ACL, East Zone (ottavi/A): Vincono di misura Evergrande e Kashima: verdetti rimandati

Verdetti rimandati tra Tianhe Stadium e Kashima Soccer Stadium: tutto ancora ampiamente in bilico ed imponderabile; i primi due Ottavi di finale non hanno però certamente deluso.

Vince di misura il Guangzhou, verdetto rimandato

La vittoria odierna del Guangzhou Evergrande di Fabio Cannavaro per quanto preziosa e meritata non chiude, assolutamente, la contesa nel “Derby cinese” di Asian Champions League. La rete del classe ’87 Zhang Chi, arrivata su assist di Fellaini, condanna ad, almeno. altri 90′ minuti di sofferenza le Tigri del Canton, con il ritorno degli Ottavi che si fa più che mai interessante. Il 2-1 finale, per quello che si è visto in campo, rispecchia perfettamente l’andamento della partita: l’Evergrande che prova a far gioco, lo Shandong Luneng ben organizzato difensivamente che prova a ripartire in contropiede. Non è un caso che le due reti di: Wei Shihao (la stagione della definitiva esplosione?) e Yang Liwu (Marcello Lippi non potrà ignorarlo ancora per molto) arrivino in maniera abbastanza casuale. La prima su errore, grossolano, di Wang Dalei, la seconda su deviazione casuale di Zheng Zheng che condanna la rosa di Li Xiaopeng alla sconfitta. Da segnalare la prestazione da autentico trascinatore di Tyias Browning sembrato totalmente a suo agio in palcoscenici prestigiosi. Nemmeno il tempo di prendere fiato per entrambe le rose: sabato saranno impegnate rispettivamente contro Hebei Fortune e Tianjin Teda, riusciranno a confermare quanto di buono fatto vedere in questo primo round degli ottavi di finale?

Vittoria sofferta del Kashima, basterà per affrontare il ritorno con serenità?

Soffrendo più del dovuto in una sfida intensa ed interessante fin dai primissimi minuti di gioco, il Kashima Antlers porta a casa una vittoria fondamentale in previsione della sfida di ritorno prevista per la prossima settimana. Decisiva la rete “rocambolesca” del brasiliano Serginho che può permettere alla rosa di Go Oiwa di andare ad Hiroshima con la consapevolezza di poter gestire il vantaggio, seppur minimo.