Asian Cup 2019: guida al gruppo E

Senza ombra di dubbio uno dei gironi più incerti ed imprevedibili: il Qatar parte, forse, con un piede davanti le altre, ma con la talentuosa Arabia Saudita, l’imprevedibile Corea del Nord e l’interessantissimo Libano; la sorpresa è più che mai dietro l’angolo.

QATAR

Prima Apparizione: 1980

Numero di Edizioni giocate: 10

Miglior risultato: Quarti di Finale

Il Qatar, per quanto dimostrato nell’ultimo periodo, rappresenta una serie candidata per i primi tre posti della 17esima edizione dell’Asian Cup. Grazie alla fondazione, ormai risalente a 15 anni fa, dell’Aspire Accademy, i passi in avanti della Nazionale sono stati evidenti e macroscopici, con risultati clamorosi a tutti i livelli giovanili. I migliori prospetti dell’accademia i vari Afif (impressionante e decisivo in Asian Champions LeagueAlmoez Ali (una delle stelle più luminose dell’Al Duhail) ma anche Hassan, nominato miglior calciatore asiatico dell’anno negli ultimi AFC Awards (e pronto per il salto europeo) nascono proprio da questo preciso e studiato percorso accademico. Lacrescita del singolo calciatore è studiata in maniera quasi matematica, rendendo ovviamente più semplice anche un percorso di adattamento a nuove realtà europee.

La selezione che andrà a giocare la Coppa d’Asia, a dispetto delle critiche dei numerosi detrattori, sarà costituita quasi interamente da calciatori nati in Qatar e passati attraverso il percorso formativo dell’Aspire, nonchè attualmente in un’età compresa tra i 20 e i 26 anni. Con una precisa ed uniforme concezione di calcio guidati dallo spagnolo Félix Sánchez Bas che fa di rapide verticalizzazioni e possesso palla il suo marchio di fabbrica. Sognare non costa nulla, nonostante gli ultimi risultati non propriamente entusiasmanti, e farlo attraverso i piedi di Akram Afif rende tutto più facile e divertente.

ARABIA SAUDITA

Prima Apparizione: 1984

Numero di Edizioni giocate: 10

Miglior risultato: Primo Posto(1984, 1988, 1996)

La nazionale di Juan Antonio Pizzi è un po’ la “scheggia impazzita” della 17esima edizione dell’Asian Cup. Nelle amichevoli post-mondiale sono arrivati risultati negativi contro compagini nettamente inferiori: (almeno sulla carta) Iraq, Bolivia e Giordania; la squadra ha sofferto in particolar modo l’assenza di un vero e proprio centravanti rendendo spesso estremamente complesso trovare la via del gol. Il giro palla dell’allenatore argentino, naturalizzato spagnolo, è alla base di qualunque manovra di gioco nonostante nelle ultime sfide sembri essere diventato quasi controproducente permettendo alle nazionali rivali di aver tempo e spazio per ri-organizzarsi dopo un’attacco.

La folta batteria di trequartisti a disposizione dell’Arabia Saudita rende però ancora più difficile fare realistiche previsioni sul loro percorso: Al Shehri, Al Dawsari, Al Muwallad, visti nella Liga spagnola nello scorso semestre, ma soprattutto il gioiellino Turki Al-Ammar, classe 1999, astro nascente del calcio saudita, nominato miglior calciatore dell’ultima competizione asiatica Under 19 nonchè miglior giovane calciatore negli ultimi AFC Awards, hanno tutte le carte in regola per stupire e far innamorare un intero continente.

Molto probabilmente al primo vero scontro con una delle favorite del torneo: Corea del Sud, Australia, Iran la nazionale di Pizzi pagherà dazio; tanto talento, altrettanto potenziale ma con un gioco figlio di un calcio che ha, decisamente, già fatto il suo corso.

NORD COREA

Prima Apparizione: 1980

Numero di Edizioni giocate: 5

Miglior risultato: Quarto Posto

Il nuovo Commissario Tecnico Kim Yong-Jun, ex capitano della nazionale, si trova “tra le mani” una delle incognite più grandi di tutto il panorama asiatico. L’obbiettivo dichiarato è quello di superare il primo turno, ma non ci stupiremmo nel vedere la squadra arrivare ai quarti di finale o venir eliminata malamente già nella fase a gironi. Con l’addio del manager norvegese Jørn Andersen il progetto di crescita pare essere ripartito da zero, lasciando numerosi interrogativi ancora senza risposta. Senza Pak Kwang-Ryong del St. Pölten, Han Kwang-Song del Perugia e Ri Yon-Jick del Tokyo Verdy che hanno un peso specifico non di poco conto nella formazione titolare, la squadra ha subito due brutte sconfitte contro Uzbekistan ed Hong Kong nel percorso di avvicinamento all’Asian Cup.

Il ricambio generazionale tanto agognato non è ancora arrivato, ed ha subito un paio d’incidenti di percorso non da poco: i soli Han e l’altro giovanissimo Kim Chol-Bom, classe ’94 in forza al 25 Aprile (la più titolata fra le squadre nordcoreane) non sono sufficienti a giustificare gli sforzi di una nazione votata al calcio come non mai negli ultimi anni. Il futuro/presente della selezione passa attraverso i delicati piedi di Jong Il-Gwan: la vera stella della selezione, attaccante 25enne, attualmente svincolato dopo aver fallito malamente l’ambientamento in Svizzera, disperatamente alla ricerca di una nuova chanche in un campionato europeo. Quale occasione migliore per guadagnarsi una seconda possibilità?

LIBANO

Prima Apparizione: 2000

Numero di Edizioni giocate: 2

Miglior risultato: Fase a gironi

Il Libano è l’ennesima possibile sorpresa del Girone E: grazie al Manager montenegrino Miodrag Radulović la squadra si è affermata negli ultimi anni come una delle realtà più interessanti del panorama asiatico, con un gioco spumeggiante ed offensivo. Tutt’altro che una semplice squadra materasso vista anche la striscia senza sconfitta durata ben 13 partite interrotta solamente dalla Spagna di Luis Enrique. Omar Bugiel è un po’ il simbolo di questa selezione affamata ed inesperta: attaccante classe ’94, attualmente in forza al Bromley (squadra di 5° serie inglese) non particolarmente dotato tecnicamente ma pronto a donare anima e corpo al servizio della causa.

L’esperto attaccante Hassan Maatouk di proprietà del Nejmeh Sporting Club sarà la guida morale e fisica della squadra, in grado di lottare su ogni pallone ed alzare per quanto possibile l’asticella del talento e dell’esperienza degli 11 in campo. Il mix di spensieratezza e consapevolezza dei propri mezzi della rosa di Miodrag può diventare una delle novità più interessanti della competizione.