Asian Cup 2019: guida al gruppo C

Nei match validi per Il Gruppo C della 17° edizione dell’Asian Cup si affronteranno le rappresentative nazionali di Cina, Corea del Sud, Filippine e Kirghizistan. Nettamente favoriti, almeno sulla carta, i coreani guidati da Paulo Bento, inseriti di diritto tra i pretendenti al titolo finale. Sorteggio favorevole per la Cina di Marcello Lippi che si giocherà la qualificazione con due “novelle” della competizione: prima storica apparizione al torneo continentale per Filippine e Kirghizistan.

*ora locale Emirati Arabi Uniti (GMT +4), +3  rispetto all’orario italiano.

 CINA

Prima apparizione: 1976

Numero di edizioni giocate: 11

Miglior risultato: vice-campione (1984, 2004)

 Guidata dal nostro Marcello Lippi, la Cina arriva alla vigilia della competizione accompagnata dai rumori della critica, con l’allenatore viareggino già sicuro di lasciare la panchina a fine competizione. I risultati delle amichevoli non sono certo stati entusiasmanti: tre sole vittorie nell’anno solare contro selezioni non irresistibili (Myanmar, Siria e Thailandia) e tanta fatica a segnare. Preoccupante la serie di pareggi con Bahrain, India e Palestina e la recente sconfitta a favore dell’Iraq.

Nelle ultime quattro uscite amichevoli, tra ottobre e dicembre, Lippi ha provato diversi schieramenti sia con la difesa a quattro che con la difesa a tre, senza tuttavia trovare la definitiva “quadratura” della squadra. L’uomo di spicco della selezione è sicuramente Wu Lei, punta in forza allo Shanghai SIPG neo-campione di Cina, capace di ben 27 marcature in 29 presenze in stagione (CSL). Quasi sempre presente al suo fianco Gao Lin: 103 presenze con la maglia dei Dragoni  condite da 21 segnature, quasi dieci anni al Guangzhou dei record. A completare l’attacco uno tra Yu Dabao (Beijing Guoan) e Yu Hanchao (Guangzhou Evergrande) o entrambi, a seconda del modulo.
Chi Zhongguo (Beijing Guoan) reduce da una grande stagione al servizio di coach Schmidt e Wu Xi (Jiangsu Suning) sono i principali indiziati per la titolarità in mezzo al campo. Feng Xiaoting (Guangzhou Evergrande) sarà quasi certamente la colonna della difesa cinese, accompagnato, insieme o a rotazione, da Yu Yang (Beijing Guoan) e Liu Yiming (Tianjin Quanjian). Più indietro nelle gerarchie Shi Ke (Shanghai SIPG).  Problemi sulla catena di sinistra a seguito della defezione per infortunio di Li Xuepeng (Guangzhou Evergrande), terzino dal grande carisma considerato titolare. Tra i pali dovrebbe sistemarsi Yan Junling (Shanghai SIPG).
Presenti in rosa l’eterno capitano Zheng Zhi (Guangzhou Evergrande) e la promessa Wei Shihao (Beijing Guoan), in attesa che confermi quanto di buono fatto vedere a inizio a carriera.

Vista la predisposizione della squadra a fallire gli appuntamenti importanti, specie se favorita nei pronostici, sarà di fondamentale importanza entrare in campo con la giusta determinazione negli incontri contro Kirghizistan e Filippine. Se la squadra non dovesse raggiungere i quarti di finale, in Cina si parlerà quasi certamente di un flop!

 

COREA DEL SUD

Prima apparizione: 1956

Numero di edizioni giocate: 13

Miglior risultato: campione (1956, 1960)

Inutile negarlo, leggi Corea del Sud e torna subito in mente l’estate mondiale e quel 2-0 di Kazan che elimina i tedeschi, campioni in carica, direttamente al primo turno. Da allora, i Guerrieri del Taeguk hanno cambiato guida tecnica, affidandosi  a Paulo Bento e al suo staff, senza smettere di stupire. Al contrario, il portoghese ha portato con sé una chiara idea di gioco basata sul controllo del pallone e del ritmo partita. Ottimi i risultati delle amichevoli pre-competizione: degne di nota due grandi vittorie contro Uruguay (2-1) e Uzbekistan (0-4) , seguite da un pareggio dal sapore di beffa contro l’Australia (1-1).

