Il Derby di Pechino: lo storico Beijing Guoan contro i ‘Ranger Dogs’ del Renhe FC

Pechino, capitale della Cina, vi è sempre stata una sola squadra nella massima divisione, massima rappresentanza dell’espressione calcistica della municipalità: il Beijing Guoan. Le Imperial guards nonostante un momento storico nel quale non riescono più ad ergersi fra le migliori squadre di Cina contano su una delle migliori tifoserie del campionato, legata al contesto della musica punk e alla cultura Skinhead Sharp (Against Racism Prejudice). L’atmosfera al Worker’s Stadium è assolutamente memorabile per chi ha avuto l’occasione di assistere ad alcune partite del Guoan, le quali sono una prova tangibile dell’esistenza di una fortissima cultura calcistica in Chinese Super League.

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Il Beijing Guoan ha sviluppato alcune rivalità molto sentite nel corso della sua storia, le più note sono il JingJin derby contro il Tianjin Teda, squadra della vicina municipalità, e il derby di Cina contro lo Shanghai Shenhua, la rivalità fra le squadre con più tradizione fra i due principali centri economici e culturali della Cina.
Fino ad ora i derby di Pechino sono stati incontri marginali fra squadre militanti nelle serie minori e che hanno riguardato soprattutto il Beijing Institute Technology (squadra nata e gestita dall’omonima Università), oggi in China League Two, e il Beijing Enterprises che milita in China League One. Entrambe le squadre sono di recentissima fondazione, i primi nascono nel 2000, mentre l’Enterprises quattro anni più tardi, nulla a che fare con il Beijing Guoan che vanta una lunghissima storia alle spalle, risalente agli anni ’50.

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Dal 2016 in China League One si disputa un nuovo derby di Pechino, quello fra il Beijing Enterpirses e il Beijing Renhe (il BIT è retrocesso in League Two), con quest’ultimi che sono una nuova realtà nella capitale, ma le loro origini risalgono al 1995 nella municipalità di Shanghai con il nome di International FC. Nel 2005 a seguito dello scandalo combine e per l’impossibilità di mantenere certi investimenti che avevano portato il club a competere per il titolo, i proprietari (Cosco Real Estate) decisero di spostare il club a nord, nello Shaanxi, rinominandolo Xi’an International, per poi vendere la totalità delle azioni alla Baorong investment.

I cambiamenti (per l’allora) Inter Xi’an sono all’ordine del giorno, e nel 2010 la Renhe Commercial Holding Company (Real Estate per centri commerciali, nonché gli attuali proprietari del reading in Inghilterra e del KSV Roeselare in seconda divisione belga), inizia a investire nel club diventandone il proprietario di maggioranza. L’anno successivo, a causa dei rapporti privilegiati della Renhe con la provincia di Guizhou e la promessa del governo locale di poter usufruire dell’impianto olimpico, la proprietà decide di trasferire il club per la seconda volta nella sua storia, lasciando Xi’an e un pubblico che si stava appassionando, senza squadra per la quale tifare.

Il nuovo Guizhou Renhe ottiene risultati ottimi, vincendo la CFA Cup nel 2013 e la Supercoppa l’anno successivo a discapito del Guangzhou Evergrande. È solo l’inizio di un’altra fine: nel 2015 il Guizhou inaspettatamente conclude il campionato al penultimo posto e retrocede in China League One. Per i tifosi oltre al danno la beffa: la Renhe in seguito ai nuovi progetti di centri commerciali a Pechino decide di portare anche il suo giocattolo nella capitale.27783105_1935371416504596_1158180229_n.jpg

L’attuale Beijing Renhe nel corso della sua storia ha dunque affrontato il derby di Shanghai con lo Shenhua, che ha avuto il suo apice nel 2003, quando i Blue Devils vinsero il campionato (poi revocato per lo scandalo combine). Lo scorso anno in China League One il Beijing Renhe ha disputato una sorta di “ex derby” contro il Guizhou Zhicheng a Guiyang, ovvero la città che avevano da poco lasciato, con pesanti contestazioni da parte degli ex tifosi passati a tifare lo Zhicheng.
Il Beijing Renhe si situa nel distretto occidentale di Fengtai e gioca le proprie partite in uno stadio da 40mila posti, ma con un pubblico esigui, che a stento supera le duemila presenze a match. Quando assistetti alle partite del Beijing Renhe al Fengtai Stadium nell’agosto del 2016 ebbi modo di fare qualche domanda ai tifosi li presenti e molti mi dissero che erano presenti li alla partita perché vivevano nel distretto, ma prima di tutto sono tifosi del Beijing Guoan. Storie confuse che ora non accadranno più, dato che proprio dal 2016 le squadre secondo il provvedimento federale non possono più cambiare città.

Il Beijing Renhe non è nemmeno l’espressione calcistica del proprio distretto ancora, figuriamoci di una città. I nuovi arrivati giocheranno nel 2018 in Chinese Super League e affronteranno il Beijing Guoan in quello che sarà il primo Derby di Pechino nella massima divisione. Le due squadre si sono affrontate in passato quando il Renhe Fc però era in altre città, mentre da quando è a Pechino vi è stato un derby di Coppa nel 2017. Per l’occasione chiesi ad un amico originario di Pechino e tifoso del Guoan cosa ne pensasse di questo dualismo: mi rispose con questa immagine, sottolineando poi il fatto che nella capitale c’è una sola squadra e che il resto non merita di essere preso in considerazione

Il derby di Coppa fu dominato dal Beijing Guoan che prevalse per 5-0 al Fengtai Stadium con hat trick dell’ex Red Bull Salisburgo, Jonathan Soriano, ma il vero trionfo fu sugli spalti, con più maglie e vessilli del Guoan rispetto a quelli del Renhe. Per la nuova realtà pechinese in Chinese Super League, la strada è tutta in salita, sia per tornare ai vertici del campionato, sia per costruirsi una fanbase.

Articolo pubblicato originariamente per La Gazzetta di Don Flaco