Da Milano a Nanchino, il 2017 sportivo di Suning è un disastro

Tra i numeri impressionanti di Suning, vi sono alcuni che colpiscono però in negativo e riguardano i risultati sportivi delle due squadre di proprietà del colosso cinese: Jiangsu e Inter. Situazione,questa, che mette in forte dubbio la capacità di gestione di un club da parte della dirigenza cinese.

I motivi che hanno portato Suning ad investire nel mondo del calcio sono stati principalmente due: il numero di spettatori di questo sport, che, potrebbe far crescere a sua volta quello dei potenziali consumatori, e, quindi, lo sviluppo del brand anche in europa.

Altrettanto interessanti  sono gli obiettivi sportivi delle due società controllate: la vittoria di campionato e Champions asiatica nei prossimi 5 anni, per quanto riguarda lo Jiangsu, e, per l’Inter, invece, ritornare in vetta alla Serie A e sul tetto d’Europa.

Ma negli ultimi mesi ci sono più dubbi che certezze. Le preoccupazioni relative alle prestazioni sportive delle due compagini oscurano le speranze dei tifose costruite intorno alla potenza economica di Suning.

JIANGSU: STAGIONE CONTROVERSA

L’avvento di Suning aveva fatto ben sperare. Secondo posto in campionato e vittoria della coppa sfuggita solo nell’atto finale, a cui si aggiungono grandi investimenti sul mercato, su tutti Alex Texeira per 50 milioni dallo Shakhtar e Ramires dal Chelsea per 28 milioni.

Ma dopo l’ultima finestra di mercato in cui non è stato fatto praticamente nulla la situazione è cambiata. È uscito sconfitto contro il Guangzhou Evergrande nella supercoppa di Cina ed è attualmente all’ultimo posto nella Chinese Super Leaghe dopo 8 giornate, con 4 punti e 0 vittorie. Sulla panchina si sono succeduti 3 allenatori: prima Petrescu, poi Tang Jing e infine Choi Yong, la cui panchina traballa ma salvo, per ora,  grazie al buon cammino della squadra nella Champions asiatica.

Le grandi ambizioni della società sono state ribadite da Sabatini, nuovo coordinatore tecnico del Suning Sports Group: ‘’Sia Inter che Jiangsu devono imporsi nel calcio mondiale.’’
Ma sarà necessario risollevare le sorti della stagioni. Zhang Jindong è già intervenuto chiedendo ai giocatori di assumersi le proprie responsabilità. Ora tocca a loro dimostrare di essere non solo una squadra unita ma anche una famiglia, così come definita dal proprietario di Suning.

INTER: SI CHIUDE IN DECLINO

Prima Mancini, poi De Boer, Vecchi, Pioli e poi, nuovamente, Vecchi. Cambi di panchina che hanno evidenziato l’inesperienza cinese, che non fanno altro che liberare dalle proprie responsabilità i giocatori, veri colpevoli del declino stagionale. Un errore dopo l’altro, quelli della dirigenza cinese, in termini di tempo, di idee e di progetti (se ce ne sono veramente).

Sia durante la gestione de Boer sia in quella di Pioli, tutti i match importanti sono stati falliti, e ciò non ha permesso di raggiungere l’obiettivo stagionale (la qualificazione in Champions) e di rendere molto difficile persino quella in Europa League. Infatti la classifica parla chiaro: settimo posto, 13 sconfitte,  ben 5 nelle ultime 7 giornate.

Questi cambi di panchina non hanno dimostrato di poter cambiare le sorti dell’Inter, costruita male fin dal primo giorno. La potenza economica di Suning è indiscutibile, ma gli acquisti fatti non sono riusciti ad esprimersi al meglio. Perché? Può dipendere dal fatto che sono stati acquistati per un certo tipo di gioco (Mancini prima e De Boer poi) ma poi si sono dovuti confrontare con un altro (dopo l’arrivo di Pioli). O può dipendere dalla mancanza di coesione nello spogliatoio, di uomini-spogliatoio e di personalità forti che nei momenti di difficoltà si prendono le proprie responsabilità e trascinano con sé gli altri.

A tal proposito molto interessanti sono state le parole del Capitano Icardi nel post Fiorentina-Inter: ‘’Se cerco di scuotere i compagni? Provo a parlare e a dare consigli, ma ci sono quelli che ascoltano e quelli a cui non interessa farlo.’’ Dichiarazioni che descrivono perfettamente la situazione che si sta vivendo in casa Inter.

Le qualità tecniche, la forza economica per intervenire sul mercato non mancano. Ma occorre un condottiero. Come la storia neroazzurra insegna. L’Inter ha vinto con Herrera, con Trapattoni, con Mancini, con Mourinho. Personalità forti, accentratrici, che danno tutto per i propri giocatori, ma che esigono corsa, sudore e attaccamento alla maglia. E Zhang sembra che si stia muovendo in questa direzione. Prima contattando Oriali e poi cercando di portare sulla panchina neroazzura uno tra Conte, Simeone e Spalletti. Allenatori in grado di gestire uno spogliatoio difficile e non unito.

Wēijī in cinese è composta da due sillabe, la prima significa crisi, la seconda momento cruciale, cioè quando comincia o cambia qualcosa. Questo è il momento cruciale. Adesso Suning deve dimostrare le proprie capacità di gestione.