L’addio di Eran Zahavi

L’attaccante israeliano Eran Zahavi, come pochissimi altri calciatori prima di lui, ha segnato un’epoca in Chinese Super League. Chi ha avuto modo di seguire il campionato più folle dell’intero macrocosmo calcistico internazionale non può non essersi innamorato del suo stile di gioco, della sua grinta, delle sue giocate e della sua onnipotenza calcistica.

Il classe ’87 originario di Rishon Lezion, città israeliana situata a sud di Tel Aviv, arrivato al Guanghou R&F nel luglio del 2016, è entrato, di diritto, nella storia del calcio asiatico a suon di gol ed assist. Nella sua esperienza quinquennale in Cina non si è però, semplicemente, limitato ad infrangere record su record, è riuscito anche ad entrare nel cuore di una tifoseria e nella storia di una società ambiziosa ed “affamata” che negli ultimi anni è spesso risultata, totalmente, (spesso eccessivamente) dipendente dalle prestazioni del suo calciatore più rappresentativo.

103 gol e 31 assist in 117 presenze, impiegato ovunque sul fronte d’attacco (sempre con risultati più che discreti), realizzando tra l’altro il maggior numero di reti in una singola stagione di Chinese Super League (29 realizzazioni per l’israeliano) nella stagione 2019. Numeri freddi che non rendono totalmente onore alla grandezza di un attaccante unico nel suo genere. Eran ha deciso di donare i migliori anni della propria carriera, quelli della maturità calcistica, ad un movimento imprevedibile quanto in grado di gratificare chi affronta l’avventura, umana prima che sportiva, con la giusta e corretta attitudine (chiedere a Paulinho, Renato Augusto, Carrasco…). Le convocazioni con la maglia della Nazionale israeliana ed i risultati raggiunti con essa ne testimoniamo ulteriormente l’ottimo lavoro tecnico/tattico svolto lontano da casa.

Video realizzato dai supporters del Fenerbahçe che sognano il suo approdo in Turchia

Il ritorno in Europa del figliol prodigo della regione del Guangdong, il Fenerbahçe SK è ormai da mesi sulle sue traccie, è dettato dal pessimo inizio di stagione che fa presagire l’ennesimo campionato più che mai deludente ed acerbo di soddisfazioni per il suo Guangzhou R&F. Attualmente la squadra è ad un solo punto di distanza dall’ultima posizione dell’ostico Gruppo A, con sole due vittorie nelle prime 8 sfide di campionato; nelle quali, nemmeno a dirlo, Zahavi è stato l’assoluto protagonista. Come dargli torto?

L’addio di Dragan Stojković, dopo 5 anni di guida ininterrotta, non ha portato i risultati sperati, gli innesti di Mousa Dembélé e Dusko Tosic non hanno ancora rivoluzionato l’ambiente come si augurava l’ambiziosa società. Giovanni Christiaan van Bronckhorst, annunciato come allenatore lo scorso 3 gennaio, dopo un’ottimo pre-campionato (che aveva fatto ben sperare i tifosi) sembra non essere riuscito a sistemare le ormai celebri ed a tratti ridicole falle difensive del R&F (peggior difesa della lega con 20 gol subiti). Eran, più volte ad un passo dal trasferimento al Guangzhou Evergrande di Fabio Cannavaro nelle scorse stagioni, ha preferito rimanere federe alla causa della tifoseria che lo ha adottato come idolo assoluto ed abbandonare, definitivamente, il folle macrocosmo calcistico asiatico.

Rimarrà sicuramente indelebile nella memoria di tutti gli appassionati e gli addetti ai lavori il memorabile anno solare 2019. Oltre infatti ai 29 centri in campionato, tra cui questa folle rete realizzata contro l’ormai defunto Tianjin Tianhai, si vanno ad aggiungere le 11 reti segnate con la nazionale israeliana nelle qualificazioni agli Europei, che lo hanno laureato vice capocannoniere dietro Harry Kane (12 goal). Considerando solamente l’anno solare 2019, Zahavi ha segnato 40 goal tra club e nazionale in 12 mesi: più di Cristiano Ronaldo, per intenderci, che tra Juventus e Portogallo si è fermato a 39.

In Turchia ha la possibilità di ri-confermarsi come attaccante di primissimo livello, in una lega in forte crescita, in una piazza “caldissima” che non farà altro che stimolare ulteriormente l’attaccante israeliano. Di certo la Chinese Super League senza le sue reti non sarà più la stessa.

 

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