Il Qatar sta sprecando la propria generazione d’oro?

A poco più di due anni dal Mondiale casalingo la nazionale del Qatar ha dimostrato di essere cresciuta esponenzialmente vincendo la Coppa d’Asia nel 2019, ma il processo di crescita potrebbe arrestarsi se i giovani talenti della generazione Aspire non migreranno in Europa. 

Nel gennaio del 2019 il Qatar con la nuova generazione targata Aspire Academy ha incantato tutti quanti nella Coppa d’Asia negli Emirati Arabi Uniti vincendo per la prima volta la manifestazione nella sua storia dopo aver battuto meritatamente il Giappone per 3-1 in finale ed aver eliminato i padroni di casa e la Corea del Sud nei turni precedenti.

Abbandonato il fallimentare tentativo massiccio di naturalizzazione di atleti sudamericani ed africani, la federazione del Qatar ha deciso di puntare sulla generazione cresciuta in casa nelle Academy Aspire, con talenti sia locali, sia prelevati da altri paesi ancora giovanissimi. Dalla vittoria nella Coppa d’Asia U19 nel 2015 a quella Senior nel 2019, il percorso di crescita sotto la guida dell’allenatore spagnolo Felix Sanchez è stato inarrestabile. I protagonisti di quella nazionale, tutti provenienti dalla Qatar Stars League, avevano completato il loro percorso di formazione giovanile in Europa nei club di proprietà oppure affiliati ad Aspire, come il Lask Linz in Austria ed il Kas Eupen in Belgio.

Dopo aver disputato la Copa America la scorsa estate, il percorso di avvicinamento al Mondiale casalingo sta ponendo il Qatar di fronte ad un grosso problema: i protagonisti della Nazionale continuano a militare nella Qatar Stars League e non sembrano essere in procinto di tornare in Europa per affermarsi in un calcio più competitivo ed effettuare un ulteriore salto di qualità.

A gennaio Almoez Ali, attaccante dell’Al-Duhail sembrava essere davvero vicino al suo ritorno in Austria al Lask Linz per competere in un’entusiasmante lotta al titolo contro il Salisburgo, ma il trasferimento è saltato all’ultimo. Un vero peccato per il classe 1997, capocannoniere della Coppa d’Asia 2019 con ben 9 reti, che rappresentano il record per il maggior numero di gol segnati in una singola edizione. Il talento esplosivo dell’attaccante di origine sudanese si sta affievolendo: quest’anno con la maglia dei Cavalieri Rossi ha segnato solamente 6 gol in 14 partite di campionato.

Ancora più controverso il destino di Akram Afif, attaccante longilineo di grandissime prospettive che sembrava essere vicino al ritorno al Villareal, soprattutto dopo la stagione 2018/19 che lo ha visto in campionato segnare ben 24 gol in 22 turni che gli sono valsi anche il riconoscimento come Miglior Giocatore d’Asia (fra quelli militanti nei campionati AFC). Eppure, proprio nelle scorse settimane, il Sottomarino Giallo ha ceduto a titolo definitivo il giocatore all’Al-Sadd ed Akram Afif ha siglato un contratto fino al 2025.

Anche il miglior giocatore d’Asia del 2018 ha rinnovato con l’Al-Sadd, stiamo parlando del terzino sinistro Abdelkarim Hassan, che il mese scorso era stato cercato persino da Celta Vigo e Udinese, ma per il difensore laterale con ben 85 presenze in Nazionale, il futuro sarà in patria. Un vero peccato dato che nella sua breve esperienza in Europa al Kas Eupen aveva fatto vedere ottime cose, ritagliandosi un posto da titolare, segnando persino un gol.

Il trio di cui abbiamo parlato, Almoez Ali, Akram Afif e Abelkarim Hassan rischiano di diventare un grandissimo rimpianto per il Qatar perchè hanno tutto il potenziale per ben figurare in Europa ed ispirare le prossime generazioni di calciatori della Penisola Araba a fare lo stesso. Eppure non sono i soli: anche i due centrali di difesa della nazionale sono talenti dal grandissimo potenziale e stiamo parlando di Bassam Al Rawi e Tarek Salman, rispettivamente in forza all’Al-Duhail e all’Al-Sadd.

Dunque che ne sarà del Qatar campione d’Asia? Il rischio è che questi giocatori possano diventare proprio come Omar Abdulrahman, il   grande fantasista degli Emirati Arabi uniti, che ha incantato per anni con la maglia dell’Al-Ain, ma al momento del grande balzo ha deciso di trasferirsi in Arabia Saudta, per poi essere tradito da un terribile infortunio. Oggi Omar Abdulrahman è tornato negli Emirati e gioca per l’Al Jazeera, ed il giocatore che osserviamo oggi è solamente l’ombra di quel grande talento che stregava l’Asia e non solo.

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