Ascesa e disfatta del Tianjin Tianhai, il club che fu di Pato e Witsel oggi non esiste più

Nella giornata di ieri il Tianjin Tianhai ha comunicato il proprio dissolvimento, in quanto non in grado di pagare più gli stipendi ai propri giocatori e sostenere le spese per la prossima stagione. Il club, che era meglio conosciuto con il nome di Tianjin Quanjian, negli anni scorsi ha ingaggiato varie star internazionali: Cannavaro in panchina ed in campo i vari Anthony Modeste, Axel Witsel ed Alexandre Pato. Ripercorriamo le principali tappe nella breve ed intensa storia del secondo club di Tianjin.

2016 – la prima promozione in Chinese Super League

Alla fine del 2015 il Tianjin Songjiang, club di seconda divisione fondato nel 2006 in Mongolia Interna (per poi essere ricollocato l’anno successivo a Tianjin) fu acquistato dal gruppo farmaceutico Quanjian, un’organizzazione che si basava su uno schema piramidale per vendere farmaci e dispositivi medici ‘miracolosi’ che in realtà non avevano alcuna valenza scientifica. L’obiettivo era di farne a suon di milioni, il club principale d’Asia.

Quella stagione il club, rinominato Tianjin Quanjian, acquistò alcuni dei migliori giocatori cinesi portandoli in seconda divisione oltre a pescare a piene mani dal Brasile: la panchina fu affidata a Vanderlai Luxemburgo e per rafforzare la rosa furono acquistati l’ex stella del Siviglia Luis Fabiano, il centrocampista Jadson e la promessa del Santos, Geuvanio.

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Luis Fabiano

Dopo un inizio di stagione convincente le cose iniziarono ad andare a rotoli a causa di un conflitto interno fra lo staff brasiliano e cinese e Vanderlai Luxemburgo fu esonerato a metà campionato per essere rimpiazzato da Fabio Cannavaro. Sotto la guida del tecnico azzurro, reduce da una prima esperienza al Guangzhou Evergrande, il Tianjin Quanjian riuscì a compiere una grande rimonta conquistando il primo posto e la promozione all’ultima giornata sopratutto grazie alle 22 reti di Luis Fabiano, capocannoniere della manifestazione.

2017 – la conquista di un posto in Champions League

Alla prima stagione nella massima divisione il Tianjin Quanjian punta ai vertici della classifica e viene dato il via ad una nuova rivoluzione di mercato: a gennaio Jadson e Luis Fabiano salutano il club e al loro posto arrivano nientemeno che il nazionale belga Axel Witsel per 35 milioni di euro (strappato alla Juventus) e l’ex stella del Milan Alexandre Pato oltre al nazionale coreano Kyung Kwon. Per l’approdo invece di Anthony Modeste, prelevato dal colonia con la formula del prestito con diritto di riscatto (per un totale di 30 milioni) si deve attendere l’estate.

Dopo un inizio di stagione altalenante il Tianjin Quanjian inizia a infilare grandi risultati e alla fine del girone d’andata, gli uomini di Cannavaro, con uno splendido Alexandre Pato, sconfiggono il Guangzhou Evergrande di Scolari in casa per 5-4.

Il club entra di diritto nella lotta alla Champions che si risolve proprio all’ultima giornata: l’Hebei Fortune di Lavezzi e Gervinho viene sconfitto per 5-4 dallo Shandong e il Tianjin Quanjian espugna per 2-1 il campo del Guangzhou Evergrande grazie alla doppietta di Anthony Modeste.

Il Tianjin Quanjian da neopromosso chiude il suo primo campionato di Chinese Super League al terzo posto garantendosi una storica qualificazione in AFC Champions League. Quello fu il punto più alto nella storia del club, che al termine della stagione salutò Fabio Cannavaro (nominato miglior allenatore della stagione), diretto a Guangzhou per sedere nuovamente sulla panchina dell’Evergrande.

2018 – l’inizio della disfatta

Al fine di rimpiazzare Fabio Cannavaro, il Tianjin Quanjian affidò la panchina a Paulo Sousa, reduce da un’esperienza non proprio entusiasmante alla Fiorentina. Per la prima volta il club non operò grandi cambiamenti sul mercato nonostante le insistenti voci su Aubameyang e Diego Costa ed il percorso in Chinese Super League non era lo stesso dello scorso anno, con il Tianjin Quanjian che a fatica si reggeva a metà classifica.

