Boom di spettatori per l’AFF Suzuki Cup 2018

È ormai da poco più di un mese che ha preso il via la nuova edizione dell’AFF Suzuki Cup, competizione biennale dedicata alle nazionali maggiori dell’ASEAN Football Federation (la federazione calcistica, affiliata all’AFC, che riunisce i paesi del sud-est asiatico).

Sebbene la vincitrice del trofeo si conoscerà solamente il prossimo 15 dicembre, un risultato già certo è la notevole crescita dell’affluenza di pubblico. Ad oggi, escludendo la finale tra Malesia e Vietnam, la media spettatori è già superiore di circa il 30% rispetto alla passata edizione. Sono state, infatti, raggiunte le 26.000 presenze per match, contro le circa 17.500 del 2016. Il risultato più importante, per ora, rimane la semifinale d’andata tra Malesia e Thailandia, disputatasi al Bukit Jalil difronte a ben 87.545 spettatori (sold-out).

Andiamo a vedere cosa può aver determinato questa crescita.

I risultati del nuovo formato…

Una prima risposta possiamo trovarla nel nuovo formato del torneo. L’AFF Suzuki Cup prevede, fin dalla nascita, una prima fase a gironi ospitata da uno o più paesi dell’ASEAN, a cui seguono le semifinali e la finale, giocate entrambe in un doppio confronto (andata/ritorno). Da quest’anno, invece, il formato home-away è stato allargato anche alla fase a gironi, cosicché ogni nazionale ha potuto disputare due delle quattro partite del primo turno davanti al proprio pubblico.

Questa decisione sembra essere nata proprio con l’obiettivo di dare maggior seguito alla prima parte del torneo, noto nelle edizioni passate, per suscitare interesse solo a partire dalla fase ad eliminazione diretta. L’AFF ha così permesso di ospitare la competizione in paesi che non l’hanno mai fatto in precedenza, dando l’opportunità a migliaia di tifosi di sostenere per la prima volta nel torneo la propria squadra dal vivo. È stato questo il caso della Cambogia, che ha risposto all’appello con una media sorprendente, di poco meno di 30.000 presenze a partita.

… ed alcune critiche

L’obiettivo sembra essere stato quindi pienamente raggiunto, ma non senza qualche polemica. Il nuovo formato, infatti, ha costretto alcune squadre a lunghe trasferte, che hanno ridotto i tempi di riposo e di preparazione alla partita successiva. Uno svantaggio quindi economico, ma che può aver influito negativamente anche sulle prestazioni in campo.

Ne è stato un esempio il caso della nazionale singaporiana, che all’indomani del match d’esordio contro l’Indonesia, ha dovuto viaggiare 12 ore per raggiungere le Filippine, dove sarebbero scesi in campo dopo sole 48 ore dall’atterraggio.

La passione calcistica nell’ASEAN

Un’altra risposta alla crescita degli spettatori la troviamo nel pubblico stesso. Infatti, se l’AFF ha posto le basi, grande merito va ai tifosi. Ed il sud est asiatico ha così confermato ancora una volta come la cultura calcistica nel territorio sia forte ed in crescita.

Al primo posto per affluenza troviamo la Malesia, che ha registrato una media casalinga di ben 61.000 spettatori. A seguire ci sono le conferme di Thailandia (37.800) e Vietnam (31.300), e i più che buoni risultati di Cambogia (29.700), Myanmar (28.500) e Singapore (24.600). Grande delusione, invece, per l’Indonesia, la cui bassa media nei due incontri a Jakarta (15.300 tifosi per match), riflette il momento negativo della nazionale. A quanto pare, la sconfitta all’esordio contro il Singapore, avrebbe portato una sezione dei tifosi a promuovere un boicottaggio per la successiva partita casalinga contro il Timor-Leste (15.138 spettatori), proprio a causa dei recenti risultati negativi della squadra. Stadio semivuoto anche contro le Filippine (15.436).

Più in basso troviamo il Laos, il cui pubblico sembra aver perso l’interesse per la competizione dopo solo la prima partita (si passa da 15.000 spettatori ai 1.294 della seconda gara). Curioso, invece, il caso del Timor-Leste (4.500), costretto a giocare tutte le partite in trasferta, a causa della mancanza di un impianto di illuminazione adeguato. Ed infine le Filippine (4.400), dove il cambio di terreno di gioco, da Manilla al Panaad Stadium di Bacolod (10.000 posti), pensato per attirare maggior pubblico, sembra aver avuto invece l’effetto opposto, nonostante i buoni risultati degli Azkals nel torneo.

Verso la finale

L’11 e il 15 dicembre si giocheranno le due partite della finale (andata e ritorno) fra Malesia e Vietnam, con il primo round che si disputerà a Kuala Lumpur dove ci si aspetta ancora una volta il tutto esaurito. La Malesia ha eliminato a sorpresa in semifinale la Thailandia, pareggiando per 2-2 in trasferta dopo il pari a reti bianche in casa. Il Vietnam invece, ha battuto le Filippine allenate da Sven Goran Eriksson trionfando per 2-1 in entrambi i match. L’AFF Suzuki Cup conoscerà un nuovo campione dopo gli ultimi due trionfi consecutivi della Thailandia.

Per concludere la bella azione delle tigri malesi, che ha portato al momentaneo 1-1 nella semifinale di ritorno contro la Thailandia.

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