Vicente De Paula Neto: l’addio del calcio giocato del brasiliano dopo 14 anni in Cina

Domenica 25 settembre, di fronte il pubblico di Urumqi, ha dato l’addio al calcio giocato il brasiliano Vicente De Paula Neto (Vicente), dopo 14 anni consecutivi trascorsi nel campionato cinese. Il difensore brasiliano classe 1979 dal 2013 militava con il club di China League One, lo Xinjiang Tianshan, ma un brutto infortunio negli scorsi turni lo ha costretto ai box e nello scorso weekend è giunto l’annuncio ufficiale che era oramai nell’aria. Vicente ha assistito alla sconfitta del suo Xinjiang per 3-1 contro il Meizhou Hakka e alla fine della partita ha salutato il pubblico presente allo stadio in sedia a rotelle.

Vicente meritava un finale di stagione ben più glorioso, con un giro di campo trionfale, magari in occasione di una vittoria. Della carriera del difensore originario della città di Salvador sappiamo ben poco ai tempi della militanza in Brasile: Vicente ha esordito nel professionismo nel 2002 con la maglia del Flamengo, per poi essere ceduto in prestito al Caxias FC, club di Joinville militante nel Campeonato Catarinense con il quale Vicente si piazza al secondo posto nella stagione 2003. L’anno successivo arriva la chiamata della Cina, del club Wuhan Guanggu (il quale è stato rifondato con il nome di Wuhan Zall, il club che era allenato da Ciro Ferrara lo scorso anno).

La Cina all’epoca aveva conquistato da poco la qualificazione alla prima coppa del mondo e la nazionale proprio nel 2004 conquistava l’argento in Coppa d’Asia perdendo la finale per 3-1 a Pechino contro il Giappone. Il campionato non annoverava ancora i grandi nomi di oggi e in quegli anni stavano emergendo i primi inquietanti dettagli relativi allo scandalo combine. Il Wuhan militava nella League One cinese e all’arrivo di Vicente il club vinse il campionato per conquistare la promozione. Alla prima stagione in Chinese Super League il Wuhan conquistò il quinto posto sfiorando la promozione in AFC Champions League, ma sopratutto sollevò al cielo la Chinese Super League Cup battendo per 3-1 lo Shenzhen FC. In due anni Vicente ha messo insieme 49 presenze e segnato la bellezza di 19 reti, ma al tempo non giocava come centrale difensivo, bensì come attaccante.

 

 

Nel 2006 arrivò la chiamata del Shanghai International (oggi il club si situa a Pechino e milita in League One portando il nome di Beijing Renhe). Le prestazioni di Vicente avevano attratto le attenzioni di un top club cinese e le aspettative furono rispettate: 24 presenze e 11 reti, ma il club concluse il campionato solamente al nono posto. L’esperienza a Shanghai durò per un solo anno e Vicente tornò a vestire  la maglia del Wuhan nella stagione 2007 perdendo però la vena realizzativa: solo quattro centri in tutto il campionato concluso al settimo posto.

Nel frattempo lo Shanghai International si era trasferito nella città settentrionale di Xi’an, l’antica capitale cinese, la nuova casa del brasiliano. Con il nuovo Shaanxi Changban, Vicente trovò spesso la via del gol arretrando gradualmente la sua posizione in campo, quattordici centri in due stagioni, sospinto da quella che era una delle migliori tifoserie di Cina, con un affluenza media allo stadio da 24mila persone battuta solo dallo Shandong Luneng.

 

Era giunto il momento di tentare un altro salto di qualità per Vicente e nel 2009 giunse la chiamata dello Shanghai Shenhua, squadra che aspirava al titolo nazionale. La stagione per i Blue Devils si concluse con un soddisfacente terzo posto, ma a quindici punti di distacco dallo Shandong Luneng campione di CIna. Non furono soddisfacenti le prestazioni di Vicente, condizionate anche dagli infortuni, segnò solo tre reti.

La seconda esperienza a Shanghai durò un solo anno, era tempo di fare ritorno a Wuhan, questa volta con la maglia del Zall FC, sorto dalle ceneri del Guanggu FC. Il Wuhan Zall la stagione precedente aveva guadagnato il secondo posto in China League Two e conquistato dunque la promozione in League One. Vicente scese di categoria pur di tornare a Wuhan e disputò due stagioni di buon livello siglando ben 18 gol, ma purtroppo per lui le prestazioni del resto della squadra non erano altrettanto buone e entrambi i campionati si conclusero lontani dalle posizioni di vertice.

 

Dopo ben nove anni in Cina, nel 2013 Vicente effettuò il suo ultimo trasferimento accasandosi all’Hubei Huaker, situato nella solita Wuhan. Vicente in tale stagione disputata sempre in League One completò la propria trasformazione a difensore centrale, ma i risultati non furono certamente dei migliori: tredicesimo posto e salvezza raggiunta per il rotto della cuffia. L’Hubei Huaker è stato l’ultimo club di Vicente, ma non l’ultimo trasferimento, perchè nel 2014 il team migra nella provincia nord occidentale dello Xinjiang.

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Lo Xinjiang è una delle quattro province autonome della Cina, dove l’etnia preponderante è quella islamica degli uiguri, quindi parliamo di un sistema culturale e di un ambiente che nulla hanno a che fare con la Cina costiera, ed è proprio da queste vaste terre e ampi deserti che potrebbe nascere il campione che tanto attende la Cina. Ad Urumqi, capitale della provincia dello Xinjiang, Vicente ha concluso la propria carriera, militando sempre in League One, in posizioni di metà classifica, ben lontano dalla retrocessione e al contempo senza ambizioni di promozione. Quello dello Xinjiang è un contesto ancora statico, ma pronto ad esplodere, non gode nemmeno troppo delle simpatie del pubblico uiguro, che non si identifica in un club che proviene dalla Cina centrale, quella Han. Ma nonostante il poco seguito, Vicente è sempre stato considerato un idolo dal pubblico e l’omaggio per la fine della sua carriera è stato il migliore possibile.

 

Non sono stati i vari Dariò Conca, Elkeson, o i più resenti Oscar e Hulk i pionieri del calcio cinese, Vicente viene molto prima di tutti quanti e nonostante non sia stato protagonista di una carriera eccelsa è da considerarsi a tutti gli effetti un vero e proprio patrimonio del calcio cinese, simbolo di una grande integrazione, che ci auguriamo di rivedere quanto più presto all’opera per contribuire allo sviluppo dell’intero movimento.

Sui progetti futuri, in un’intervista rilasciata a people.cn Vicente ha dichiarato: “Non posso essere un allenatore, a causa del mio carattere troppo mite. Il mio obiettivo ora è quello di fare l’assistente, molti miei amici cinesi sono diventati allenatori e voglio aiutarli”.

 

Fonti

http://en.people.cn/n3/2017/0208/c90000-9175487.html

http://thechinesenews.net/Sports-News/23291.html

https://www.theguardian.com/world/2016/apr/22/china-recruits-brazilian-players-aims-footballing-superpower