Sun Wen: la calciatrice del secolo

In mandarino Sun Wen significa “ragazza adorabile”, ma in campo parliamo di quella che è stata una vera ed autentica macchina da gol implacabile, che ha portato la Cina sul trono d’Asia per tutti gli anni ’90 e a sfiorare il sogno della Coppa del Mondo. Sun Wen è stata la giocatrice più importante del panorama asiatico e una delle più forti a livello mondiale, avendo vinto il prestigioso titolo di FIFA Female Player of the Century assieme alla rivale americana Michelle Akers.

I PRIMI PASSI

Il calcio femminile in Cina si è sviluppato molto tardi rispetto al resto del continente (leggi qui), ma il suo approccio in campo internazionale è stato assolutamente sorprendente, con la vittoria della Coppa d’Asia alla prima partecipazione nel 1986 ad Hong Kong, siglando 16 gol senza subirne nessuno, sconfiggendo il Giappone in finale per 2-0. Il successo fu bissato l’edizione successiva nel 1989 sempre nell’ex colonia britannica e anche in quel caso le Steel Roses (così è conosciuta la nazionale femminile cinese) furono devastanti.

Mentre la Cina sollevava al cielo la sua seconda Coppa d’Asia, nella squadra di Shanghai muoveva i suoi primi passi Sun Wen, una sedicenne minuta, alta solo un metro e sessantadue, ma in grado di sgusciare fra le difese avversarie per andare in rete. Al tempo la lega era dominata dalla rappresentativa di Pechino che ha trionfato per cinque edizioni consecutive dal 1988.

La prima chiamata in nazionale arrivò in vista dei primi mondiali femminili, che la Fifa decise di disputare in Cina, come riconoscimento al grande movimento intrapreso dalle Steel Roses. Alla manifestazione presero parte 12 squadre, ma la Cina, una delle favorite alla vittoria finale, concluse il proprio cammino ai quarti di finale, sconfitta dalla Svezia per 1-0. Già da allora Sun Wen era inamovibile nello scacchiere delle Steel Roses e disputò la sua prima partita contro la Norvegia nel girone (vicecampione mondiale quell’anno) trionfando per 4-1, mentre il primo e unico gol di quel mondiale fu siglato nel 2-2 contro la Danimarca.

I GLORIOSI ANNI ‘90

Gli anni ’90 furono quelli della generazione d’oro del calcio cinese e Sun Wen ne fu la portabandiera. In campo nazionale, dopo la dinastia pechinese giunse quella di Shanghai, con le vittorie del Championsip dal 1994 al 96. Le leghe femminili furono riformate con la nascita della Premier League, la cui prima edizione fu vinta dalla rappresentativa cantonese, ma successivamente il titolo nazionale tornò nelle mani di Sun Wen.

Le coppe d’Asia degli anni ’90 furono targate Cina, ma in campo mondiale, la bestia nera sulla quale non si è mai riusciti a prevalere è stata quella statunitense. Dopo il quarto posto nei mondiali di Svezia del 1995, con la finalina persa proprio contro gli Usa, era la volta delle prime Olimpiadi del calcio femminile che si disputarono nel 1996 ad Atlanta.

La Cina si fece strada nel girone, fronteggiando proprio gli Usa con uno 0-0 alla terza giornata. In semifinale le Steel Roses ebbero la meglio sul Brasile per 3-2, per poi ritrovarsi in finale contro la nazionale a stelle e strisce. Sun Wen siglò il suo unico gol nella manifestazione pareggiando il gol della MacMillan, ma al 68’ giunse la rete della condanna della Milbrett, che consegnò agli Stati Uniti della star Michelle Akers il primo oro nella storia del calcio femminile.

Il rematch si sarebbe disputato tre anni più tardi, ai mondiali statunitensi, nei quali le Steel Roses sbaragliarono la concorrenza, con Sun Wen che giocò la sua miglior manifestazione, aggiudicandosi il titolo di capocannoniere (7 reti siglate) e il pallone d’oro, ma solo un altro argento per quanto riguarda il piazzamento della nazionale. L’oro rimase distante undici metri, dato che gli Usa, di fronte oltre 70.000 persone, trionfarono ai calci di rigore dopo che i tempi regolamentari e supplementari si erano conclusi sullo 0-0.

L’ESPERIENZA AMERICANA

Dopo aver vinto tutto in Cina ed in Asia, Sun Wen si trasferì in America per prendere parte alla nascente Women’s United Soccer Association con la maglia dell’Atlanta Beat, proprio nella città dove giunse seconda alle Olimpiadi del 1996. Sun Wen disputò due stagioni, compromesse però dai numerosi infortuni. In due anni mise insieme solo 33 presenza, siglando comunque sete reti. La squadra di Atlanta terminò il suo cammino in entrambe le stagioni in semifinale.

Era tempo di tornare in Cina in vista degli ultimi mondiali ai quali Sun Wen avrebbe partecipato. In un’intervista rilasciata a womenofchina, nonostante gli innumerevoli problemi fisici, Sun ha un ricordo positivo dell’esperienza americana, dato che l’ha forgiata psicologicamente.

LE ULTIME BATTUTE

Il mondiale perso del 1999, ha segnato una flessione nel movimento femminile cinese. Dopo 7 Coppe d’Asia vinte di fila, nell’edizione del 2001 disputatasi a Taiwan, le Steel Roses arrivarono terze, consegnando il trono di campione continentale alla Nord Corea. Due anni più tardi un’altra sconfitta, questa volta in finale, sempre per mano delle ragazze di Pyongyang.

Al mondiale del 2003, svoltosi sempre negli USA, la Cina non era più la squadra spumeggiante ammirata quattro anni prima, e la stessa Sun Wen, oramai trentenne, non riuscì ad incidere, con le Steel Roses che furono eliminate ai quarti di finale dal Canada.

Il ritiro dal calcio giocato avvenne nel 2005, dopo aver disputato e vinto le prime due edizioni della Chinese Women’s Super League, sempre con la maglia del Shanghai, la sua terra d’origine. L’ultima stagione fu praticamente perfetta, conclusa senza sconfitte e con un ampio margine di vantaggio sul Tianjin secondo classificato.

In definitiva, Sun Wen è stata una delle migliori calciatrici del panorama mondiale di tutti i tempi, con il picco assoluto raggiunto ai mondiali statunitensi del 99, prima dei problemi fisici che ne hanno purtroppo limitato il rendimento. Ad oggi rimane la miglior marcatrice nella storia della nazionale cinese, con ben 106 reti siglate in 152 partite disputate.