si è chiuso con queste due amichevoli. A Novembre, i Samurai Blue continueranno a giocare amichevoli in Europa e nella giornata di mercoledì è stato già annunciato il primo avversario che sarà il Messico. La sfida, diversamente da quanto era stato fatto trapelare un mese fa, non si giocherà in Olanda, bensì in Austria, con la gara che sarà ancora una volta a porte chiuse. Non è stato ancora annunciato il secondo avversario che sarà rivelato in seguito.