Guizhou-Calcio di Frontiera: Wen Xiatong, ‘la’ presidente dello Zhicheng FC

In questo quarto appuntamento della  rubrica Calcio di Frontiera, analizziamo il calcio nella provincia del Guizhou, partendo da Hong Kong. L’ex colonia britannica nonostante oggi non vanti grandi calciatori, ne un campionato competitivo in Asia, sta recuperando la propria vena pioneristica e proprio per questo si stanno avvertendo dei leggeri miglioramenti, con i club che nel ranking hanno superato il Vietnam e la nazionale che può tornare a disputare un Asian Cup dopo decenni di assenza.

Il grande merito del calcio targato Hong Kong  è stato quello di aver portato alla ribalta giovani ragazze, l’allenatrice campione in carica della HK Premier League con l’Eastern, Chan Yuen Ting, e la presidente del club di Chinese Super League Guizhou Zhicheng FC, la giovane ventiseienne Wen Xiaoting, con la quale ci dirigiamo verso la frontiera cinese.

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IL GUIZHOU

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Il Guizhou è una provincia sud occidentale della Cina, che confina con lo Yunnan (che abbiamo già trattato) e il Guangxi. La popolazione è da 34 milioni di abitanti e convivono varie minoranze etniche. Oltre agli Han, che rappresentano comunque la maggioranza del Guizhou, la minoranza più consistente (12%) è quella Miao, che contano 3 milioni di persone in tutto il sudest della Cina e un milione in Vietnam, con comunità consistenti anche nel Laos e in Thailandia. Il termine Miao era utilizzato dalle prime dinastie cinesi per identificare tutte quelle popolazioni non Han nel sud della Cina, ma stando alle leggende, le origini di tale etnia sono ben lontane dal Guizhou e si collocano in Siberia.

La capitale provinciale è Guiyang, una città da 4.5 milioni di abitanti che si situa ad oltre 1000 metri di altitudine. Fatta eccezione per Guiyang, la provincia è fra le più sottosviluppate della Cina, con oltre metà della popolazione che vive nelle zone rurale, con un settore terziario molto poco sviluppato. I settori industriali che vanno per la maggiore sono la produzione di tabacco e di energia elettrica (in tal senso è il maggior esportatore di energia verso il Guangdong) e il food&beverage, infatti è proprio qui che nasce il celebre alcolico Moutai, considerato il quinto brand di lusso in Cina. Nonostante tutto, se siete alla ricerca di paesaggi suggestivi e tradizione il Guizhou può fare al caso vostro, meno se siete alla ricerca di opportunità di business e grandi investimenti.

Fatta eccezione per i club professionistici, anche il settore calcistico è molto poco sviluppato come infrastrutture e non sono stati rilevati investimenti da parte di club o federazioni esteri al contrario della vicina e prolifico Yunnan. Nonostante tutto vi è un club che è stato appena promosso in Chinese Super League, ovvero il Guizhou Zhicheng.

CAMBIARE SQUADRA PER LA QUALE TIFARE

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In principio la prima squadra di Guiyang non era assolutamente lo Zhicheng FC, bensì il Guizhou Renhe, che ora si trova a Pechino. Sulla squadra nomade ho già ampliamente parlato sul report del mio viaggio in Cina avendo assistito a due partite al Fengtai Stadium. Il club nasce nel 1995 a Shanghai con il nome di International, per poi migrare, per interessi relativi a cambi societari o di business dell’azienda proprietaria, prima a Xi’an, a nord, e successivamente nel Guizhou, in seguito all’acquisto da parte del Renhe Group, per intenderci, gli stessi proprietari dell’Hull City.

Il trasferimento avviene nel 2012 e il Guizhou Renhe diventa uno dei club più celebri, con due quarti posti, una vittoria in Coppa di Cina nel 2013, e la stagione successiva in Supercoppa ai danni del Guangzhou Evergrande. Il club partecipa anche a due edizioni della AFC Champions League, senza però mai andare oltre alla fase a gironi. Nel 2015 avviene una tragica, quanto inaspettata retrocessione che destabilizza l’intero ambiente. Oltre al danno la beffa per i tifosi, che vedono la propria squadra migrare per Pechino, dato che il Renhe Group ha deciso di investire nella costruzione di centro commerciali proprio nella capitale.

Fortunatamente la riforma statale sul calcio, a partire dal 2016, proibisce ai club di cambiare ulteriormente città, dato che questo mutamento non genera stabilità nell’intera industria del calcio cinese. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, con il Beijing Renhe che alla sua prima stagione pechinese ha giocato di fronte un pubblico che superava a malapena le 2.000 unità in uno stadio da oltre 30.000 posti, quale il Fengtai.

