Com’è assistere ad una partita di Champions Asiatica?

Mercoledì 13 marzo, dopo oltre quattro mesi d’attesa, il Beijing Guoan è tornato a giocare in casa, debuttando nel 2019 al Worker’s Stadium contro l’Urawa Red Diamonds nella seconda giornata della AFC Champions League. Uno degli 0-0 maggiormente frustranti della mia vita da tifoso, ma andiamo con ordine.

Che abbonamento!

Essendo oramai stabilmente a Pechino, ho deciso di farmi l’abbonamento per la stagione 2019. Il prezzo è veramente basso, giusto 860rmb, circa 110 euro. Sapevo che l’abbonamento includeva anche le partite della Coppa di Cina, finale esclusa, ma non mi sarei mai aspettato che anche la Champions (fase a gironi fino ai quarti di finale) fosse compresa. Dunque, se pensiamo alla peggiore delle ipotesi, ovvero che il Guoan esce alla fase a gironi della Champions e non disputa alcuna partita in casa in Coppa, l’abbonamento permetterà di vedere il minimo di partite casalinghe, ovvero 19, per una media di circa 5.8 euro a partita. Decisamente non male, sé consideriamo che il prezzo minimo di un biglietto è di 120rmb, ovvero 15.6 euro.

Chi è abbonato al Guoan da diversi anni è rimasto sorpreso dei coupon ad esso allegati: di solito il club regalava sciarpe od altri gadget, ma quest’anno abbiamo ricevuto coupon per McDonald’s (che userò ben volentieri), sconti per una catena di palestre, uno sconto da ben 2000rmb per l’acquisto di un veicolo Audi ed un buono per il parcheggio dell’aeroporto. Ohi, se queste cose vi servono fate un fischio che imbastiamo un baratto.

Che succede a Pechino?

Il Beijing Guoan in campionato giocherà la prima partita in casa solo alla quarta giornata, mentre alla terza, il 30 marzo, sarà impegnato a Pechino nel derby in casa del Renhe. Questo perchè nella capitale si sta svolgendo l’Assemblea Nazionale del Popolo, uno degli eventi politici annuali più importanti in Cina, con le principali cariche amministrative del paese che si occupano di ratificare le decisioni prese dal Partito. La questione sulla sicurezza viene presa molto seriamente in questo mese di marzo, tanto che non si tengono a Pechino eventi di massa, fra cui concerti importanti o partite di calcio (la Champions è l’eccezione). Addirittura, nell’area attorno allo Stadio, le più famose discoteche sabato scorso erano chiuse causa Assemblea.

La mania di controllo è tale, e per certi versi esagerata, che le forze dell’ordine il compito di controllare tutti gli stranieri. La polizia ha chiamato il mio inquilino per chiedergli informazioni sul mio conto, al fino di paragonarle a quelle che ho dichiarato quando ho fatto il mio ingresso in Cina e registrato il mio indirizzo. La questione mi ha lasciato alquanto perplesso, ma si trattava di controlli di routine per gli stranieri, come se rappresentassimo quale minaccia…

Com’è la Champions Asiatica?

Notte di grandi calcio nel continente asiatico, il Beijing Guoan del nazionale brasiliano Renato Augusto torna in Champions dopo tre stagioni d’assenza e alla prima in casa affronta l’Urawa Red Diamonds, squadra giapponese campione continentale nel 2017. Il pubblico risponde presente e a riempire gli spalti del Worker’s Stadium siamo in 43.000, numeri che non si scostano da quella che è l’affluenza media in campionato.

Le squadre cinesi, sia in Champions che in campionato presentano degli ottimi numeri per quanto riguarda il pubblico sugli spalti, ma l’AFC Champions League è anche palcoscenico di partite con pochissimi spettatori, in particolar modo in Australia e Corea del Sud. Questo secondo turno però ha visto svolgersi partite con ampie cornici di pubblico, anche se difficilmente possiamo parlare di una svolta.

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Volete l’inno della Champions? C’è, e viene suonato mentre le squadre fanno il loro ingresso in campo, ma è un brano strumentale, ben lontano dalle epiche sensazioni che trasmette l’inno della Champions Europea. Dal punto di vista estetico, le uniche differenze sostanziali con la Chinese Super League erano relative al tabellone e ai banner pubblicitari a bordo campo.

Una partita frustrante

La sensazione è che il Beijing Guoan debba ancora trovare i giusti giri per partire: dopo la sconfitta in Supercoppa per mano dello Shanghai Sipg, sono giunte due vittorie in campionato, mentre la prima in Champions in Corea, contro il Jeonbuk (campione continentale nel 2016) è stata una netta sconfitta per 3-1. Il Beijing Guoan ha letteralmente dominato la partita contro l’Urawa Red Diamonds, le statistiche parlano chiaro, 20 tiri a 0 (ZERO!), un contatto in area molto dubbio non fischiato, un palo, ed un gol annullato nei minuti di recupero. Gli avversari non sono esistiti, eppure… portiamo a casa un solo punto, chiedendoci come è stato possibile non vincere questa partita.