Tagliabue, Fabio Lima e Caio Canedo: i nuovi volti della Nazionale degli Emirati Arabi Uniti

In un periodo di forte crisi per la Nazionale, i vertici della Federazione degli Emirati Arabi Uniti hanno deciso di optare per la via della naturalizzazione garantendo la cittadinanza ai sudamericani Sebastian Tagliabue, e Fabio Lima e Caio Canedo

Vi era un momento in cui la Nazionale degli Emirati Arabi Uniti (UAE) sembrava in procinto di compiere il salto di qualità che l’avrebbe portata nuovamente  a partecipare alla Coppa del mondo dopo la prima apparizione a Italia ’90. Nel 2013 gli UAE guidati dalla fantasia di Omar Abdulrahman e dai gol di Ali Makbhout e Ahmed Khalil trionfavano nella Coppa del Golfo, e due anni più tardi raggiungevano addirittura il terzo posto nella Coppa d’Asia disputata in Australia avendo battuto nei quarti di finale i campioni in carica del Giappone.

Un mancato ricambio generazionale ha però minato le prospettive di crescita ed i risultati degli ultimi anni sono stati alquanto deludenti: dopo aver mancato le qualificazioni ai Mondiali in Russia, gli UAE sotto la guida di Alberto Zaccheroni (senza Abdulrahman, infortunato) hanno raggiunto nuovamente le semifinali della Coppa d’Asia disputata in casa, per poi essere travolti 4-0 dal Qatar.

In vista del nuovo ciclo di qualificazioni Mondiali la Federazione ha affidato la panchina all’olandese Bert van Marwijk (ex ct Olanda, Australia e Arabia Saudita) per poi essere esonerato dopo appena otto mesi: nel girone di qualificazione gli UAE alla quinta giornata sono addirittura quarti alle spalle di Vietnam, Malesia e Thailandia, inoltre nell’ultima Coppa del Golfo sono stati eliminati nella fase a gironi.

Ingaggiando il quinto tecnico in tre anni la Federazione dopo la Coppa del Golfo si è affidata al serbo Ivan Jovanovic (ex Al-Nasr) con un contratto di 6 mesi che avrebbe coperto le partite di qualificazione di marzo e giugno. A causa della pandemia però, questi eventi sono stati posticipati ed il contratto di Ivan Jovanovic non è stato rinnovato. Il serbo, come potrete intuire, non ha disputato alcun match con la Nazionale.

Trovare nuove soluzioni: la naturalizzazione degli stranieri

Al fine di ravvivare una Nazionale depressa per via della mancanza di risultati ed una nuova generazione che sembra incapace di affiorare, la Federazione ha deciso di optare per la via della naturalizzazione, imitando la Cina, garantendo la cittadinanza, secondo le regole FIFA, a quei giocatori che hanno militato per cinque anni consecutivi negli Emirati. Ecco dunque che, i nuovi volti della Nazionale, quando riprenderanno i campionati, saranno l’argentino Sebastian Tagliabue, ed i brasiliani Caio Canedo e Fabio Lima.

Sebastian Tagliabue, prima punta classe 1985, originario di Olivos, dal 2010 si trova nella penisola arabica, prima in Arabia Saudita con le maglie di Ettifaq e Al-Shabab, e dal 2012 si è trasferito negli Emirati Arabi uniti dove per sei stagioni ha fatto sognare i tifosi dell’Al-Wahda. In 177 partite fra campionato e Coppa Sebastian Tagliabue ha segnato ben 158 gol vincendo il titolo di capocannoniere in due occasioni.

Prima dell’interruzione dei campionati a causa del covid-19, Sebastian tagliabue nella stagione 2019/20 aveva segnato 15 reti in 19 partite. L’argentino sarà un’opzione offensiva aggiuntiva che potrà giocare al fianco di Ali Mabkhout o Ahmed Khalil se si opterà per uno schema a due punte. A partire dalla prossima stagione però, Sebastian Tagliabue non sarà più un giocatore dell’Al-Wahda dato che si trasferirà all’Al-Nasr

Caio Canedo (29) e Fabio Lima (26) sono invece due trequartisti che a lungo hanno militato assieme all’Al-Wasl, con il primo che proprio questa stagione si è trasferito all’Al-Ain. Entrambi sono giocatori molto tecnici e veloci, Caio è in grado anche di ricoprire il ruolo di ala sinistra, mentre Fabio Lima è un trequartista naturale. Entrambi presentano dei numeri impressionanti da quando nel 2014 si sono trasferiti all’Al-Wasl: 137 partite e 75 gol per Caio Canedo, e addirittura 142 partite e ben 105 centri per Fabio Lima.

Con i talenti sudamericani, in particolar modo i trequartisti, attualmente al vertice della loro carriera ed un Omar Abdulrahman che speriamo possa tornare ad essere quello ammirato con la maglia dell’Al-Ain, gli Emirati Arabi Uniti hanno serie possibilità di sovvertire le sorti del girone di qualificazione Mondiale e tentare il salto di qualità tanto atteso. Dobbiamo però considerare che questa è una strategia a breve termine e che se la Nazionale vorrà veramente crescere, dovrà lavorare sulla nascita di una nuova generazione di talenti locali come Qatar e Arabia Saudita hanno fatto in questi ultimi anni.

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