Le guanxi di Suning: a che punto è l’impero

La parola guanxi in Cina è fondamentale ed indica una serie di relazioni e network che si estendono dalla sfera sociale all’economia, con le quali è possibile velocizzare pratiche burocratiche, ottenere informazioni importanti e soprattutto, nel caso di multinazionali come Suning del patron Zhang Jindong, allargare i propri orizzonti di mercato. Le guanxi della società di Nanchino si sono ulteriormente estese ieri, quando Suning, tramite la PPTV si è aggiudicata l’esclusiva dei diritti digitali della Bundesliga per cinque anni a partire dal 2018 per 250 milioni di euro. In questo modo Suning diventa il partner principale del campionato tedesco nel mercato televisivo cinese.

PPTV: IL MIGLIOR BROADCASTER CALCISTICO IN CINA?

Negli anni ’90 e all’inizio degli anni ‘2000, il broadcaster principale per quanto concerne il calcio era la China Central Television, CCTV, oramai superato dalle emittenti online di nuova generazione. In Cina negli ultimi anni è cresciuto notevolmente LeSports, il distaccamento sportivo di LeEco, società pechinese che opera in svariati settori, quale produzione di cellulari, auto elettriche e per l’appunto broadcaster. LeSports si era allargato dismisura, grazie anche alle alleanze strategiche con Alibaba, Infront e MP&Silva, ma nell’ultimo anno si è andati incontro a una contrazione. LeEco non è stato in grado di consolidare le proprie conquiste, e nel dicembre 2016 si è visto oscurare il Boxing Day di Premier League per ritardi nei pagamenti e un mese dopo è stato costretto a rinunciare ai diritti della Chinese Super League, passati in mano alla PPTV della Suning Commerce Group.

Suning detiene la maggioranza delle quote sulla PPTV tramite la controllata Culture Investment Management. Il broadcaster online ad oggi trasmette in esclusiva in digitale la Liga Spagnola e la Chinese Super League, inoltre detiene anche i diritti della Bundesliga (assieme a Sina e LeSports), della AFC Champions League e della Uefa Champions League. Nel 2018 la PPTV diventerà l’emittente principale in Cina per quanto concerne il calcio, dato che si è aggiudicata l’esclusiva sulla Bundesliga, come detto a inizio articolo, ma soprattutto i diritti sulla Premier League per 600 milioni di euro. Suning sarà così uno dei maggiori finanziatori del calcio inglese, nonché il campionato più seguito e trasmesso in Cina.

Da questa breve analisi sull’espansione nel mercato dei diritti Tv di Suning, possiamo notare che la società di Nanchino ha allacciato rapporti dunque con Spagna (nella quale è anche sponsor del Barcellona), Germania e Inghilterra, a cui si aggiunge naturalmente l’Italia date le quote di maggioranza nell’Inter.

Suning Commerce Group è un colosso con un fatturato da 40 miliardi di dollari, che ha nel proprio core business la vendita di elettrodomestici ad ampio consumo, con oltre 1600 negozi fra Cina, Hong Kong e Giappone. Fra le altre attività, tramite le sue controllate, Suning opera anche nel settore della telefonia mobile e nel Real Estate, ma per ora, rimane circoscritta nel contesto asiatico. L’espansione calcistica ha dunque l’obiettivo di sbloccare i rapporti con i territori europei sopra citati, e far si che il marchio e i prodotti Suning possano arrivare anche ai consumatori spagnoli, italiani o tedeschi.

SUNING SPORT

Prima del 2016, Suning era solamente sponsor della squadra di Nanchino, poi è giunta l’acquisizione di questa. La già citata Suning Cultural Investment Management ha sede in Cina, controlla la Suning Cultural International Limited, situata ad Hong Kong, che detiene il capitale azionario della Suning Sport (sempre domiciliata nell’ex colonia britannica). Il distaccamento sportivo detiene il controllo delle rappresentative Jiangsu Suning, sia maschile che femminile, che le quote di maggioranza dell’Inter (70%).

Gli investimenti nel mercato sia per lo Jiangsu, che per i nerazzurri di Milano sono stati faraonici e per la maggior parte, sono stati affidati ad una vecchia volpe quale l’iraniano Kia Joorabchian, noto anche come l’agente di Tevez. In questo anno e mezzo di Suning. Kia è stato coinvolto in prima persona nelle trattative che hanno riguardato i trasferimenti di Teixeira, Ramires e Joao Alves verso Nanchino (per un totale di 85 milioni di euro) e di Joao Mario e Gabriel Barbosa a Milano (per 75 milioni di euro).