QUELLO CHE DOVEVA ESSERE UN DERBY

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Nel 2016, per la prima volta nella storia, si sono fronteggiati Beijing Renhe e Guizhou Zhicheng in China League One, in quello che fino ad un anno prima, sarebbe stato considerato un derby. Il club è sempre stato localizzato a Guiyang ed è stato fonato nel 1992 come club dilettantistico, per poi passare al professionismo nel 2005, con l’acquisizione da parte dello Sport Bureau provinciale e del Zhicheng Enterprise Group Investment Co., Ltd, società di Hong Kong (come la Renhe Group), che ha nel proprio core business il Real Estate.

Si tratta di un club di una dimensione molto piccola, che ottiene la promozione in China League Two solo nel 2008, per giungere in League One solo nel 2011. Due retrocessioni e la risalita nel 2015 con una salvezza guadagnata in extremis e un campionato concluso al 13mo posto. Proprio per questo, a inizio della China League One 2016, che vedeva come ultra favorito il Tianjin Quanjian di Vanderlai Luxemburgo, e successivamente di Fabio Cannavaro, il Guizhou Zhicheng di Li Bing appariva come una squadra materasso.

Se il 2016 in Europa è stato l’anno del Leicester, in Cina proprio per queste ragioni è spiccato il Guizhou Zhicheng come favola. Li Bing è stato un ex giocatore della nazionale negli anni ’90, con 67 presenze e 19 gol. Dal 2010 al 2014 è stato prima assistente e poi allenatore della nazionale cinese U19, per poi prendere la via, nuovamente come assistente al Guangzhou R&F. Se in campo Li Bing, con le maglie di Liaoning, Guangdong e Sichuan era abituato alle luci della ribalta,  la sua carriera da allenatore era stata caratterizzata da ruoli marginali.

A Guizhou si è giocato Zhicheng contro Renhe alla 27ma giornata, un una partita decisiva per gli uomini di Li Bing per ottenere la promozione. Si è disputata la partita in un clima surreale, con gli ex tifosi del Guizhou Renhe passati sotto la bandiera dello Zhicheng che hanno contestato per tutta la partita quella che era la loro squadra. La vendetta è stata servita da due gol del brasiliano Mazola, che ha rimontato la rete nel primo tempo del Renhe.

Alla 29ma giornata un ‘altra importantissima vittoria, sempre per 2-1 contro il Tianjin Quanjian di Cannavaro, sempre in rimonta, in un clima rovente. La partita è stata decisa all’89’ da un colpo di testa dal difensore Festus Baise (Hong Kong) e al triplice fischio, i tifosi si sono riversati in campo per festeggiare assieme alla propria squadra.

LA SCALATA GUIDATA DA UNA DONNA

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L’obiettivo del Guizhou Zhicheng in questo 2017 sarà quello di ottenere la salvezza. La squadra si sta lentamente costruendo sotto le direttive di Wen Xiaoting, la figlia del presidente della Zhicheng Enterprise Group Investment. E’ stata nominata come la “boss più bella nel mondo del calcio”, ma non dobbiamo commettere l’errore di giudicare la sua nomina di presidente come un capriccio. Il calcio asiatico è sempre stato molto recettivo con gentil sesso e la figura sociale della donna in Cina è di primaria importanza, tanto che, lo scorso anno, nella classifica stilata da Fortune delle 50 donne più potenti del mondo ben 14 erano cinesi.

A soli 26anni, Wen Xiaoting si è formata in Inghilterra, dove ha studiato moda, ha aperto un personale fashion store ed è la presidente di un club della Chinese Super League. “Tutto quanto è pazienza– ha dichiarato in una intervista rilasciata prima della penultima partita contro il Tianjin Quanjian di Cannavaro– specialmente nello sport, dove conta la perseveranza. Perdere o vincere non è importante, la cosa che più importa è il processo, il progresso intrapreso dalla squadra per giungere alla promozione. Quest’anno ci siamo messi nell’ottica di giocare ogni singola partita fino alla fine e se continuiamo con questa mentalità il prossimo anno potremo ottenere dei risultati ancora migliori. Eravamo una squadra che doveva essere condannata alla retrocessione, ma alla fine i ritroviamo a lottare per la promozione, perché siamo un gruppo compatto, una famiglia, grazie anche al supporto del nostro pubblico.”

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Una promozione che è costata qualcosa come 8.8milioni di yuan, ovvero il premio messo in palio da Wen Xiaoting per squadra e dirigenza. Sicuramente il premio quest’anno potrebbe essere più alto dati i maggiori ricavi (soprattutto per quanto concerne main sponsor e diritti TV della Chinese Super League), ma l’obiettivo sarà totalmente differente. Il Guizhou Zhicheng non è la neopromossa miliardaria come l’Hebei Fortune lo scorso anno o il Tianjin Quanjian di Cannavaro. Sono stati investiti soldi per rinnovare il parco stranieri con gli addii di due pilastri come Mazola e Iban Cuadrado, ma realisticamente, per la provincia  Guizhou, ottenere la salvezza quest’anno sarebbe davvero un gran bel risultato, per poi ricostruire un futuro ad alti livelli, ma con un’altra bandiera.