Nonostante tutto gli uomini di Paulo Sousa riuscirono a passare il proprio girone di Champions League al secondo posto alle spalle dei coreani del Jeonbuk Hyundai e negli ottavi di finale (disputati prima della pausa estiva) riuscirono a battere nientemeno che il Guangzhou Evergrande in un confronto che aveva visto i cantonesi dominare sui 180 minuti.

I festeggiamenti durarono ben poco: Axel Witsel in estate fu ceduto con il Borussia Dortmund che pagò la clausola da 25 milioni di euro mentre Anthony Modeste, una volta conclusa la sessione di mercato, decise di tornare in Germania e lasciare di punto in bianco il club a causa del continuo mancato pagamento dei bonus che gli spettavano. Una questione alquanto spinosa in quanto vi era una netta discrepanza fra il contratto in lingua cinese e quello in lingua straniera.

Il Tianjin Quanjian dovette così affrontare il resto della stagione con soli due stranieri in rosa e nei quarti di finale di Champions League fu travolto dai giapponesi del Kashima Antlers che successivamente avrebbero vinto la manifestazione. Paulo Sousa fu esonerato alla 24ma giornata dopo una disastrosa sequenza di tre sconfitte consecutive ed il Tianjin Quanjian, reggendosi sui gol di Pato, riuscì a conquistare la salvezza alla penultima giornata.

2019 – la fine del gruppo Quanjian

Il gennaio del 2019 segna la fine del gruppo Quanjian, dopo inchieste giornalistiche sul per la vendita di prodotti per la salute senza alcuna valenza scientifica che hanno causato la morte di una bambina di sette anni affetta da cancro nel 2015, il presidente Shu Yuhui e altri 20 collaboratori furono arrestati (leggi qui per approfondire). Giustizia era finalmente stata fatta e Shu Yuhui  è stato condannato a scontare 9 anni di carcere.

Il club, senza più alcuna proprietà a sostenerlo, per la stagione 2019 fu gestito dalla Federazione Locale e rinominato Tianjin Tianhai. La squadra fu parzialmente smobilitata e prelevò giocatori stranieri solamente con la formula del prestito come Alan Carvalho dal Guangzhou R&F e Renatinho dal Guangzhou R&F, oppure a parametro zero come nel caso di Leonardo Rodriguez Pereira. La panchina fu affidata al disastroso Shen Xiangfu che fu esonerato dopo sole poche giornate.

Continui problemi interni hanno minato la stagione del Tianjin Quanjian, a partire dalla rescissione del contratto di Alexandre Pato subito dopo l’inizio della stagione, con il brasiliano che non ne voleva proprio sapere di rimanere alla corte del Tianjin Tianhai. Dopo una stagione decisamente avara di risultati e completamente disastrosa dal punto di vista sportivo, giunse infine un’insperata salvezza a discapito dello Shenzhen FC di Roberto Donadoni.

2020 – Fine della storia

Se il campionato fosse già partito, il Tianin Tianhai avrebbe dovuto affrontare la stagione con due soli stranieri in una rosa da 18 elementi, con tutti i migliori talenti che avevano già lasciato il club. Era già nell’aria che il club, profondamente indebitato e in arretrato con il pagamento degli stipendi, era destinato al fallimento, eppure questo teatrino si è trascinato fin troppo a lungo.

Nel mese di aprile il gruppo immobiliare Vantone era intenzionato a sponsorizzare il club con 35 milioni di euro per sostenere il Tianjin Tianhai, ma, notizia della scorsa settimana, l’accordo non è andato a buon fine e nella giornata di ieri, dopo la scadenza dei termini fissata dalla Chinese Football Association, il club ha annunciato il proprio dissolvimento.

Il Tianjin Tianhai (o Quanjian se preferite) è stato protagonista di una rapida ascesa e di una caduta altrettanto fulminea. Auguriamo ai giocatori, in particolar modo il brasiliano Leonardo Rodriguez Pereira (che abbiamo intervistato qui) di poter trovare al più presto una nuova sistemazione.