Gagliardini-Inter: quando la proprietà cinese paga di più

Il più grande colpo di mercato in uscita degli ultimi anni in Serie A è in dirittura d’arrivo. L’Atalanta è pronta ad incassare una cifra monstre per Roberto Gagliardini, centrocampista ventiduenne esploso quest’anno sotto la gestione Gasperini. La proprietà cinese dell’Inter verserà nelle casse dei bergamaschi intorno ai due milioni di euro per il prestito onerono e altri venticinque per il riscatto, una cifra altissima per le abitudini degli ultimi anni del calcio italiano e, soprattutto, per il reale valore del giocatore. Senza nulla togliere al centrocampista atalantino infatti, non si può non notare come l’Inter stia investendo un’ingente somma di denaro su un ragazzo pressoché sconosciuto al grande pubblico e, cosa più importante, che ancora non ha dimostrato in pieno tutto il suo valore.

Ma andiamo con ordine e cerchiamo di motivare le nostre parole. Il portale Transfermarket valuta Gagliardini 8 milioni di euro, una cifra che può sembrare giusta soprattutto in relazione alla sua carriera. Il centrocampista italiano infatti ha giocato appena 14 partite in Serie A e ha collezionato solo 2 presenze con la Nazionale Under 21. Inoltre ci sorge spontaneo fare paragoni con i prezzi pagati da altre squadre in passato per giocatori dello stesso ruolo o quasi. Nella stagione 2011 la Juve acquista Arturo Vidal dal Bayer Leverkusen per circa 11 milioni di euro, mentre la Roma ha pagato Kevin Strootman 16,5 milioni di euro. E’ comunque chiaro che ogni sessione di mercato ha le sue regole e che, non sempre ha senso fare questo tipo di paragoni. Allo stesso tempo però viene sempre più da chiederci se con quella cifra l’Inter non possa trovare un giocatore migliore di Gagliardini e se valga la pena spendere tutti quei soldi.

Inoltre ci siamo chiesti se l’Atalanta abbia alzato il tiro solo perché la proprietà dell’Inter è cinese. Una risposta non la avremo mai ma è giusto soffermarci su alcuni precedenti e su alcune leggi di mercato non scritte, che però sono in voga in altri campionati. Uno degli esempi più lampanti è quello del Manchester City. I Citizens, come tutti sanno, ha una proprietà araba che ama spendere e accontentare gli allenatori di turno. Facciamo alcuni esempi: Eliequim Mangala, difensore centrale del Porto è stato acquistato dagli inglesi per una cifra intorno ai 40 milioni di euro. E’ vero il Porto si fa strapagare i suoi gioielli e per questo ci teniamo ad andare avanti con gli esempi. Nicholas Otamendi, centrale difensivo proveniente dal Valencia, pagato 45 milioni di euro dal Manchester City. E infine (ma ce ne sarebbero molti altri) il difensore inglese Stones, passato in estate alla corte di Guardiola per la cifra record di 56,5 milioni di euro.

Il City ha disponibilità pressoché illimitate, le altre squadre lo sanno e giocano al rialzo. Stesso discorso vale anche per il Paris Saint Germain che negli ultimi anni ha speso un’infinità di soldi per rendere la propria squadra competitiva, facendo ingrassare le pance di chi è stato bravo a trattare con i parigini (vedi la Roma con la cessione di Marquinhos). Per quanto riguarda l’Inter, già sotto la guida di Thoir i nerazzurri sono stati capaci di spendere molti soldi per giocatori che poi si sono rivelati poco utili al progetto tecnico (Kondogbia su tutti).

Tornando al povero Gagliardini, fin troppo bistrattato in questo articolo, siamo certi che farà una grandissima carriera e che l’Inter abbia fatto la scelta giusta a puntare su di lui; al tempo stesso, però, sarà difficile toglierci dalla testa l’idea che l’Atalanta abbia giocato a rialzo conoscendo le reali disponibilità della proprietà cinese dell’Inter.