L’influenza politica ed economica della Cina sulla Fifa: Vivo nuovo ricchissimo sponsor

L’influenza della Cina si fa sempre più grande all’interno della FIFA, nella giornata di ieri la società Vivo ha firmato un contratto di sponsorizzazione da 450 milioni di dollari con il massimo organizmo governativo del calcio mondiale.

Vivo è una società produttrice di smartphone, accessori e servizi online. Nata nel 2009 nel sud della Cina si è espansa velocemente ed è presente in oltre 100 paesi nel mondo, solitamente in ambito di sponsor è molto attiva nel mercato dell’NBA essendo official mobile partner della massima competizione cestistica al mondo con Stephen Curry uomo immagine

La Fifa agisce e delibera con soldi cinesi, dato che sono oramai quattro gli sponsor più importanti provenienti dalla Repubblica Popolare. Oltre a Vivo, vi sono anche i grandi colossi di Dalian Wanda, Alibaba e Yingli Solar.

Il gruppo Wanda di Wang Jianlin è proprietario di Infront e del 20% dell’Atletico Madrid, Alibaba detiene il 40% del guangzhou Evergrande e recentemente sta spingendo tantissimo in patria per lo sviluppo dell’industria degli elettroni games. La Yingli Solar, proveniente dalla provincia dell’Hebei è partner commerciale del Bayern Monaco e ha preso parte alla progettazione degli stadi a Rio 2014.

La strategia cinese è quella di poter influenzare con gli sponsor la Fifa, che ha visto fuggire i principali partner commerciali dopo il 2015 a causa dello scandalo che ha travolto l’impero Blatter, di modo che venga esaudita la volontà del Partito Comunista e di Xi Jinping, di poter ospitare un mondiale (2030?) in Cina.

Due settimane fa, il consiglio direttivo della Fifa si è arricchito anche di una presenza cinese, ovvero il vicepresidente della Chinese Football Association, Zhang Jian. Oltre al tanto acclamato obiettivo mondiale, la presenza di un forte componente della federazione all’interno della Fifa ha anche lo scopo di garantire un’immunità totale da sanzioni e squalifiche che per legge sarebbero dovute scaturire nei confronti del calcio cinese.

E’ infatti noto che l’ingerenza governativa negli affari federali è sanzionabile dalla Fifa con la squalifica delle nazionali e dei club da tutte le competizioni internazionali, come nel caso di Indonesia e Kuwait. I recenti provvedimenti che hanno provocato un terremoto all’interno della Chinese Super League, come le restrizioni sugli stranieri e la regola sugli U23, oltre ai provvedimenti annunciati settimana scorsa (leggi qui), non vengono dalla federazione, ma dalla General Sports Administration, anche se, almeno sulla carta, le due parti hanno annunciato la scissione lo scorso gennaio, di fatto mai avvenuta.