Nell’oblio la Cina di Cannavaro, si salva per il rotto della cuffia l’U23 di Hiddink

Negli ultimi giorni la Nazionale maggiore, al debutto di Fabio Cannavaro, ha rimediato due disastrose sconfitte nella China Cup. Note positive invece dalla rappresentativa U23 allenata da Hiddink, che si qualifica all’Asian Cup U23

ESORDIO AMARO PER CANNAVARO

Oramai dovrebbe essere limpido il fatto che la Cina, nel contesto AFC, è una Nazionale di terza fascia e sarebbe profondamente sbagliato supporre che con l’espansione della Coppa del Mondo a 48 squadre si avranno possibilità di qualificazione. La Cina vista nelle ultime due uscite amichevoli, guidata da Fabio Cannavaro, necessiterebbe di un’ulteriore espansione a 64 squadre e forse potrebbe addirittura non bastare.

Al di la dei risultati, sconfitte per 1-0 sia con Thailandia che Uzbekistan, quello che sorprende in negativo è il modo in cui sono maturati: con i rivali del sudest asiatico (che agli ottavi di finale di Coppa d’Asia la Cina aveva battuto 2-1) solo il portiere Yan Junling ha salvato la Cina da una sconfitta più ampia, mentre l’Uzbekistan, dopo aver sbloccato le marcature, ha dominato la partita giocando sul velluto, con grande semplicità, l’impressione era quella di una squadra che poteva segnare altri quattro gol, ma non aveva voglia di impegnarsi per umiliare un avversario nettamente inferiore.

I marcatori delle due gare Chanatip Songkrasin (trequartista militante in Giappone al Consodale Sapporo) e Eldor Shomurodov (attaccante in forza ai russi del Rostov) sono due giocatori discreti in ambito asiatico, ma più che sufficienti a risaltare come fenomeni contro una Cina priva di talento e di qualsiasi nozione di gioco (zero tiri in porta con l’Uzbekistan).

Erano otto giocatori cinesi i reduci dalla Coppa d’Asia, forse persino troppi per una squadra che necessitava di tagliare i ponti con il passato da quasi due anni, ma che alla prima gara della China Cup schierava contemporaneamente Zhang Linpeng, Feng Xiaoting, Wang Yongpo, Hao Junmin e Wu Xi. Fatta eccezzione per il portiere Yan Junling (unico a salvarsi in questa spedizione) i giocatori appena citati sono oramai del bolliti Over 30 che hanno già dimostrato di aver miseramente fallito con la maglia della Nazionale.

Per quale motivo richiamarli ed impiegarli tutti quanti per gare amichevoli? E’ vero, come abbiamo constatato i giovani, su tutti Wei Shihao, Zhang Xiuwei, He Chao e Gao Zhunyi (provenienti dal Guangzhou Evergrande), non hanno affatto convinto, (addirittura Wei Shihao è stato sospeso dal suo club per un mese a causa dell’entrata killer che ha causato l’infortunio di un giocatore uzbeko) ma se tanto si è consapevoli di andare incontro ad una sconfitta, tanto meglio perdere questi match amichevoli con una squadra completamente rinnovata e che può crescere piuttosto che continuare ad affidarsi ai soliti vecchi che non hanno futuro.

Parlando di futuro, che dire di Fabio Cannavaro? Il tecnico italiano non è stato ancora annunciato dalla Chinese Football Association come nuovo ct della Nazionale, e la China Cup è sembrato essere una sorta di test, che si è rivelato essere un totale fallimento. Solo nel 2005 con Zhu Guanghu e nel 2008 con Yin Tiesheng il nuovo ct della Cina perse le prime due partite. Cannavaro nel post match con l’Uzbekistan non si è comunque mostrato troppo preoccupato sul suo futuro: “Se la Cina avrà bisogno di me, lo prenderò in considerazione- ha dichiarato -ma chi può essere l’allenatore della Nazionale non può essere deciso in un giorno. Dobbiamo stare calmi e discuterne: se non riusciamo a trovare un accordo adeguato per cooperare, continuerò a guidare l’Evergrande”.

Nella seconda parte dell’anno cominceranno le Qualificazioni a Qatar2022 con il primo girone di qualificazione e probabilmente, a seguito delle prestazioni e di queste parole, la Chinese Football Association potrebbe affidare la panchina della Nazionale ad un altro allenatore, ma il tempo stringe ed il futuro appare essere sempre molto cupo per il Team Dragon. L’unica nota positiva è data dal fatto che mancavano alcuni elementi di spicco in rosa, oltre a Wu Lei (recentemente trasferitosi all’Espanyol) non erano presenti i naturalizzati Hou Saeter e Nico Yennaris (che devono ancora debuttare in campionato con il Beijing Guoan), inoltre sono in attesa della cittadinanza anche Tyas Bwowning (Evergrande), Roberto Siuchuo (Shanghai Shenxin) e Pedro Delgado (Shandong Luneng).

In maniera provocatoria sosteniamo che la Cina avrebbe buone speranze di qualificazione se gioca con pochi cinesi, dunque, se Qatar 2022 è veramente un ossessione per i vertici politici e Federali, si potrebbe dare la cittadinanza anche ai brasiliani Elkeson ed Aloisio, i quali hanno militato in Cina per cinque anni consecutivi, divenendo eleggibili secondo le direttive Fifa.

MISSIONE COMPIUTA PER l’U23 DI GUSS HIDDINK

Prima del Qatar, l’obiettivo della Federazione è Tokyo 2020. La Cina U23 allenata da Guss Hiddink ha centrato la qualificazione alla Coppa d’Asia di categoria che si disputerà il prossimo gennaio in Thailandia. I ragazzi di Hiddink hanno vinto il proprio girone a suon con le goleade rifilate a Laos (5-0), Filippine (8-0) ed il paregio aggiunto in extremis contro la Malesia (2-2).

Vari talenti si sono messi in mostra: l’ esterno dell’Evergrande, Yang Liyu, la punta del Beijing Guoan (ex Vitesse ed Ado Den Haag), Yuning Zhang, il difensore dello Shenhua Jiang Shenglong, oltre agli espatriati Lin Liangming (Almeria) e Shan Huahuan (Gondomar). I vari entusiasmi però devono essere placati, in quanto gli avversari non rappresentavano affatto un test credibile, compresa la Malesia con la quale si è pareggiato, e si è andati vicinissimo a non qualificarsi alla Coppa d’Asia non fosse stato per il pareggio fimato all’85’ della sfida con i malesi, saemmo qui a parlare di un autentico disastro. Inoltre, i giocatori chiamati da Hiddink in Nazionale, non sono elementi regolarmente titolari nei rispettivi club di Chinese Super League. I prodotti della miglior gioventù erano in Nazionale con Cannavaro ed abbiamo visto che magra figura hanno fatto.

La Cina U23 è inoltre sempre stata una squadra materasso: nelle tre Coppe d’Asia di categoria finora disputate non ha mai passato la fase a gironi e negli Asian Games della scorsa estate è uscita agli ottavi di finale. Manca un anno alla Coppa d’Asia U23 e solo le prime tre squadre si qualificheranno alle Olimpiadi di Tokyo. Anche in questo caso, così come per Qatar 2022, servirà un grande miracolo per centrare l’obiettivo.