Dario Conca: la rivoluzione del calcio cinese

Dopo cinque gloriose stagioni è arrivato il momento di dirsi addio. Con l’arrivo di Oscar allo Shanghai Sipg, il Re Dariò Conca si vede costretto a fare le valige dato il limite degli stranieri vigente in Chinese Super League e a tornare nel calcio che lo ha reso grande, in Brasile, dove vestirà la maglia del Flamengo.

Lo stesso argentino aveva annunciato il proprio addio allo Shanghai Sipg, in una recente intervista rilasciata al sito di statistica whoscored si è sbilanciato sul proprio futuro dichiarando che sarebbe stato perfetto un suo ritorno in Argentina con la maglia del Boca. “Un sogno che si realizzerebbe”, per poi chiudere l’intervista con un chiaro addio alle Metal Eagles quando ha dichiarato: “Non conosco personalmente Villas Boas e non penso che lo farò, perché sia lui che il club hanno deciso di tagliarmi fuori dal progetto”.

Conca dovrà però aspettare prima di tornare alla Bombonera, per incantare ancora una volta il popolo brasiliano, che conquistò quando militava nella Fluminense. Il popolo carioca era così innamorato di questo fantasista argentino che addirittura inneggiava a una sua convocazione con la maglia verde oro.

Il Re del Tianhe Stadium

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Dariò Conca ha cambiato le sorti del calcio cinese. La prima volta che i giornali hanno parlato della Chinese Super League è stato nel luglio del 2011, quando Conca, a 28 anni, passa dalla Fluminense al Guangzhou Evergrande firmando un contratto da 26 milioni di euro in due anni e mezzo, il che fa di lui uno dei calciatori più pagati al mondo, più di Rooney e Ibrahimovic.

Prima con Lee Jang Soo e successivamente con Marcello Lippi, Dariò diventa il pilastro del gioco con le Tigri del Canton, agendo come trequartista in un 4-2-3-1 o da esterno di sinistra nel 4-3-3. L’argentino non è quel tipo di giocatore in grado di eseguire uno scatto fulmineo e di lasciare l’avversario sul posto, non ha una grande velocità di base, bensì è rapidissimo nel pensiero. Quando ha la palla fra i piedi la squadra va al doppio, si parla di un vero leader, in grado di trovare sempre la pennellata giusta per mandare in rete i compagni, è imprescindibile per l’economia del gioco di qualsiasi squadra.

Il Guangzhou dei sudamericani, a cui negli anni si aggiungono Elkeson, Lucas Barrios, Muriqui e Cleo, riesce ad imporsi in patria con la conquista di tre titoli nazionali e soprattutto della primissima Afc Champions League vinta in finale contro i coreani del Seoul, in una competizione, quella del 2013, nella quale Conca segna 8 reti.

Leader anche a Shanghai

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Dopo tre anni a Guangzhou, Dariò torna in Brasile e al termine della stagione con la Fluminense, nel 2015 una nuova avventura cinese, questa volta con la maglia del Shanghai Sipg, una compagine alla terza stagione in Chinese Super League, ma dalle grandi ambizioni con la nuova proprietà dell’International port Group e alle spalle un prolifico settore giovanile targato Xu Genbao

Con le Metal Eagles non sono giunti titoli per l’argentino, ma questi ha ancora dato una volta dimostrazione di essere il migliore nel proprio ruolo in campionato, certamente più decisivo di qualsiasi straniero per il cui cartellino si sono investiti milioni su milioni. L’ultima stagione è stata sfortunata, condizionata dagli innumerevoli infortuni alla coscia, che ne hanno anche compromesso la presenza in Afc Champions League.

Nonostante i vari Hulk ed Elkeson, lo Shanghai Sipg con Conca aveva tutt’altro rendimento, tanto che l’argentino ha effettuato una media di 2.6 passaggi chiave a partita, nessuno come lui nella Chinese Super League. Nelle 157 partite disputate fra Guangzhou e Sipg, Conca ha siglato ben 71 gol e servito 57 assist per i compagni.

L’erede Oscar

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Lo Shanghai Sipg ha investito 60 milioni di euro per ingaggiare Oscar, per formare un trio brasiliano fortissimo nel 2017, con Elkeson supportato dall’ex Chelsea, da Hulk  e l’immancabile Wu Lei. Sulla carta si tratta di una squadra micidiale, ma Villas Boas sarà in grado di far coesistere tutto questo talento?

Se Elkeson è una garanzia, Hulk d’altro canto si deve ancora adattare al campionato cinese e imparare un fondamentale del calcio che è quello del passaggio, dato che i suoi primi sei mesi a tratti sono stati irritanti. Il compito più difficile spetterà a Oscar, in quanto dovrà ereditare il ruolo di mente e leader della squadra, compito che non sarà assolutamente semplice.

C’è molto scetticismo sull’ingaggio del brasiliano, in particolar modo da parte di Cameron Wilson, creatore del sito wildeastfootball e assoluta autorità del calcio cinese, che ha dichiarato: “Conca è un giocatore che vale due volte Oscar”.

Certamente il rendimento dell’ex Chelsea è calato drasticamente negli ultimi tempi, e la Cina, per la sfida che pone una cultura completamente diversa dalla nostra non è propriamente il posto più semplice dal quale ripartire. Dovrà essere abile Villas Boas a entrare nella testa dei nuovi arrivati (a cui si aggiunge il difensore uzbeko Ahmedov), rimuoverli dalla condizione di superstar e prima donna, per costituire un collettivo armonico con l’ossatura cinese. Solo così si riuscirà a tentare l’assalto a un titolo.