Sebastian Giovinco: da Formica Atomica a conquistatore internazionale

Siamo in Italia, nel lontano 1987. Il Napoli di Diego Maradona dominava su tutti i fronti la Serie A che poi si sarebbe conclusa con la vittoria dei Partenopei. La rivale (un po’ come oggi) era la Juventus, che gettò definitivamente le armi dopo la sconfitta subita in casa per 1-3; proprio a Torino, quello stesso anno, nacque Sebastian Giovinco.

Seba tira i primi calci al pallone all’interno del San Giorgio, squadra locale torinese. Passa successivamente al settore giovanile della Juventus dove nel 2005, a soli 18 anni, vince il torneo di Viareggio e l’anno dopo si aggiudica il Campionato Primavera da protagonista assoluto tanto da guadagnarsi il titolo di MVP del torneo.

Nel 2007, la Juve, post scandalo di Calciopoli, giocava la Serie B. Era il 12 Maggio, durante Juve-Bologna, il giovane 20enne Sebastian Giovinco appena subentrato dalla panchina, servì un profumato assist a David Trezeguet (che l’anno prima aveva giocato la finale del Mondiale) autore del definitivo 3-1 bianconero.

La finestra di mercato, successiva al ritorno in Serie A della Juventus, ha visto ufficializzare il passaggio,in prestito, all’Empoli, di Giovinco, nell’operazione che portò Almiron alla Juve. Ad Empoli disputò una buona stagione, con tanto di esordio in Coppa UEFA.

Le successive due stagioni, le disputerà alla Juventus; Durante la prima, totalizzò 30 presenze e 3 reti, con tanto di esordio in Champions League, da titolare, nella gara contro il BATE Borisov (2008-2009). La stagione dopo, invece, si rivelò un flop per svariati motivi. La panchina si alterna tra Zaccheroni e Ferrara e per scelta tecnica Giovinco si ritrova a fare la riserva.

Scontento della situazione passa al Parma dove si guadagna il soprannome di “Formica Atomica” vista la bassa statura (160 cm) ma l’impressionante potenza esplosiva e classe che lo porteranno ad essere il miglior marcatore emiliano dal 2010 al 2012 totalizzando 22 reti in 60 presenze e non solo, giocate importanti che gli permetteranno di essere convocato dal CT Cesare Prandelli in Nazionale e di rigiocarsi un’ opportunità alla Juventus che si rende conto di non poterne fare a meno tanto da esercitare il riscatto della metà del cartellino, pagando 11 milioni di euro per assicurarsi le prestazioni del fantasista made in TO.

Con la Juve sappiamo tutti come andò a finire questa seconda esperienza, all’esordio numero 2 fu protagonista della vittoria della Supercoppa Italiana 2012 contro il Napoli. In Campionato, sempre all’esordio, segnò una doppietta nella gara vinta 4-1 con l’Udinese e come se non bastasse va a segno anche in Champions (Midtyaelland) ed in Coppa Italia contro il Milan è autore di una magnifica punizione. Il suo palmarès vanta 3 Scudetti, 1 Coppa Italia e 2 Supercoppe Italiane.

Incredibilmente, a Gennaio 2015, quando sembrava che ormai il Monaco si fosse aggiudicato le prestazioni della Formica Atomica, avvistata più volte presso Montecarlo, firma per il Toronto in Major League Soccer.

Il nostro Seba è il miglior giocatore della storia della lega americana ad aver avuto in breve termine grandissimi risultati ed è l’unico che vanta un numero così alto di premiazioni sempre in poche stagioni.

 

E’ stato eletto più volte giocatore della settimana, del mese, dell’anno ed è stato, inoltre, incluso nel team dell’MLS All Stars per l’abitudinaria amichevole di Agosto contro un top club europeo. Durante l’esperienza nordamericana ha stabilito ogni tipo di record per il club canadese, si è laureato più volte capocannoniere ed è stato per tutte le stagioni il numero 1della classifica assist. I suoi gol hanno ricevuto la premiazione di Rete della Settimana in quanto fantastici (come il gol contro il Columbus Crew il 26/07/2015).

 

Sempre al suo anno d’esordio riesce a vincere la MLS, suscitando l’interesse del Barcellona, come riferito da Goal, con successivo rifiuto. Giovinco ha portato il team torontino in finale di CONCACAF Champions League nel 2018 e nonostante l’amara sconfitta contro i messicani del Chivas Guadalajara, ha comunque ottenuto l’awards come miglior giocatore del torneo.

A Gennaio 2019, quasi un anno fa, si trasferisce per una somma poco più bassa del milione di euro, in Arabia Saudita nel club principale, l’Al-Hilal di Riyadh, dopo aver rifiutato offerte da Sassuolo e Napoli. Ha intrapreso un percorso non semplice in quanto nel settore asiatico è il campionato più difficile e competitivo, ma nonostante ciò ha avuto delle ottime risposte, subito rete all’esordio in Campionato e pure in Champions nel match teso e complesso contro l’Esteghlal Tehran diventando il primo italiano a segnare in 3 Champions League appartenenti a 3 confederazioni diverse (UEFA, CONCACAF e AFC).

Ogni volta che Sebastian Giovinco gioca e tocca palla, descrive poesia e il King Fahd (70.000 posti) si illumina, fino a trascinare il club in semifinale di Champions con tanto di rete del KO finale del classico Saudita contro l’Al-Ittihad ai Quarti di finale ed in testa alla classifica del campionato, dove, ambo i fronti, la stagione è ancora in corso. Pure il suo compagno di squadra Bafetimbi Gomis, anche lui grande professionista, ha affermato che Sebastian gli trasmette energie positive, tanto da aver dato quel tocco di fantasia in più al club che era mancato la stagione precedente. Sebastian Giovinco, 32enne, per come gioca, si muove e per come si allena è biologicamente uno non al di sopra dei 25 anni.

Storicamente, per noi italiani è un periodo durante il quale, calcisticamente parlando facciamo fatica, sia a livello di club che di Nazionale, basti pensare che la selezione italiana è sempre rientrata tra le più forti del mondo, però lo scorso anno è stata esclusa dal Mondiale. Ad oggi si può solo che essere fieri del percorso che alcuni italiani, come Sebastian, hanno deciso di intraprendere, dimostrando di saper giocare d’anticipo, facendo capire che pian piano la linea equatoriale del calcio si sta spostando verso altri orizzonti ed avere, dunque,  il coraggio di incontrare nuove culture ed entrare nei cuori delle persone, prima in Canada ed ora a Riyadh dove entrambe le popolazioni non sono assolutamente semplici da conquistare moralmente, ma d’altronde il Machiavelli aveva ragione: “Nessuna grande conquista è stata mai ottenuta senza affrontare dei rischi” e Sebastian Giovinco ha rischiato, conquistato e conquisterà ancora, perché pochi come La Formica Atomica hanno questa grande mentalità.