Xinjiang-Calcio di frontiera: il grande trionfo del villaggio di Yiksak nel 1927

Il campione e la creatività si sviluppano con il così detto gioco di strada, non con uno studio scientifico e sui libri. Il ragazzo deve essere libero di esplorare le proprie capacità, proprio per questo lo Xinjiang come le terre di frontiera dello Yunnan e della Mongolia Interna possono rappresentare il futuro del calcio cinese.

Inoltre, secondo i dati forniti dallo Xinjiang Sport Bureau, i ragazzi uiguri e di origine kazaka fisicamente sono superiore agli Han, e i loro livelli di stamina e di velocità sono comparabili a quelli degli europei. Nel precedente articolo sullo Xinjiang Blog Calcio Cina vi ha parlato dello sviluppo del calcio nella Regione Autonoma, ma oggi facciamo un piccolo focus, ad Yiksak.

Nello Xinjiang si è sempre giocato a calcio, in particolar modo nel piccolo villaggio di Yiksak, nella prefettura kazaka della regione Autonoma. Qui, negli ultimi decenni dell’800, fu fondata una scuola primaria dai fratelli Yushan e Bawudong Musabayev, filantropi uomini di affari che spostarono successivamente i loro interessi verso l’Europa.

Il calcio fu fatto conoscere ai ragazzini della scuola nel 1874, quasi quindici anni dopo la fine della Guerra dell’oppio, ma no vi erano infrastrutture e strumentazioni. Il primo campo da calcio fu costruito solo nel 1885, con i primi veri palloni di cuoio che provenivano dall’Europa. Con i giusti mezzi, il calcio divenne estremamente popolare a Yiksak, si formarono varie squadre all’interno del villaggio e furono istituiti i primi tornei.

La notizia che il calcio si era propagato a Yiksak, giunse alle orecchie dei consolati svedese e inglese, situati a 17 miglia di distanza, nella città di Kashgar, che oggi conta 350.000 abitanti. Nel 1927 la squadra rappresentativa del villaggio fu invitata a giocare contro quella dei consolati, e non ci fu storia. Gli abitanti di Yiksak vinsero 2-1 contro gli inglesi e ben 7-0 contro gli svedesi.

Un grande dipinto a celebrare le due grandi vittorie è stato disegnato sul muro dell’edificio governativo di Yiksak. Il grande orgoglio di quella vittoria si è tramandato nel tempo, e il calcio, era già insegnato nelle scuole ben prima della riforma, come sottolinea l’insegnante di educazione fisica Akbar Salai.

“I ragazzini amano il football, non possono vivere senza, e nemmeno io posso. Hanno un grande potenziale e spero che abbiano il potenziale di potersi allenare nelle academy delle grandi città.”

Dal 2010 ad oggi, il numero di ragazzi che gioca a calcio nelle scuole primarie nello Xinjiang è aumentato da 10.000 a 300.000. Il governo ha rilasciato un programma di sviluppo in 10 anni e ora più di 1000 scuole hanno le proprie squadre. Sicuramente, in futuro parte della nazionale cinese sarà composta da gicatori uiguri, e chissà, forse anche il villaggio di Yiksak potrà avere nuova gloria.

fonte

Telegraph