Vera e propria Star della competizione, Son Heung-Min si aggregherà al gruppo solamente dopo le prime due partite giocate dalla sua nazionale. Il talento degli Spurs potrà così recuperare la forma fisica dopo le fatiche della Premier. Ci si aspetta, ovviamente, che Bento e compagni abbiano raggiunto la qualificazione già prima dell’arrivo del capitano. Due i convocati che militano in club cinesi: Kim Young-Gwon, esperto centrale ( Guangzhou Evergrande) e  Kwon Kyung-Won (Tianjin Quanjian). Più numerosi gli “europei”, tra i quali: Ki Sung-Yueng, mediano veterano da 108 presenze in nazionale (Newcastle United); Koo Ja-Cheol, centrocampista col vizio del gol ed ex-capitano e Ji Dong-Won, ala con un passato in Premier (entrambi al FC Augsburg).
Due, in particolare, i giovani in evidenza,  entrambi provenienti da ottime stagioni in K-League: Hwang In-Beom, centrocampista ventiduenne già protagonista agli Asian Games, e Kim Min-Jae, difensore centrale ventiduenne, appena laureatosi campione di Corea, che potrebbe ritagliarsi uno spazio importante nei piani di Bento.

La vittoria degli Asian Games del team U-23 dell’estate scorsa, riportata da molti media occidentali perché valevole per l’esenzione dal servizio militare obbligatorio, fa ben sperare i tifosi coreani. Certamente, l’arrivo di Bento e la bontà delle prove amichevoli danno ulteriore credibilità ad una squadra già precedentemente inserita nel pool  delle candidate alla vittoria.

 

FILIPPINE

Prima partecipazione

Prima storica partecipazione all’Asian Cup per le Filippine, sotto la guida, da fine ottobre a questa parte, della vecchia conoscenza Sven-Goran Eriksson. Nonostante la lunga permanenza nel circuito internazionale (dal 1913) le Filippine non possiedono una grande tradizione calcistica e non sembrano poter impensierire le squadre più dotate presenti nel girone. Tra novembre e dicembre la selezione ha partecipato alla AFF Suzuki Cup, posizionandosi quarta su dieci partecipanti, alle spalle di Vietnam, Malesia e Thailandia. La stella della squadra è il veterano Phil Younghusband, prodotto delle giovanili dl Chelsea, vanta 105 presenze e 52 reti con la maglia delle Filippine. Vi sarà anche una vecchia conoscenza della Chinese Super League, l’attaccante di origine spagnola Javi Patino (ex Henan Jianye), militante in Thailandia con il Buriram United

 

KIRGHIZISTAN

Prima partecipazione

(dal 1956 al 1992 sotto URSS)

Primo gettone anche per il Kirghizistan. Aleksandr Krestinin, che ricopre l’incarico di capo allenatore dal 2014 sembra essere il vero valore aggiunto della squadra. Grazie a lui il livello del movimento nazionale è cresciuto notevolmente e a lui è stato attribuito il merito dell’avvenuta qualificazione. A inizio 2017 ha assunto, in contemporanea, il ruolo di allenatore del FC Dordoi Bishkek, squadra campione del Kirghizistan, da cui proviene buona parte dei giocatori nel giro della nazionale. Sebbene alcuni calciatori siano stati naturalizzati kirghisi ed altri abbiano una minima esperienza internazionale, anche il Kirghizistan non sembra avere i mezzi per impensierire Sud Corea e Cina… ma attenzione a non sottovalutarlo!