Road to Russia 2018: i cavalli persiani verso un muro atlantico

 

Uno stadio inconquistabile

Negli ultimi due anni, lo stadio Azadi a Tehran, con la capacità di quasi 100mila, è stato un incubo per tutte le nazionali asiatiche, anche per la Cina. Nella fase qualificazione per il mondiale, l’Iran è stato nello stesso gruppo con il ‘dragone’, insieme con la Corea del Sud, la Siria, il Qatar e l’Uzbekistan. Alla fine, il risultato dei persiani è impressionante: 6 vittorie, 4 pareggi (tra cui due dopo la qualificazione), 0 sconfitte. I guerrieri persiani hanno conquistato facilmente il primo posto nel girone, qualificandosi con due giornate in anticipo, diventando il secondo team qualificato nel mondiale dopo il Brasile.

Tutto questo è stato possibile grazie alla difesa: nelle prime 9 partite nella fase qualificazione, la squadra non ha subito un singolo gol. Tutti i due gol subiti della nazionale sono stati fatti dalla Siria, nell’ultima 2-2 di zero importanza.  Carlos Queiroz, ex assistente di Sir Alex Ferguson, è riuscito a costruire la squadra come una fortezza grazie al suo allenamento serio, organizzato, e soprattutto, rigidissimo. Molti tifosi sono ancora impressionati dalla partita Iran-Argentina nel mondiale 2014, quando la squadra di Queiroz è quasi riuscita a bloccare Messi, Aguero e Higuain.

Contro i tris atlantici

Nel mondiale, l’Iran è assegnato nel girone B, insieme con la Spagna, il Portogallo, e il Marocco. Un girone abbastanza difficile, però sarà un’ottima occasione per i difensori iraniani e il portiere Beiranvand  per giocare un ‘torneo di difesa’: nella fase qualificazione, sia la Spagna che il Portogallo sono tra le nazionali con meno gol subiti in zona europea, mentre il Marocco di Benatia ha battuto il record dell’Iran, non subendo alcun gol nel girone in zona africana. In comune, tutti gli opponenti nel girone sono particolarmente forti sugli esterni d’attacco. L’estate russa sarà dura per i terzini persiani, probabilmente Milad Mohammadi (Akhmat Grozny) e Ramin Rezaeian (Oostende).

Nonostante la dominanza continentale del team di Queiroz, l’Iran è considerato come il meno competitivo nel suo girone mondiale. La prima partita contro il Marocco, a San Pietroburgo, sarà cruciale per entrambi: chi perde sarà praticamente eliminato dal torneo. La difficoltà degli iraniani non sono solamente in campo: pochi giorni fa, la Nike ha dichiarato la indisponibilità di fornire gli accessori per i giocatori iraniani. Inoltre la Grecia e il Kosovo hanno cancellato le amichevoli con l’Iran poco prima del mondiale. Alla fine, gli uomini di Queiroz hanno disputato comunque due partite con risultati mediocri: 1-2 contro la Turchia, e 1-0 verso la Lituania, con rete della star Azmoun.

La possibile formazione

Nel mondiale, i persiani probabilmente giocheranno con il 4-3-3. Il portiere è senza dubbio Alireza Beiranvand dal Persepolis, un ragazzo di 1,94m, particolarmente forte sui lunghi rilanci, che a volte potrebbe creare occasioni di gol. In linea difensiva, il centrale Pejman Montazeri porta l’esperienza, mentre il suo compagno Morteza Pouraliganji compensa la capacità fisica. Entrambi i terzini Mohammadi e Rezaeian giocano in Europa, e prendono un ruolo chiave per bloccare Isco, Asensio, Ronaldo e Belhanda.

Sarà piacevole per il mediano Saeid Ezatolahi, che gioca nel Amkar Perm, tornare in Russia. Classe ’96, lui sarà il regista iraniano. Ehsan Hajsafi ha già realizzato 94 presenze in nazionale solo a 28 anni, insieme con l’ex Wolfsburg Ashkan Dejagah, saranno il fulcro del gioco in mezzo al campo.

La ‘Joia’ iraniana Sardar Azmoun sarà la stella più brillante: classe 1995, ha già realizzato 23 gol in 33 presenze in nazionale. Il mondiale sarà anche un’ottima occasione per lui diventare un top player asiatico (o anche mondiale!). A fianco, sarà Alireza Jahanbakhsh dell’AZ in Olanda, e Mehdi Taremi dall’Al Gharafa. Rispetto al mondiale 2014, gli attaccanti iraniani in Russia saranno molto più rapidi e duttili in campo.

Le chiavi in panchina saranno il capitano centrocampista Masoud Shojaei, e due attaccanti Karim Ansarifard e Reza Ghoochannejhad. Per i tifosi cinesi, Shojaei è spesso associato, per il nome molto simile, con il nazionale cinese Shao Jiayi (ex Cottbus). Infatti, entrambi giocano lo stesso ruolo (centrocampista) e hanno uno stile simile. Karim Ansarifard è il più esperto attaccante nella nazionale di Queiroz, sarà veramente un piacere per tutti i tifosi se può portare la sua efficienza vista nell’Olympiakos (17 gol questa stagione, 2° nella classifica capocannoniere). Reza Ghoochannejhad era titolare in Brasile 4 anni fa, la sua aggressività potrebbe cambiare la partite soprattutto nella seconda parte.

Per i tifosi cinesi, l’Iran è un nome da non ricordare. Dal golazo di Mahdavikia nel 1997 alla sconfitta a Tehran nel 2017, la durezza dei ‘cavalli persiani’ è sempre stato un muro tra la Cina e il mondo. Ancora, vorrei augurare una buona fortuna al ‘team melli’, anche come una bandiera dell’Asia. I progressi degli opponenti sono, senza dubbi, uno stimolo per il nostro calcio cinese.