L’espansione di Suning verso Belgio e Portogallo: l’ombra delle TPO e l’approdo di calciatori cinesi

Il colosso Suning non si pone limiti. Come annunciato mesi fa, la società di Nanchino è molto vicina all’acquisizione di due club satelliti per l’Inter, ovvero il belga Mouscron -Jupiler Pro League, la massima divisione belga- e il portoghese Gil Vicente che milita nella Ledman Liga Pro, ovvero la B portoghese.

Nei giorni scorsi si è paragonato erroneamente l’espansione di Suning a quella del City Football Group, il fondo emiro che controlla le squadre “citizens” di Manchester, New York, Melbourne e Yokhoama. Le quattro città appena citate sono punti cardine delle rispettive nazioni, con le squadre che militano nella massima divisione, una mossa dunque azzeccata per l’espansione del brand City in punti focali del mondo.

L’espansione di Suning invece avviene nell’estrema periferia del calcio europeo, con un bacino d’utenza estremamente ridotto, per cui il confronto non può stare assolutamente in piedi. Due sono i punti fondamentali per capire il significato di queste operazioni, il primo riguarda il fatto che entrambi i campionati non hanno limiti sul numero di stranieri tesserabili, il che aprirebbe all’approdo di vari calciatori cinesi; il secondo riguarda le profonde relazioni che uniscono i soggetti che gravitano intorno attorno a questi club, con le Third Party Ownership sullo sfondo. Per cui, la storia dei club satellite acquistati appositamente per l’Inter inizia a traballare.

KIA JOORABCHIAN E I SUOI COMPAGNI DI MERENDE

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Peter Kenyon ai tempi del Chelsea

Oramai è chiaro che la figura del direttore sportivo in molti club è affidata ai procuratori. Nel caso dello Jiangsu Suning e dell’Inter a Kia Joorabchian, l’agente di Tevez per intenderci, quello che nel corso della sua carriera ai tempi del Corinthians ha visto pendere sulla sua testa un mandato di cattura internazionale diramato dall’Interpool.

Il recente acquisto dell’Inter da tenere ben in considerazione non è il talentuoso Gagliardini, bensì Peter Kenyon, inglese classe 1954 che andrà a ricoprire un ruolo dirigenziale fra i nerazzurri, e vanta una notevole esperienza dati i trascorsi al Manchester United, al Chelsea e all’Atletico Madrid. Come ha sottolineato Pippo Russo nel suo editoriale su calciomercato.com, l’approdo di Kenyon è stato consigliato da Kia, in quanto: Al Chelsea egli (Peter) riesca a ampliare una rete d’amicizie e relazioni influenti, iniziata a tessere durante gli anni di Old Trafford. Pini Zahavi era già un caro amico dei tempi di Manchester. E a Stamford Bridge il signor Peter ha possibilità di stringere legami con l’emergente Jorge Mendes e con un altro rampante tirato su da Zahavi: l’anglo-iraniano Kia Joorabchian.”

Inoltre, sempre stando a Pippo Russo, la stella Joao Mario, acquistato per 40 milioni di euro è un assistito di Kia Joorabchian, ma non solo. Di quei 40 milioni solo 32 sono finiti nelle casse dello Sporting, in quanto il 20% dei suoi diritti economici apparteneva alla Quality Football Ireland, di cui sia Kenyon che Mendes sono consulenti. Una bella scorpacciata in amicizia, ma non è finita qui, perché all’appello manca Pini Zahavi, che fino ad ora abbiamo solamente citato. Ed è proprio l’agente israeliano a portarci diretti in Belgio al Mouscron.

IL MOUSCRON DI ZAHAVI, L’AMICO DI KIA JOORABCHIAN

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Pini Zahavi

Quella di Pini Zahavi è stata una figura centrale nell’acquisizione del Chelsea da parte di Roman Abramovich, e i due sono rimasti sempre in forte contatto, tanto che nel 2015 hanno acquistato il 90% del club belga Mouscron, che ora latita in fondo alla classifica della Jupiler Pro League.

L’operazione si è concretizzata per 8,5 milioni di euro, salvando così il club da un debito stritolante, ma le transazioni non sono finite qui. Il regolamento della Fifa proibisce agli agenti di essere proprietari di un club, per cui Zahavi ha venduto poi per 10 milioni alla Latimer International Limited, un fondo di investimento maltese. Un’operazione per fare una plusvalenza di un milione e mezzo? Assolutamente no, dato che il fondo di Malta è controllato dallo stesso Zahavi.

La particolarità, è che la Latimer poco prima dell’acquisizione del Mouscron aveva un capitale di soli 1200 euro, e subito dopo ne ha immessi 2.5 milioni nelle casse del club, generando molteplici interrogativi sulla provenienza di quei soldi da parte della stampa belga. Ma questi sono i miracoli dei paradisi fiscali. L’intera operazione infatti è stata definita come “smokescreen”, che letteralmente si traduce come schermo di fumo, utilizzato per nascondere qualcosa di non troppo lecito, come appunto l’ombra delle TPO.

IL GIL VICENTE E LA SERIE B SINO-PORTOGHESE

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Anche il Gil Vicente, così come il Mouscron è un club estremamente periferico e con la sua acquisizione sarebbe totalmente inutile un’operazione di branding.

La particolarità del calcio portoghese sono due: una terra estremamente florida per gli affari collegati alle TPO e suoi saldissimi rapporti con il calcio cinese, in particolar modo per quanto concerne la Ledman League, ovvero la Serie B portoghese.

Cina e Portogallo hanno iniziato a intrattenere rapporto calcistici all’inizio di questo decennio, con la transazione dei primi calciatori provenienti da oriente (Zhang Chengdong e Yu Dabao) e l’approdo nel 2012 in Portogallo di una selezione di giovani calciatori cinesi. All’inizio del 2016 la Ledman Optoeletric, una società cinese, è diventata main partner del campionato di seconda divisione portoghese per 4.2 milioni di euro a stagione, che equivalgono agli ultimi 15 anni di sponsorizzazione.

Un incremento incredibile, che però poneva alcune costrizioni che sono state successivamente respinte: la volontà della Ledman era quella di far si che le prime dieci squadre della stagione 2015/2016 tesserassero un calciatore cinese a testa e un totale di tre assistenti allenatori fra tutte le squadre.

Nonostante tutto nella Ledman liga Pro militano attualmente cinque calciatori cinesi, di cui tre nel club CD Cova Piedade, ma nessuno di questi ha visto molto il campo. L’unico utilizzato regolarmente è Shihao Wei, 21 anni, nel ruolo di ala sinistra ha collezionato 13 presenze e messo a segno una rete per il Leixoes. A questi si devono aggiungere due calciatori che sono stati recentemente ceduti dal Gondomar in direzione Tianjin Teda.

Quale sarà dunque il destino del Mouscron e del Gil Vicente? Magari entrambi accoglieranno fra le proprie fila giovani atleti dell’Inter, ma più probabilmente potranno essere cinesi, dato che entrambi i campionati non pongono limiti sul numero di calciatori stranieri tesserabili. Il grande interrogativo riguarda invece il ruolo dei vari Peter Kenyon, Kia e Pini Zahavi, e che sia il Mouscron, che il Gil Vicente, saranno smokescreen club con le TPO pericolosamente in agguato.