AFC Champions League (QF/R): Bounedjah sfiderà Giovinco e Gomis nella ‘finale’ della West Zone

Con le gare di ritorno dei quarti di finale di West Zone si è espresso tutto lo spettacolo che le due sfide di AFC Champions League preannunciavano alla vigilia dell’andata. Lunedì l’Al Sadd (Qatar) di Xavi Hernandez è riuscita a ribaltare il risultato della prima gara con un netto 3-1, contro i campioni dell’Arabia Saudita dell’Al Nasr Riyadh; mentre nella giornata di ieri, nel derby saudita contro l’Al Ittihad, l’ha spuntata l’Al-Hilal dell’italiano Sebastian Giovinco, con una rimonta che rimarrà impressa al lungo ai tifosi bianco-blu.
La doppia sfida della semifinale continentale si giocherà prima martedì 1 ottobre al Jassim bin Hamad Stadium di Doha, e poi martedì 22 ottobre al King Saud University Stadium di Riyadh.

Provaci ancora Al Sadd

Per il club più titolato del Qatar, quest’anno potrebbe essere l’occasione giusta per mettere in bacheca un’altra Champions League, la terza, dopo l’ultimo successo continentale che risale a otto anni fa, quando sconfissero i ben più favoriti sudcoreani del Jeonbuk, ai calci di rigore.

Sia l’Al Sadd sia l’Al Nassr si presentano alla sfida di ritorno nel migliore dei modi, con entrambe le squadre che hanno iniziato (quasi) senza nei i rispettivi campionati nazionali, e con le rose pressoché al completo: i sauditi sono infatti riusciti a recuperare il capocannoniere marocchino Abderrazak Hamdallah.
Dopo la sfida d’andata, terminata 2-1 per l’Al Nassr, lunedì la squadra favorita era sicuramente quella di casa, l’Al Sadd, ma riuscire addirittura a ribaltare il risultato entro i 90 minuti non era per nulla scontato.

I qatarioti partono con un 4-2-3-1, mentre dall’altro lato il portoghese Rui Vitoria opta per un più difensivo 4-1-4-1. La partita prende sin da subito la piega che ci si aspetta: i The Wolf si portano avanti fin dai primi minuti di gioco, creando diverse palle gol, e riuscendo a finalizzare a metà del primo tempo con un colpo di testa di Akram Afif. L’Al Nassr, per contro, ha pensato prettamente a chiudere gli spazi e a ripartire velocemente in contropiede, ma l’unico gol (il momentaneo 1-1) arriva da calcio piazzato, grazie proprio al neo rientrato numero 9.
Nella ripresa stesso copione, con i qatarioti che provano con insistenza a cercare il vantaggio rischiando qualcosa di più nella fase difensiva, ma la coppia dell’attacco saudita Hamdallah-Giuliano non riesce a insaccare la palla. L’Al Sadd dunque rischia, ma alla fine viene premiato, prima grazie al gran gol dalla distanza di Al Haydos, poi con il calcio di rigore trasformato dall’algerino Baghdad Bounedja (capocannoniere dell’ultima Qatari Stars League).

Niente da fare quindi per l’Al Nassr che dovrà rimandare il sogno Champions League, ancora mai realizzato; i miglior piazzamenti in campo continentale rimangono le vittorie dell’Asian Cup Winners Cup nel 97’-98’, e dell’Asian Super Cup del 1998.
Altra grande prova per la squadra degli spagnoli Gabi e Xavi, che mantengono così l’imbattibilità casalinga.

Un’altra occasione per l’Al Hilal

Nonostante un cammino in campionato piuttosto altalenante, perlomeno non ci si aspetta che una delle prime otto squadre d’Asia abbia ottenuto la salvezza nella scorsa stagione solo nelle ultime giornate di campionato, l’Al Ittihad era riuscito ad arrivare a giocarsi a viso aperto la gara di ritorno contro l’Al Hilal, dopo lo 0-0 dell’andata.
Inutile dire che la favorita della sfida era la squadra di Riyadh, che ha però sofferto più del previsto, d’altronde l’El Clasico è sempre l’El Clasico.

Il match ha visto schierato l’Al Hilal del rumeno Lucescu in un 4-2-3-1 prettamente offensivo, con Gomis centravanti e Al Dawasari, Giovinco e Carrillo schierati alle sue spalle, mentre gli ospiti hanno risposto con un 4-3-2-1, con il triangolo d’attacco formato dal brasiliano Romarinho e i cileni Jimenez e Villanueva. La partita vede l’Al Ittihad subito in avanti, e il vantaggio arriva al 10’, con un rocambolesco gol del centrale difensivo Al Sahafi. Da quel momento in poi la palla passa quasi esclusivamente agli avversari che trovano il pareggio 34 minuti dopo, grazie a Carrillo e a una brutta uscita del portiere Al Qarni.
Nella ripresa è quasi solo un monologo della squadra di Riyadh, e i gol arrivano prima a inizio ripresa con il colpo di tesa di Al Dawasari, poi con il tiro ad incrociare della formica atomica. Al di là del 3-1 finale, nel complesso le due squadre sono arrivate sotto porta in parecchie occasioni, ma le imprecise finalizzazioni sono state altrettanto numerose.

L’Al Ittihad esce quindi dalla manifestazione, dopo un percorso continentale più che discreto, al quale però non potranno partecipare di nuovo nel 2020, visto il basso piazzamento in campionato, e la sconfitta nella finale della coppa nazionale, la King’s Cup of Champions, contro l’Al Taawon, terza forza dell’ultimo campionato saudita.
L’Al Hilal, invece, dopo un solo anno ritorna tra le top 4 d’Asia, e questa volta è vietato sbagliare.

Nella ‘finale’ della West Zone vanno dunque a scontrarsi due delle migliori squadre del momento del medio oriente; difficile pronosticare chi riuscirà ad accedere all’ultimo atto della competizione. Certo è, che quest’anno non sarà sicuramente facile per le squadre della East Zone mantenere ancora il trofeo nell’estremo oriente.

Un’ultima nota, positiva: anche in questi due incontri di quarti di finale il pubblico ha risposto molto bene, con entrambi gli stadi, il King Saud Univesity Stadium di Riyadh (23 mila spettatori) e il Jassim bin Hamad Stadium di Doha (13mila), quasi completamente esauriti.