Un trasferimento che ha fatto molto discutere è il passaggio del difensore australiano Trent Sainsbury dallo Jiangsu all’Inter, con la formula del prestito. Un passaggio che ha alimentato la questione sul conflitto di interessi nel mondo del calcio. Il prof Simon Chadwick, in un’intervista rilasciata a Blog Calcio Cina, ha dichiarato a tal proposito: Quello che in sostanza Suning sta cercando di fare, è controllare il venditore, il compratore e persino l’intermediatore. Credo che questo non abbia precedenti nel mondo del calcio.”

Nonostante la mancata acquisizione della Stellar Group, Suning ha in Kia Joorabchian il proprio procuratore di riferimento, nonché ponte per conquistare nuovi lidi ed arrivare fino al Chelsea. Sin da quando Zhang Jindong è diventato proprietario dell’Inter, è subito stata palesata l’intenzione di acquistare un club in Portogallo e uno in Belgio. Si è parlato di club satellite per far crescere i talenti nerazzurri, ma tale lettura da parte dei media italiani è completamente errata, dato che i campionati di Belgio e Portogallo non hanno limiti di sorta per quanto concerne il tesseramento sugli extracomunitari e quindi è lecito aspettarsi mandate di calciatori cinesi verso i due club target: il Gil Vicente e il Mouscron.

Proprio nell’eventuale acquisizione del club belga entrerebbe in gioco Kia Joorabchian, dato che il Mouscron è di proprietà del fondo maltese Latimer International Limited, di Pini Zahavi, agente israeliano mentore di Kia e a stretto contatto con Roman Abramovich dai tempi dell’acquisizione del Chelsea, tanto che anche l’oligarca russo è coinvolto nell’affare che riguarda il piccolo Mouscron.

INTER SUNING

Nel 2016, i centri di allenamento della Pinetina ha cambiato totalmente pelle, divenendo il Suning Training Center, in un’operazione di sponsorizzazione da 15 milioni di euro. La scritta Suning è ovunque come si evidenzia dalla foto soprastante, associata al simbolo dell’Inter.

Grazie all’acquisizione del 70% dei nerazzurri, Suning è passata dall’essere completamente sconosciuta in Italia a diventare un brand sulla bocca di tutti, e che presto potremo consumare. Come sottolineato anche in una precedente inchiesta sul Qatar, si tratta del branding di un’azienda attraverso il calcio, lo sport più popolare al mondo.

Quando l’impero di Zhang Jindong si estenderà ulteriormente, tornando alle foto della Pinetina, la domanda più ovvia, è se il logo dei nero azzurri verrà prima associato alla Suning Commerce Group, e solo successivamente all’Inter.

SUNING-ALIBABA

Nel 2016, alle prime battute della telenovela sul Milan, si mormorava di un interesse di Alibaba nei confronti dei rossoneri, ma la notizia fu prontamente smentita dallo stesso Jack Ma, leader mondiale dell’e-commerce e uno dei massimi esponenti dell’espansione sportiva della Cina tramite il distaccamento AliSport: dal calcio (detiene il 40% del Guangzhou Evergrande), al badminton, al rugby, agli eGames… AliSport è ovunque.

Nel dicembre 2015 Zhang Jindong e Alibaba hanno stipulato una partnership, Jack Ma ha rilevato tramite Taobao il 20% della Suning Commerce Group per $4.2 miliardi, contestualmente Suning ha investito nell’1% del gigante dell’e-commerce per $2.3 miliardi, in un’operazione diluitiva, senza la sottoscrizione di nuove azioni.

Le due parti si sono riavvicinate grazie all’Inter, dato che i nero azzurri avranno la possibilità di essere sponsorizzati da Alibaba e di aprire un e-shop sulla piattaforma TMall. Come rivelato dal responsabile di Alibaba nel Sud Europa: Credo che ci sia la possibilità di chiudere un accordo con l’Inter, anche perché Alibaba ha il 20% di Suning, la multinazionale cinese che controlla i nerazzurri. Il calcio in Cina vive un momento molto particolare ed è lo stesso governo di Pechino a spingerlo con forza. Juve, Bayern Monaco, Real Madrid e Liverpool hanno già uno store sulle nostre piattaforme e siamo in contatto con diverse altre squadre italiane”.