Asian Cup 2019: guida al gruppo B

La diciassettesima edizione dell’Asian Cup vede nel Gruppo B le rappresentative delle nazionali dell’Australia, della Siria, della Palestina e della Giordania. Favoriti del girone sono chiaramente i campioni in carica, gli Australiani vogliono ripetere l’impresa ottenuta in casa 4 anni fa allo Stadium Australia di Sydney. Girone interessante per la lotta al secondo posto, la Siria vorrà riscattarsi dopo la squalifica che non le ha permesso di provare ad accedere al mondiale in Brasile e dopo la disastrosa coppa d’Asia del 2015, in cui non riuscì ad accedere alla fase a gironi. La Palestina, dal canto suo, vorrà almeno provare a conquistare un punto, visto che nella scorsa edizione ha concluso l’avventura con 0 punti e 11 goal subiti. La Giordania incontra di nuovo il non temibile nemico Palestinese, ma in un girone in cui il secondo posto non sembra un’utopia.


*ora locale Emirati Arabi Uniti (GMT +4), 3 ore in avanti rispetto all’Italia

AUSTRALIA

Prima apparizione al torneo: 2007
Numero di edizioni disputate: 4 (2007, 2011, 2015, 2019)
Miglior risultato: Campione della competizione (2015)

I Socceroos guidati da Graham Arnold non vogliono ripetere la brutta esperienza del mondiale, con un solo punto conquistato dopo le sconfitte contro Francia e Perù e il pareggio contro la Danimarca. Le ultime tre gare dei campioni in carica dell’Asian cup sono rassicuranti, con una vittoria schiacciante ai danni del Libano e del Kuwait nei mesi scorsi, e un pareggio acciuffato al 94esimo contro la devastante Corea del Sud.

L’Australia ci ha abituati al mondiale con uno schieramento 4-2-3-1,  e le ultime prove, nonostante il cambio di allenatore, fanno presagire che il modulo rimarrà invariato. Tra i pali confermato il numero 1 Mathew Ryan, in forza al Brighton & Hove Albion. In difesa Sainsbury e il capitano Milligan dovrebbero essere affiancati da Grant e Behich. Occhio anche al ventunenne Alex Gersbach, in forza al Rosenborg. A centrocampo spicca il nome di Massimo Luongo, 6 goal in carriera (fra cui qullo in finale nel 2015) con la maglia della Nazionale per il classe ’92 del QPR. A completare il quadro centrale potremo vedere Irvine, quest’anno in Championship con l’Hull City.
Si dovrà vedere lo schieramento in attacco, un tridente possibile vedrebbe bene il trio mondiale Leckie, Nabbout e Kruse, ma con il passaggio al 4-2-3-1 l’attaccante del Werder Brema sembrerebbe la possibile punta di sfondamento.

La rotazione della squadra sembra la variabile più possibile in queste prime tre giornate, con un calendario abbordabile e una rosa che ha apportato modifiche dalla disastrosa avventura in terra russa. Il “vecchio” Tim Cahill, con più di 50 reti in veste blu, ha ormai annunciato il suo ritiro dalla nazionale, al suo posto vedremo Jeggo, giovane talento dell’Austria Vienna.
Si respira aria di cambiamento dalla vecchia formazione di Van Marwijk, con la convocazione di Boyle (Hibernian) al posto di Juric, e di Mabil (Midtjylland) al posto di Arzani.
L’Australia, la Corea Del Sud, l’Iran e il giappone sono le nazionali da cui ci aspettiamo di vedere alzare la coppa ad Abu Dhabi il 1 Febbraio 2019, e il girone sembra proprio fare al caso loro per ricordare all’Asia (questa volta allungata) chi sono i campioni in carica.

SIRIA

Prima apparizione: 1980
Numero di edizioni disputate: 6
Miglior piazzamento: Fase a gironi.

