J-League: Tokyo al vertice, Vissel Kobe nel baratro, i Blue Samurai verso la Copa America

Approfittando della pausa dedicata alle Nazionali, abbiamo deciso di intervistare il giovane Danilo Servadei– gestore della pagina J-World per avere un “quadro generale” della situazione in Giappone dopo 15° giornate in J1-League.

1) Chi vedi favorito per la lotta al titolo? Lotta a 3? La partenza di Kubo può essere un fattore?

La lotta al titolo è molto interessante, il Kawasaki è partito male e si è risvegliato, ma la Tokyo da lassù non ne vuole sapere di scendere. La squadra della capitale, però, potrebbe presto dover fare i conti con la partenza di Kubo e sarebbe una partenza pesante, visto che è uno dei giocatori chiave della rosa. Lo Yokohama F. Marinos se continua a marciare a questo ritmo può lottare, occhio anche ai Kashima Antlers, mai darli per morti nonostante il -9.

2) Il crollo del Vissel Kobe? La squadra non sta ne ripagando gli investimenti societari ne le attese dei tifosi ed addetti ai lavori.
Il Vissel Kobe, come scrissi in un articolo qualche settimana fa, sta pagando la scelta di Mikitani di fare una squadra di figurine, non di calciatori. A Kobe serpeggia la paura di una retrocessione scampata per un pelo lo scorso anno e che quest’anno torna a minacciare i sogni dei tifosi. L’allontanamento di Carreras e l’inserimento di Yoshida può fare bene alla squadra e nelle ultime due gare qualcosa di positivo si è visto. Nel calcio giapponese può accadere di tutto, ma lottare per una posizione al vertice almeno quest’anno sarà difficile per gli amaranto. Ora vogliono anche De Rossi e un leader come lui potrebbe servire, anche se ho dubbi su quest’operazione.
Qualche ora dopo la realizzazione dell’intervista è arrivata l’ufficialità della nomina di Thorsten Fink come nuovo Manager del Vissel Kobe.
3) La squadra rivelazione del campionato? Un nome da tenere d’occhio?
Di squadre rivelazione per me ce ne sono due: la Tokyo e l’Oita Trinita. Dalla Tokyo ci poteva aspettare facesse bene, ma non così bene. Basti pensare che rispetto allo scorso hanno sei punti in più e sei gol subiti in meno. Curioso che abbiano segnato gli stessi gol. L’Oita perché è una neopromossa venuta in J1 non per fare la semplice comparsa ed infatti rispetto al Matsumoto Yamaga sta facendo molto meglio. Fino a qualche giornata fa era addirittura seconda, ma anche questo sesto posto non è affatto male. Miglior giocatore Noriaki Fujimoto, alla prima stagione in J1, che ha trascinato la squadra nelle prime giornate ed è l’unico giapponese presente sul podio della classifica marcatori, dove dominano i brasiliani.
4) Il calciatore che più ti ha impressionato in queste prime 14 giornate?
 L’impatto avuto sulla J-League di Marcos Junior è stato semplicemente devastante e se io Yokohama F. Marinos lo deve alle sue sette reti e ai suoi tre assist. Inoltre, le sue esultanze alla Dragon Ball mandano in estasi il Nissan Stadium ed il Giappone, facendosi volere un gran bene da tutti. Si è inserito alla perfezione in un contesto a lui nuovo, diversamente da Anderson Lopes, anche lui con 7 reti, che in J-League però ci era già stato con la maglia del Sanfrecce Hiroshima.
5) 45 brasiliani solo in J1League, come ti spieghi questo afflusso “carioca” in Giappone?
I brasiliani sono arrivati davvero in gran numero quest’anno e si sono aggiunti ai già tanti giocatori carioca presenti in J-League. Personalmente credo che perché si avvicina molto alla loro concezione di calcio, un po’ la stessa cosa che i giapponesi provano per il calcio tedesco. Tecnicamente la J-League è il miglior campionato d’Asia, come sottolineato da Mitchell Duke, ex giocatore dello Shimizu S-PUlse, ma non c’è molta rigidità tattica, il che permette ai brasiliani di esprimersi liberamente e di mettere in mostra tutte le loro potenzialità tecniche. Non per nulla quest’anno in classifica marcatori nelle prime 10 posizioni, ci sono 6 brasiliani.
6) Un pronostico sul possibile percorso della Nazionale Giapponese in Copa América?
Quello che vedremo in Copa America sarà un Giappone sperimentale, considerando che sarà la nazionale con l’età media più bassa, 22.3 di media e dove ci saranno solamente tre calciatori con più di 25 anni: Shibasaki, Kawashima ed Okazaki. Nonostante la giovane età della rosa, il Giappone può dire la sua e può passare come seconda del gruppo o addirittura come prima se saremo fortunati. Ci sono tanti giovani da tenere d’occhio, soprattutto Takefusa Kubo che avrà gli occhi delle big europee addosso. Altri giovani interessanti saranno Koji Miyoshi dello Yokohama F. Marinos, Ayase Ueda della Hosei University, Daiki Sugioka dello Shonan Bellmare, Takehiro Tomiyasu del Sint-Truiden già apprezzato in Coppa d’Asia e nelle amichevoli e tanti altri. Un Giappone giovane che però può essere molto pericoloso. L’unico dubbio riguarderà il modulo, Moriyasu ha giocato con la difesa a 3 queste ultime amichevoli, giocando prima con il 3-4-3 e poi con il 3-4-2-1. Non escludo che possa ripetere questo esperimento.