Clarence Seedorf sulla Cina: fra contraddizioni e ipocrisia

Da qualche settimana Clarence Seedorf è stato nominato nuovo allenatore del Camerun, una scelta alquanto discutibile per i Leoni Indomabili, che devono rialzarsi dopo l’esclusione dallo scorso mondiale, ma che si affidano ad un allenatore, che fino ad ora in carriera ha collezionato solamente figuracce ed esoneri.

Suscitano scalpore le convocazioni in nazionale di Seedorf, che ha lasciato fuori due pilastri militanti in Chinese Super League, ovvero Christian Bassogog (Henan Jianye) e il capitano Benjamin Moukandjo (Beijing Renhe). L’olandese ha giustificato così la scelta in conferenza stampa:

“Buoni giocatori non competono in Cina o in Asia, devono capire che si trasferiscono per ricchi contratti rinunciano alla possibilità di giocare per la nazionale. Terremo comunque in considerazione quei giocatori militanti in Medioriente”

C’è un velo di ipocrisia nelle parole di Seedorf e un giudizio personale sul calcio asiatico dettato da una sua esperienza non certamente fortunata. L’ex Milan infatti è stato l’allenatore dello Shenzhen nel 2016 per il girone di ritorno in China League One. La sua esperienza è stata completamente un disastro, conclusa con 13 punti in altrettante partite a discapito delle alte aspettative e investimenti del club. Dopo un buon avvio nelle prime tre gare (due vittorie e una sconfitta), la squadra è collassata su se stessa terminando il campionato nella zona bassa della classifica

Colpa dei giocatori? Certamente il livello in League One cinese non è sicuramente egregio e vince chi riesce a mantenere ordine nel caos, ma fonti personali ci hanno rivelato come Seedorf in Cina si è presentato con un atteggiamento molto presuntuoso e assolutamente inadeguato. Dopo le prime settimane, le sessioni di allenamento si sono trasformate in prove di dribbling, tiri e altri gesti di base,  e quando il General Manager ha chiesto spiegazioni, Clarence avrebbe semplicemente dichiarato che “I giocatori non sono abbastanza buoni, non si può fare di più”. Sempre fonti personali, ci confidano che a Shenzhen il lavoro svolto da Seedorf non aveva alcun senso logico per un allenatore di calcio.

Per cui anche Clarence Seedorf rientra fra quelle figure professionali ‘giovani’ che hanno scelto la Cina solo per un ricco contratto. Anche la successiva esperienza di Seedorf come allenatore non gli da molto credito dato che al Deportivo La Courona ha vinto due sole partite in 16 gare prima dell’invitabile esonero.

Inoltre, perché escludere a priori i giocatori dell’Asia Orientale e non quelli del Medioriente? In questo caso si fa riferimento a Samuel Eto’o, con l’ex Inter e Barcellona che si è da poco trasferito nel campionato qatariota. A tal proposito sono piovute le critiche dagli addetti al settore e vi riportiamo le parole di Chris Atkins su twitter, agente inglese residente ad Hong Kong:

“Queste parole dette da un giovane allenatore andato in Cina per soldi non hanno senso. Seeedorf deve smetterla di essere autoreferenziale e pensare che ha una reputazione da salvare. Poi, sostenere che effettuerà convocazioni per quei giocatori in Medioriente è estremamente contraddittorio”

Per le qualificazioni in Coppa d’Africa Seedorf ha chiamato solo giocatori militanti in Europa, rinunciando al capitano della nazionale e a Bassogog, miglior giocatore dell’ultima competizione continentale vinta dai Leoni nel gennaio 2017.

Recarsi in Cina non significa solo ricevere ricchi contratti e farsi un anno di vacanza (come ha fatto Seedorf): Moukandjo lo scorso anno è stato determinante per la salvezza dello Jiangsu Suning e quest’anno è il capocannoniere del Beijing Renhe con 6 reti segnate. Anche Christian Bassogog è alla sua seconda stagione in Cina, uno degli elementi fondamentali dell’Henan Jienye, in grado di cambiare le sorti di una partita con le sue giocate.

Inoltre, come dimostra l’ultima Coppa del Mondo in Russia, si può giocare in Chinese Super League e fare la differenza in campo internazionale: Paulinho dopo due anni e mezzo al Guangzhou Evergrande è passato al Barcellona per 40 milioni di euro, dove ha disputato una stagione da protagonista ed ha giocato un buon Mondiale con la nazionale brasiliana da titolare. Anche Renato Augusto del Beijing Guoan ha vestito la maglia carioca al Mondiale, segnando una rete da subentrato nei quarti di finale contro il Belgio.

Proprio per i Diavoli, in Russia sono stati chiamati da Martinez sia Witsel (Tianjin Quanjian) che Yannick Carrasco (Dalian Yifang), con il primo che è sempre stato un titolare fisso e recentemente è tornato in Europa, acquistato da un Top Team come il Borusia Dortmund dopo 18 mesi di Cina.

Per questo, le dichiarazioni di Seedorf non stanno in piedi. L’olandese è sempre stato molto dogmatico e ancorato ai propri ‘principi filosofici’ (quali?!) che non lo hanno portato da nessuna parte come allenatore. Gli auguriamo naturalmente di fare bene con il Camerun e di rilanciare una carriera che al momento non è minimamente degna di essere paragonata a quella vissuta da calciatore.