Suning ha problemi economici?

Negli ultimi giorni il gruppo Suning è stato al centro di episodi che lo hanno messo in cattiva luce: i giocatori dello Jiangsu hanno protestato contro il mancato pagamento degli stipendi mentre la PPTV ha rinunciato ai diritti tv della Premier League dopo una sola stagione.

Sono giorni turbolenti in casa Suning, perlomeno in ambito calcistico, sul fronte cinese. Nella giornata di lunedì, come riportato da vari media cinesi, fra cui Titan Sports Plus, i giocatori dello Jiangsu Suning, guidati da Alex Teixeira, hanno abbandonato la sessione d’allenamento per protestare contro il ritardo nel pagamento degli stipendi. La situazione è stata fatta rientrare velocemente, con il club, che attraverso i propri account ufficiali cinesi ha negato l’esistenza del problema comunicando che gli stipendi sono stati regolarmente pagati.

La situazione non è nuova in casa Jiangsu Suning, stando a quanto riportato da vari media cinesi, in quanto questi ritardi sono stati una costante nelle ultime quattro stagione, sin da quando il gruppo Suning tramite Appliance Group ha preso il controllo del club. Il motivo principale è dato dal fatto che tutti i club cinesi, nessuno escluso, concludono il bilancio annuale con delle pesanti perdite, dati sopratutto dagli stipendi, che nel caso di una squadra come lo Jiangsu Suning sono alti: gli ex nerazzurri Eder e Miranda percepiscono rispettivamente 5.5 e 6 milioni di euro, mentre per la super star Alex Teixeira parliamo di 12 milioni all’anno: solo i salari di questi tre giocatori rappresentano oltre il 50% del fatturato del club Jiangsu Suning che si attesta sui 35-40 milioni di euro.

La situazione è stata esasperata sopratutto in questo momento nel quale i giocatori sono costretti a vivere in hotel da oltre un mese (e lo dovranno fare fino alla fine di settembre) senza la possibilità di uscire se non per gli allenamenti o le partite. In questo contesto di forte pressione basta un non nulla per scatenare un incendio, il quale sembra essere stato subito domato.

Questa situazione è indice di difficoltà economica? La Suning Appliance Group che controlla il club di calcio ed è attiva nel settore del real estate, è quotata nella borsa di Shenzhen e secondo i rapporti dello scorso anno ha chiuso con un guadagno complessivo di 1.2 miliardi di euro. Inoltre, secondo il report in anteprima del 2020  delle  prestazioni per il primo semestre, il volume delle vendite online ha raggiunto i 194,155 miliardi di RMB per il periodo compreso tra gennaio e giugno 2020, con un incremento del 5,40% rispetto all’anno precedente.

Inoltre, come avevamo già riportato, nel giugno del 2018 il retailer Suning ed il fondo immobiliare Evergrande hanno dato vita ad una joint venture del valore di 3 miliardi di dollari al fine di costruire centri commerciali nelle città di prima, seconda e terza fascia, in nuove aree e distretti. La partnership rientra nel piano di Suning, che aveva annunciato l’intenzione di aumentare di 300 il numero di Suning Shopping Plazas entro il 2020 ed in tal senso si include in questa strategia anche l’acquisizione di Carrefour Cina. L’intenzione è quella di abbracciare un modello ibrido, che integri online e offline assets, per il settore dell’e-commerce che in Cina ha superato il valore dei 30 trilioni di yuan fra le varie piattaforme.

La questione dei diritti TV

Nelle scorse stagioni, il broadcaster online PPTV, sotto la Suning Holding group, è diventato l’attore principale nell’entertainment calcistico in Cina acquistando a peso d’oro i diritti di tutte le principali competizioni europee, fra cui Premier League, Liga, Bundesliga, Serie A e Champions League. Con la lega inglese la PPTV di Suning aveva siglato un accordo da oltre 200 milioni di euro all’anno per tre anni, ma dopo una sola stagione, la partnership è stata interrotta.

Nel mese di marzo la PPTV aveva mancato il termine dei pagamenti e proprio in questi giorni l’emittente ha provato a trattare al ribasso l’accordo con la Premier League, senza però giungere ad un compromesso. Per cui ci ritroviamo in una situazione nella quale, a poco più di una settimana dall’inizio delle partite, nessun emittente cinese detiene i diritti della Premier League, che si tratta del campionato più seguito in Cina come abbiamo avuto modo di osservare in questo report firmato Ganassa. Non si tratta solamente di una figuraccia da parte di Suning, ma anche di una grave perdita per la Premier che rischia di vedere i rivali, in prima linea la Liga, tentare di recuperare terreno da questa situazione, nel mercato estero maggiormente profittevole.

Abbiamo controllato quanto costa il pacchetto annuale sportivo della PPTV (calcio, basket ecc…) ed il prezzo si attesta solamente sui 105 euro circa, mentre lo scorso anno, il pacchetto che comprendeva la sola Premier League aveva un prezzo di soli 25 euro. Prezzi estremamente bassi se si pensa che in Italia il pacchetto Sky Sport + Sky Calcio si attesta sui 40 euro al mese, che in un anno sfiorano i 500 euro: una cifra cinque volte superiore all’offerta della PPTV.

E’ dunque in quest’ottica che si può leggere la decisione da parte di Suning di rinunciare ai diritti tv della Premier League, in quanto ha realizzato di aver fatto il passo più lungo della gamba con questa pesante acquisizione che non ha portato ai profitti sperati probabilmente. Già lo scorso anno PPTV era stata costretta a licenziare il 30% del personale per cercare di contenere i costi derivanti dai diritti tv.

Prima di Suning, questa stessa situazione era accaduta al gruppo LeEco con il broadcatser online LeTV che era il leader assoluto delle competizioni calcistiche acquistate per centinaia di milioni di euro. Nel 2016 però, la società, che stava affrontando seri guai economici, non è riuscita a rispettare i termini di pagamento della Premier League e nel giro di breve è stata costretta a smantellare la propria offerta calcistica.

Dunque, negli ultimi cinque anni, le varie compagnie cinesi che hanno provato ad investire nella trasmissione dei campionati calcistici europei, si sono ritrovati con un fardello troppo pesante da reggere persino per una sola stagione, in particolar modo per quel che riguarda la Premier League, in un contesto nel quale, i costi per gli utenti devono necessariamente essere contenuti per non rischiare di perdere completamente la propria clientela.

In definitiva… Suning ha dei problemi economici? La risposta è negativa, ma il conglomerato di Nanchino, nell’ambito calcistico cinese ha bruciato diversi milioni di euro.

 

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