La Siria è riuscita a qualificarsi all’edizione del 2019 grazie al suo secondo posto nel gruppo E del secondo turno di qualificazione, arrivando alle spalle del Giappone e superando con ampio vantaggio la nazionale Indonesiana. Il 2018 per gli uomini di Stange è costellato dai pareggi, ben 4 su 8 partite disputate. Due le sconfitte subite, per mano del Kirghizistan e della Cina. L’ultima prova, del 20 Novembre scorso, sembra aver eliminato alcuni timori tra le aquile del Qasioun, grazie ad una vittoria per 2-1 nell’amichevole contro il Kuwait.
Occhio all’attaccante dell’Al-Hilal, Kharbin, che a soli 24 anni ha già siglato 16 goal in 37 presenze. Da annoverare anche il capitano, Al Soma, in forza all’Al Ahli, autore di 4 degli ultimi 9 goal della nazionale Siriana in campo internazionale. A centrocampo  spicca il nome di Mohammed Osman, mezz’ala dell’Heracles in Eredivisie.

Le prime due partite segneranno il destino dei siriani in questa edizione della coppa d’Asia, dovranno infatti vedersela prima con la Palestina e poi con la Giordania, cercando di conquistare dei punti vitali in vista dell’ultimo scontro il 15 Gennaio con l’Australia.

PALESTINA

Prima e unica apparizione: 2015
Miglior piazzamento: Fase a gironi

La Palestina entra a far parte della competizione del 2019 arrivando seconda nel gruppo D del terzo turno di qualificazione, riuscendo ad arrivare a pari punti con l’Oman e con un vantaggio netto ai danni delle Maldive, in un girone che vedeva anche il Bhutan concorrente. Il 2018 Palestinese è abbastanza positivo, con una sola sconfitta ricevuta da parte del Qatar, l’ultimo match ha visto un sorprendente pareggio contro l’iran, e prima ancora le buone vittorie contro il Pakistan sono state separate dal buon pareggio contro la Cina.
La rosa palestinese ha tutte le carte in regola per riuscire ad arrivare seconda nel girone, tra le fila dei convocati spicanno i nomi del classe ’98 Dabbagh, del portiere Kaddoura del Landskorna, in Svezia, nonché di tanti giovani che militano in Nord e Sud America, come il difensore 34enne Norambuena, della cilena Deportes Melipilla, e il centrocampista Albadadwi, militante in MLS. In attacco spicca il nome Yashir Islame, attaccante del Coquimbo Unido, sempre in Cile.

La prima partita della Palestina sarà contro la già citata Siria, i ragazzi di Ould Ali vogliono tenere alto l’onore dei propri colori, sperando che l’esperienza internazionale di alcuni del gruppo riuscirà a fare la differenza.

GIORDANIA

Prima apparizione: 2004
Numero di apparizioni: 4
Miglior piazzamento: Quarti di finale

La Giordania entra a far parte delle 24 squadre che parteciperanno al torneo grazie alla vittoria del gruppo C del terzo turno di qualificazione riuscendo a superare il Vietnam e a stanziarsi al primo posto con 12 punti.
La Giordania ha dato pessima prova di sé nella scorsa competizione, con 2 sconfitte e 1 vittoria, costretta ad uscire al primo turno eliminatorio. Le ultime due partite della nazionale guidata da Borkelmans non sono state positive, perdendo  contro ll Qatar e il Kyrghizistan, nel 2018 è riuscita a conquistare solo 4 vittorie su 13 partite disputate. Buono il pareggio contro l’Arabia Saudita di questo Novembre e ottima la vittoria contro l’India nello stesso mese.

La Giordania conta una rosa complessivamente mediocre, il talento che spicca è Al Taamari, trequartista offensivo che sta facendo benissimo con l’Apoel Nicosia e che sta attirando su di sé tante attenzioni di club italiani. Un calciatore abituato ai ritmi europei può davvero fare la differenza in una competizione come questa. Sorpresa a centrocampo potrebbe rivelarsi il classe ’95 Siaj, in forza alla statunitense OKC Energy, militante in ULS, la seconda serie. La Giordania dovrà contare in attacco sul ventitreenne Faisal, autore di 4 reti in 23 partite disputate per la nazionale.

Comincia con la partita contro la testa di serie Australia l’avventura dei “cavallereschi” (loro nickname), in un girone in cui il destino del primo posto sembra già scritto dai campioni in carica, vedremo come la Giordania saprà giocarsi le carte verso il secondo posto, ma attenzione ai colpi di scena!