Calciomercato – Il ritorno dell’Imperatore

Un antico proverbio Confuciano recita: yījǐn húanxīang– “Quando lasci il tuo villaggio per emigrare, ci ritorni solo con l’abito di seta”.

José Paulo Bezerra Maciel Júnior meglio conosciuto come Paulinho, ha deciso di tornare in Chinese Super League dopo meno di 12 mesi dalla sua partenza con una Liga ed una Copa del Rey in tasca, dando un’interpretazione tutta personale all’abito di seta di Mengzi.

Nemmeno il tifoso più ottimista del Guangzhou Evergrande avrebbe potuto prevedere una campagna acquisti del genere: Talisca, uno dei migliori prospetti del calcio brasiliano, e Paulinho attualmente indiscutibilmente uno dei migliori centrocampisti nel panorama mondiale. Il Presidente Hui Ka Yan aveva promesso grandi colpi dopo l’eliminazione in Asian Champions League, ma chi, viste anche le pesanti restrizioni economiche imposte dalla federazione, credeva realmente nelle sue parole?

Paulinho torna in Cina per una cifra vicino ai 50 milioni, prestito con obbligo/diritto di riscatto, con l’ombra inquietante di Kia Joorabchian dietro l’esito positivo della trattativa. Secondo molti l’influenza dell’agente iraniano può aver influito in maniera decisiva, non tanto sul prezzo del trasferimento quanto sulla rapidità della trattativa chiusa nel giro di pochissimi giorni; mentre il brasiliano era impegnato al Mondiale con la Seleção. Il ritorno del classe ’88 condanna uno tra Nemanja Gudelj, Kim Young-gwon (in gol contro la Germania in Russia, con la nazionale coreana) Ricardo Goulart ed Alan alla partenza; situazione differente per il colombiano Jackson Martinez che è tornato ad allenarsi in gruppo, dopo aver definitivamente superato le “rogne” fisiche, ma che non può essere tesserato (risulterebbe come il 3 nuovo straniero acquistato nella stessa sessione di mercato).

Nonostante l’eliminazione in ACL e quella in Chinese FA Cup c’è ancora “speranza” nella stagione del Guangzhou Evergrande: l’obbiettivo è ovviamente quello dell’ottavo titolo consecutivo, record che diventerebbe automaticamente insuperabile quanto imprevedibile ed inaspettato a metà stagione.