Il futuro dell’Inter fra debiti e Fair Play Finanziario: intervista all’avvocato Carlo Rombolà

In queste pagine ci siamo spesso focalizzati su quella che è la situazione finanziaria del Milan di Yonghong Li, ma anche l’altra sponda della città, quella nerazzurra, non naviga in acque agiate nonostante l’impero Suning alle sue spalle. Sono tanti gli interrogativi per i tifosi nerazzurri, a partire da un mercato che quest’estate si preannunciava faraonico, poi rivelatosi oculato, ad una sessione invernale che ancora stenta a decollare. Questa immobilità è una volontà della società oppure è data da vincoli relativi al Fair Play Finanziario?
Ulteriori dubbi nascono anche dalla situazione debitoria dell’Inter, che lo scorso mese ha emesso un bond da 300 milioni di euro per rifinanziare il debito con Goldman Sachs contratto nel 2015. COme emerso settimana scorsa su Panorama nelle dieci domande a Zhang Jindong (leggi qui), si legge che “Ad oggi l’Inter, tra finanziamento della proprietà, bond emesso nel mese di dicembre 2017 e altre voci ha un debito (al netto dei crediti) stimabile in oltre 700 milioni di euro.”
Per capire cosa dovremo aspettarci dall’Inter in questa sessione di mercato e anche la prossima estate, abbiamo intervistato l’avvocato Carlo Rombolà, un’autorità in materia di Fair Play Finanziario e autore del libro “profili di diritto internazionale dello sport”
In questa sessione di mercato l’Inter non spende per vincoli relativi al Fair Play Finanziario?
Esattamente. La società nerazzurra, infatti, per rispettare il settlement agreement sottoscritto da Erik Thohir nel 2015 dovrà chiudere in pareggio di bilancio anche il 2017/2018. 
Nella sessione di calciomercato invernale, di conseguenza, la società nerazzurra darà vita ad un mercato cosiddetto autofinanziato, investendo – in altre parole – non più di quello che riuscirà ad incassare. Quindi niente acquisti roboanti ma piuttosto prestiti non troppo onerosi e con diritto di riscatto non obbligatorio.
La scorsa estate l’Inter entro la fine di giugno doveva realizzare una plusvalenza da 30 milioni di euro, quest’estate a che situazione dovremo assistere? 
L’accordo a cui facevo riferimento nella risposta alla prima domanda durerà sino al 2019. 
Pertanto, oltre all’ovvia considerazione in base alla quale per i nerazzurri sarà fondamentale qualificarsi per la prossima Champions League, la via del risanamento del bilancio dell’Inter è destinata a passare non solo per le cessioni eccellenti ma anche per i conseguimento di nuove sponsorizzazioni.
Per tornare alla tua domanda, quindi, bisognerà attendere la fine del campionato per capire quali saranno le reali prospettive di mercato dell’Inter per la prossima l’estate. 
Di certo, data la vigenza del settlement agreement anche per il prossimo anno, non c’è da attendersi un mercato faraonico, bensì spese oculate e proporzionate alle entrate.
Se mi permetti, aggiungo infine due considerazioni personali, perché molto spesso i tifosi si lasciano “deprimere” dalle prospettive di austerity che riguardano la propria squadra del cuore. Nel caso dell’Inter, questi timori non hanno ragion d’essere, in primo luogo perché il new deal di Suning è improntato a una gestione che, a fronte di una maggiore oculatezza attuale, si proietta verso un ritorno ai fasti di un tempo. In secondo luogo, ricordiamoci che il modo migliore per avere lunga vita (sportiva e finanziaria) nel calcio di oggi è quello di rispettare le regole, senza cercare scorciatoie o soluzioni per anticipare i tempi. Sono sicuro che questo Spalletti lo sa bene, è il caso che lo capiscano (e accettino) anche i tifosi dell’Inter.