Il giocatore Asiatico dell’anno: il piccolo Mago del Qatar, Akram Afif

Qualche giorno fa, all’inizio del mese di Dicembre, si sono svolte le consuete premiazioni che hanno portato a decretare l’assegnazione del Pallone d’Oro e degli altri riconoscimenti riguardo la passata stagione, appena conclusa.

L’Asian Football Confederation (comunemente abbreviata in AFC) ha una modalità di premiazione particolare. La federazione asiatica tiene parecchio alla promozione del calcio locale: è molto importante che le squadre facenti parte di essa abbiano un maggior numero di calciatori provenienti dalla nazione asiatica d’appartenenza , tanto da istituire regole sul tesseramento e l’eventuale schieramento in campo di foreign players, come avviene in AFC Champions League (e non solo); il tutto mirato alla crescita dei giocatori, per creare delle selezioni calcistiche asiatiche che in campo mondiale possano competere con le europee e le sudamericane.

Questa distinzione interna non termina qui, anzi trova un proprio continuo tra i vari premi dove spiccano “Miglior giocatore asiatico internazionale”, ovvero, colui che milita in una rosa appartenente ad una diversa federazione calcistica, il cui premio è stato assegnato a Son Heung-min degli Spurs e “Miglior giocatore asiatico locale” che quest’anno è toccato al talentuoso fantasista qatariota Akram Afif che ha sconfitto la concorrenza del portiere iraniano Beiranvand e il leader della difesa giapponese Makino.

I primi passi in Europa

Akram Afif Inizia la propria carriera calcistica nelle giovanili dell’Al-Sadd, notato per il suo incredibile talento, in età precoce, passa a 16 anni nelle giovanili del Siviglia, anche se solo in prestito, per poi finire al Villarreal. A 18 anni l’Eupen, squadra militante nella massima lega belga (di proprietà dell’Aspire Academy di Doha) ne acquista il cartellino a titolo definitivo.

In Belgio disputa una grande stagione, tanto da far ripensare al Villarreal un eventuale acquisto del giovane qatariota e così fu. Nonostante ciò, non si sappia per quale strano motivo non abbia mai avuto lo spazio realmente meritato. Akram è sempre stato al centro di manovre di mercato insolite, come il prestito dopo due mesi dal suo acquisto allo Sporting Gijon e poi nuovamente il ritorno in Belgio all’Eupen, il tutto però sempre in prestito, in quanto i dirigenti del Villarreal si sono accorti di avere tra le mani un talento cristallino, che però non riesce a ritagliarsi il suo spazio all’interno del club e non riesce ad essere incisivo quanto in nazionale, dove Daniel Carreño (commissario tecnico della nazionale qatariota nel biennio 2015-2016) stravede per lui, tanto da convocarlo in nazionale maggiore, dopo che il nativo di Doha decise con una rete la finale di Asian Cup U19 a fine 2014 contro la Corea del Nord.

 

Nella sessione invernale di calciomercato di Gennaio 2018, Akram parla con i propri agenti ai quali corrisponde la famiglia  per richiedere il ritorno in patria all’Al-Sadd, squadra che lo ha cresciuto sia calcisticamente che come persona.

Manco a dirlo, spinto dall’entusiasmo del ritorno a distanza di anni, Akram disputa probabilmente il biennio migliore della sua giovane ma frenetica carriera: In 37 gare ufficiali segna 31 reti giocando da ala sinistra o trequartista ed oltre che essere un top scorer è anche perfetto assist-man come più volte è stato ribadito da Xavi, l’ex star del Barcellona, suo attuale head coach, nonché suo compagno di squadra fino a qualche mese fa.

 

 

Coppa d’Asia e Qatar Stars League – la stagione della consacrazione

Con il suo Al-Sadd si laurea infatti campione di Qatar 2018/2019 e dal punto di vista della Champions League, gli ultimi due anni si è fermato sempre in semifinale, nel 2018 uscendo sconfitto con il Persepoli e quest’anno con i neo campioni sauditi dell’ Al-Hilal (squadra di cui non nasconde di esserne tifoso come evidenziato dal suo profilo twitter, non esultando dopo aver segnato in semifinale, un fatto quantomai straordinario considerando le tensioni politiche fra i due paesi)

Lato nazionale, però, Akram Afif trascina gli “Al-annabi” alla vittoria della Coppa d’Asia segnando il rigore del decisivo 3-1 inflitto al Giappone, nella finale allo Zayed di Abu Dhabi.

 

Se nel 2018 era stato escluso dal podio dell’AFC Player of The Year, vinto dal suo compagno di squadra, il terzino sinistro Abdelkarim Hassan, e i due del Kashima (Misao e l’ormai ex Suzuki) nel 2019 entra con prepotenza all’interno della classifica, piazzandosi alla prima posizione e vincendo all’età di 23 anni il suo primo “Pallone d’Oro Asiatico”.

La favola di Akram Afif sembra aver trovato continuità; a Giugno il Piccolo Mago qatariota tornerà al Villarreal sperando che questa volta il club spagnolo gli dia modo di dimostrare il proprio valore, dopo due anni del genere non si potrebbe negare a nessuno, soprattutto se da così giovane hai dato una delle più grandi lezioni morali di sempre: Tornare sui propri passi, aiuta e non poco.