Ripartire da Zero

Quante volte negli ultimi anni abbiamo ripetuto questa frase? Quasi come un mantra, quasi sperando che in una maniera o nell’altra anche semplicemente ripetendo il concetto si sarebbe potuto avverare sorprendendo, per onor del vero, anche i tifosi più ottimisti. Marcello Lippi ha sfiorato la Qualificazione alla World Cup di Russia 2018, dopo essere subentrato al CT cinese Gao Hongbo parso inadeguato in più di un’occasione, facendo un piccolo miracolo con la rosa a disposizione; senza però riuscire a dar continuità al progetto. Facendo rimpiangere, in determinate occasioni, anche gestioni precedenti alla sua spesso al limite del “dilettantistico”.

L’allenatore toscano è sembrato schiavo di determinate convinzioni tecnico-tattiche e soprattutto di una rigidità mostrata nella scelta della Selezione, preferendo spesso una formazione difensiva e ricca di Over 30, piuttosto che una squadra giovane e fresca in grado di offrire soluzioni innovative ed imprevedibili. Gao Lin e Zheng Zhi, per nominarne 2, sono stati onnipresenti nelle convocazioni del Manager pur sembrando in più di un’occasione non più in grado di dare un’apporto sufficiente alla causa.

Personalmente ho avuto più volte la spiacevole sensazione che Lippi non volesse “macchiarsi” di risultati esageratamente negativi preferendo piuttosto una mediocrità poco piacevole quanto rassicurante sotto diversi punti di vista; mettendo in primo piano l’onore personale rispetto al benessere della squadra. Le alternative, da un punto di vista strettamente calcistico, non sono state ricchissime negli ultimi anni: la regola degli Under 23 non ha ancora portato i risultati sperati ma non far giocare nemmeno un minuto Wei Shihao nella Coppa d’Asia è assurdo, quasi quanto l’aver ignorato Huang Zichang nonostante un esordio positivo con la maglia della Nazionale ed aver lasciato nel dimenticatoio altri giocatori importanti giovani (Wu Xinghan) o meno (Dong Xuesheng) pur di evitare eccessivi sconvolgimenti e disordini.

Allenare la/in Cina è complesso e in determinate situazioni quasi impossibile: dover rispettare le volontà spesso assurde ed extra-calcistiche (vedi Tatoo Ban) imposte dalla Federazione credo sia umiliante e poco rispettoso nei confronti di un Manager che ha fatto la storia del calcio. Ci sono ovviamente, quindi, delle attenuanti numerose quante le contraddizioni con le quali però devi “scendere” a patti, visto anche il ricco stipendio garantito. Ancora una volta è fondamentale sottolineare quanto Lippi nonostante l’esperienza ed il peso politico non abbia fatto praticamente nulla per rendere determinate situazioni più limpide e chiare, anzi sia sembrato succube di scelte altrui.

Si salvi chi può

Non sta a noi dare soluzioni tattiche vincenti o illuminanti, di certo però, reputandoci esperti in materia se non altro per le numerose partite seguite tra Nazionale e Chinese Super League, crediamo sia giusto procedere a “marce serrate” all’interessante tentativo di naturalizzazione rendendo magari più semplice e ragionevole l’acquisizione del passaporto cinese. Nico Yennaris ed il giovane John Hou Sæter sono delle ottime basi dalle quali ripartire, sognando magari Elkeson ed Aloisio (i quali hanno militato per cinque anni consecutivi in Cina e quindi eleggibili secondo le normative Fifa) per un futuro prossimo, non così lontano.

Un piccolo sogno, seppur ampiamente utopico, è provare a seguire in qualche maniera l’idea/progetto dell’Aspire Academy del Qatar, che con ingenti ma mirati investimenti ha creato una realtà calcistica senza eguali in Asia nel giro di pochissimi anni, lasciando da parte un “rigidismo Confuciano” tipico della società cinese odierna.

Trai giovanissimi per provare a ripartire, bisogna tenere d’occhio il difensore centrale Chenjie Zhu classe ‘2000 in forza allo Shanghai Shenhua, 15 presenze ed un gol quest’anno, Jao Junsheng classe ’95 di proprietà dello Shandong Luneng, il difensore classe ’97 Huang Zhengyu, di proprietà del Guangzhou R&F, che ha ricevuto un invito dal Wolverhampton per un:”2weeks trial” per il mese Gennaio, Liu Ruofan, Zhang Aokai, Lin Liangming che tra Cina ed Europa hanno già mostrato qualità interessanti. Il futuro del calcio cinese deve avere però il volto di David Wang: 18enne acquistato qualche settimana fa dal Wolverhampton,club di proprietà della cinese Fosun con una stretta collaborazione con la Gestifute di Jorge Mendes, girato immediatamente in prestito allo Sporting Lisbona dopo aver blindato il ragazzo con un contratto quadriennale. Attaccante rapido, con un “decision making” europeo ed un’etica del lavoro invidiabile per un ragazzo della sua età.

Un possibile/probabile approdo di Wu Lei in Premier League sarebbe uno splendido biglietto da visita per una nuova generazione di ragazzi cinesi/asiatici pronti a ridurre definitivamente il Gap con Europa/Sud America e mettere a tacere determinati luoghi comuni fastidiosi quanto, per ora, escluse rarissime eccezioni, assolutamente indiscutibili.

Futuro?

Ora bisogna ripartire, con umiltà, con impegno e sacrificio, qualità che di certo non mancano nella “Terra di Mezzo”. Non per forza con un’allenatore di primissimo piano, non per forza con acquisti milionari, che di certo fanno bene alla crescita del campionato, ma con un progetto finalmente chiaro e definito con dei Target raggiungibili ed attuabili nel breve-termine, abbandonando la retorica del 中国梦 che sportivamente parlando è stata semplicemente fumo negli occhi degli appassionati.