Il derby di Milano è l’ennesima occasione persa

Prima azione del derby  di Milano, si attacca da sinistra verso destra, la squadra in pantaloncini bianchi si fa subito aggressiva, un inserimento da centrocampo manda in tilt la difesa di quelli con i pantaloncini neri. Una volta tifavo Milan seriamente, poi le cose sono scemate, ho comunque sussultato per quell’occasione mancata, dopotutto ero contento dell’avvio della partita della mia “ex” squadra. Non era dello stesso avviso mio padre, che esclama: “Guarda Gomez che rinvio! Già è in panico”. Qualcosa non mi torna, poi, dopo qualche secondo, quando la telecamera fa un focus sui giocatori realizzo che quelli in pantaloncini bianchi sono i nerazzurri, mentre il Milan indossa quelli neri.

Due squadre irriconoscibili in televisione, e sicuramente ve ne sarete accorti tutti quanti. Un’accozzaglia di maglie nere con qualche accenno di rosso e di azzurro. Ha completamente ragione Gene Gnocchi che scrive su twitter: “ Le maglie del derby erano talmente uguali che quando si segnava esultavano tutti e 2 in campo”, e come dargli torto, dopotutto questa scelta è stata un vero e proprio schiaffo al pubblico presente allo stadio e quello televisivo.

A proposito di televisioni, nei giorni scorsi al derby si è tanto parlato del derby cinese di Milano, con l’Inter di proprietà della Suning Commerce Group di Nanchino e il Milan prossimo alla svolta epocale, con la Sino Europe pronta a rilevare la totalità delle azioni, decretando così la fine di 30 anni di storia berlusconiana, a meno di colpi di scena, dato che il closing sarebbe (condizionale) previsto per il 13 dicembre.

Sky ha inquadrato tifosi cinesi presenti sugli spalti, sono stati intervistati alla vigilia del derby e si parlava di un grande pubblico in Cina pronto a gustarsi Inter-Milan in salsa di soia. Sul fronte del dragone vi è stata una forte spinta mediatica, peccato che questa partita sia stata l’ennesima occasione persa per attrarre il pubblico della Terra di Mezzo, dato che si è giocato alle ore 20:45 italiane, che corrispondono alle 03:45 del mattino a Pechino.

I cinesi amano alla follia il calcio internazionale, e non mi stupirei se qualcuno abbia messo la sveglia alle tre e mezza e con fare ancora assonnato abbia sintonizzato il proprio televisore sul quinto canale della CCTV. Ma in quanti avranno compiuto questo gesto estremo e folle dato che il giorno seguente sarebbe iniziata la settimana lavorativa e scolastica?

Il derby di Milano è stata l’ennesima occasione persa per attrarre decine di migliaia di telespettatori in Cina. E’ la volontà di Sky, che ha imposto partite di Serie A a qualsiasi ora del weekend, un intrattenimento continuo e senza sosta a cui si deve aggiungere lo spettacolo del calcio internazionale, oramai una presenza fissa sui nostri schermi.

Secondo quanto riportato da Yutang Sport, la Serie A è il campionato meno trasmesso dai media cinesi, anni luci dietro a Bundesliga e Premier League e non molto distante dalla Liga. Guardiamo agli impegni di questa settimana di calcio internazionale: sabato in Inghilterra si è giocato il big match fra Manchester United e Arsenal alle 13:45, che corrispondono alle 19:45 dell’orario cinese, mentre in Bundes, il confronto fra Borussia Dortmund e Bayern Monaco (la squadra più amata dai cinesi) alle 18:30, ovvero la mezza cinese, un orario forse improbabile per la maggior parte del pubblico, ma dopotutto accettabile.

E’ questa la grande differenza fra il calcio tedesco e inglese con quello italiano. All’estero i big team come Tottenham, Manchester United, Chelsea, Bayern Monaco e Borussia Dortmund giocano per la maggior parte, in orari che siano accettabili per il pubblico asiatico. Questa politica genera enormi profitti ed è notizia degli ultimi giorni, che la Suning, tramite il broadcaster online PPTV ha acquistato i diritti in esclusiva della Premier League nel mercato cinese per 660 milioni di euro a partire dalla stagione 2019/2020. I ricavi del mercato estero per la Serie A ammontano a solo 180 milioni.

Nulla di cui stupirsi, in questo weekend appena trascorso, le squadre più amate dai cinesi, Juventus, Milan e Roma hanno giocato alle 20:45, lasciando nell’orario domenicale delle 15:00 squadre di minor appeal come Roma, Lazio e Fiorentina. Ora chiediamoci, perché il cinese dovrebbe preferire un Atalanta-Roma, con tutto il rispetto per le due squadre quando all’estero giocano le grandi big del calcio internazionale?

Il calcio italiano è chiamato a una scelta, ovvero quella di continuare a coltivare il proprio orticello con un raccolto sempre più magro, oppure aprirsi definitivamente al mercato asiatico, non solo per quanto concerne l’adeguamento degli orari delle partite, ma anche con massicce operazioni di marketing, che solo la Juventus sta cercando di intraprendere. I bianconeri recentemente hanno firmato un accordo con la piattaforma di e commerce Tmall di Alibaba aprendosi definitivamente al mercato cinese. Se continuiamo con questa mentalità il gap fra Juve e le altre concorrenti del calcio italiano non farà altro che aumentare e aumenterà inevitabilmente anche il gap fra Serie A e gli altri campionati.